banda http://blografando.splinder.com

lunedì 28 gennaio 2008

Anziano gay assassinato a Ostia. 2 prostituti romeni condannati a 30 anni.

Pm aveva chiesto 22 anni. Sentenza del gup Claudio Mattioli.
Omicidio aggravato da motivi abbietti.

(Apcom)
Per questa accusa il gup Claudio Mattioli ha emesso la condanna a 30 anni per i due romeni imputati nel processo per la morte di Mario Carpineti, 72 anni, avvenuta la notte tra il 28 ed il 29 maggio scorsi, in un albergo ad Ostia.
Gli imputati Adelin Trestaru, 23 anni, e Cristian Hanibach, 31 anni, dopo aver ascoltato il verdetto non hanno detto nulla. Il pm Pietro Giordano aveva chiesto per loro la condanna a 22 anni. "Il giudice però - hanno spiegato i difensori - non ha concesso attenuanti e ha comminato il massimo della pena".
Carpineti venne trovato cadavere, massacrato di botte e poi soffocato, nella stanza 210 dell'ex Hotel Lido, sul lungomare Paolo Toscanelli. Trestaru e Hanibach riuscirono a rimanere latitanti meno di una settimana.
Ed avrebbero sicuramente lasciato il Paese, con una delle corriere che riportano a casa gli immigrati se non fosse stato per il telefono cellulare sottratto alla vittima. E dalle frequenze emesse dal telefonino gli investigatori sono arrivati prima in un paesino della Calabria, poi in Toscana, infine in casa di un connazionale di 25 anni (arrestato per favoreggiamento) nella borgata Finocchio, al Casilino, dove Trestaru e Hanibach avevano trovato rifugio.
Ma di errori ne hanno commessi troppi i due 'ragazzi di vita' rimorchiati alla stazione Termini la sera del 28 maggio.

A cominciare dai documenti lasciati alla reception dell'Hotel Ping Pong, due passaporti tutt'altro che falsi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, dopo aver parcheggiato la sua Fiat 600, Carpineti entra nella hall assieme ad Adelin, il più giovane. Qualche minuto per trascrivere i loro dati e la coppia sale al secondo piano. Li raggiungerà in stanza un altro romeno, anche lui registrato dal portiere del turno serale. I due, nel frattempo, accendono la televisione e si sdraiano sul letto.
Quello che succede nelle ore successive è ancora un mezzo mistero. Di fatto tra le 23 e le 3 della notte (l'arco di tempo in cui l'uomo è stato ucciso) i due imputati lasciarono l'albergo senza essere visti, probabilmente da un'uscita posteriore che immette su via dei Fabbri Navali, parallela al lungomare.
A scoprire l'omicidio, l'indomani, la donna delle pulizie. Carpineti fu ritrovato seminudo sul letto, la testa coperta dal cuscino. Schizzi di sangue ovunque: sulle pareti, sui comodini, a terra.
Il portafogli vuoto, niente orologio, cellulare e altri effetti personali.

Sphere: Related Content

Iran: studenti Teheran ancora in piazza, 16 febbraio giornata solidarieta'.

(Aki) - Per la terza notte consecutiva, nelle scorse ore gli studenti iraniani hanno inscenato manifestazioni di protesta e si sono scontrati con le forze speciali della polizia, che da giorni circondano i dormitori dell'Università di Teheran. Oltre un migliaio di studenti è sceso in piazza nella capitale chiedendo la rimozione dell'intero gruppo dirigente dell'istituto - compreso il rettore - nominato dal presidente Mahmoud Ahmadinejad e accusato di essere incapace di governare il più prestigioso ateneo del paese e di voler trasformare le istituzioni universitarie in scuole teologiche. Il rettore ha infatti annunciato l'imminente separazione degli studenti in classi maschili e femminili, oltre all'intenzione di vietare l'iscrizione delle studentesse, a partire dal prossimo anno accademico, ad alcune facoltà ritenute "non conformi alle esigenze morali e spirituali delle donne".

Sphere: Related Content

Fuori dalla crisi di Governo: le opinioni degli editorialisti.

Un'immagine di Palazzo Chigi di notte | Ansa
(Panorama) Lunedì e martedì. Due giorni ancora e poi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano avrà un quadro completo della crisi e, si spera, un piano per uscirne.

La situazione resta ancora molto ingarbugliata e le posizioni dei partiti (specialmente i più rappresentativi) sono molto distanti: da sinistra si chiede un governo di transizione, da destra le urne. Chiusi gli incontri con le delegazioni parlamentari, Napolitano, nel pomeriggio di martedì, potrà chiedere consiglio ai suoi predecessori (Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi). Impresa ardua dare un consiglio in un frangente così difficile o proporre una ricetta.
Ci ha provato, sparigliando le carte, il direttore del Foglio, Giuliano Ferrara. Che intervistato alle 20.00 di domenica 27 dal Tg1 butta lì “l’uovo di Colombo”: sia Veltroni a chiedere di guidare un governo per le riforme per cercare poi in Parlamento una maggioranza. Di più, secondo Ferrara, questa sarebbe un’ipotesi già in discussione nei corridoi del Parlamento e del Quirinale. Anche se, precisa il direttore: “Io credo che non ci siano le condizioni e sia più razionale andare al voto”.
A sostenere la tesi veltroniana di un governo a termine, ma in grado di fare la riforma elettorale, c’è anche L’Unità, giornale diessino, che nell’editoriale firmato da Pietro Spataro prima bacchetta Silvio Berlusconi (definito il “grande distruttore”) e poi sposa l’”ottimismo della volontà” difronte al “pessimismo dell’intelligenza” (frasi gramsciane citate ieri anche dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti). Ricordando “ai lettori (e agli elettori) che la legge elettorale che ora tutti vogliono cambiare perché è una vera ‘porcata’ l’hanno voluta loro, Berlusconi e i suoi. Così, tanto perché si sappia chi è che ha fatto a pezzi le regole del gioco e contribuito a combinare questo bel pasticcio”.
Chi punta invece su un “governo del presidente”, è uno dei grandi vecchi del giornalismo italiano, Eugenio Scalfari, che al termine di un lunghissimo editoriale su Repubblica lancia l’idea di un esecutivo guidato da una personalità scelta da Napolitano, anche senza nessun accordo con le diverse forze politiche, che vada a presentarsi in Parlamento per chiedere la fiducia. A quel punto, o ottiene la maggioranza, oppure si va alle urne con il governo deciso dal Quirinale a gestire la campagna elettorale. Scalfari cita anche alcuni precedenti, e il più calzante sembra il primo, quello del governo Pella del 1953 deciso in solitudine da Luigi Einaudi. Una stagione difficile, seguita alla sconfitta elettorale di Alcide De Gasperi (la posta in palio anche a quell’epoca era la legge elettorale), e che venne avvelenata da quell’oscuro episodio che fu il delitto Montesi.
Invita invece a “Non perdere altro tempo”, l’editorialista del Corriere della Sera, l’ambasciatore Sergio Romano. Il quale, partendo dal presupposto che “è molto difficile, salvo un nuovo miracolo italiano, che il residente della Repubblica riesca a indirizzare la crii verso la formazione di un governo tecnico”, dopo approfondita analisi, conclude con questo consiglio: “è meglio chiedere questa brutta partita con nuove elezioni, il più presto possibile. La legge elettorale è pessima ma gli italiani + possono pur sempre servirsene per fare una scelta di campo e dire, per esempio, quale sia il peso del Pd nella politica nazionale.
Torna all’esempio storico, Marcello Sorgi, ex direttore e oggi firma di punta de La Stampa. Il richiamo - nonché la soluzione per uscire dall’attuale impasse, secondo Sorgi - è infatti al governo Fanfani V del 1983: “Nato con un programma minimo e un orizzonte temporale limitato, sostenuto da una fiducia a termine e trasformatosi, in corso d’opera da ‘governo del presidente’ a governo elettorale”. Una strada percorribile, secondo Sorgi, visto che il “minimo comune denominatore tra i partiti che già fiutano l’atmosfera della campagna elettorale” è quella di riformare la legge elettorale che eviti l’ingovernabilità, qualunque sia a vincere le ormai prossime elezioni.
Elezioni che infine chiede anche Il Giornale, per il quale rinviare il voto (come auspica il leader del Pd) sarebbe una trappola per fermare la Cdl: “Non si vedono possibilità per un governo che si occupi rapidamente solo della legge elettorale. Per una operazione del genere occorrerebbe una intesa di maggioranza che non c’è e non ci sarà di sicuro, viste le profonde divergenze che esistono. Dunque, le elezioni sono obiettivamente la strada più logica, più percorribile nonostante le tante opinioni contrastanti. La legge in vigore sarà discutibilissima, ma per ora quella c’è. Del resto non è forse quella che nel 2006 ha dato la vittoria, sia pure di strettissima misura, al centrosinistra? È francamente strumentale addebitarne i difetti a Berlusconi. Diciamo la verità: il tempo per riformarla lo si pretende per sfiancare un avversario che in questo momento ha con sé la maggioranza del Paese. Ma sì, pur con la pessima legge elettorale che c’è, andiamo presto a votare, il Paese vuole decidere da chi e come essere governato. Questa democrazia sarà pure piena di difetti, ma come diceva Churchill non ce n’è un’altra migliore”.

Sphere: Related Content

Germania. Approvati monumenti per zingari e omosessuali vittime dei nazisti.

(Adnkronos) - Verranno eretti a Berlino due monumenti in memoria degli zingari e degli omosessuali uccisi dai nazisti. Lo ha annunciato oggi il ministro tedesco della Cultura Bernd Neumann, dopo l'approvazione formale della commissione affari culturali. I lavori per la costruzione del monumento in memoria dei 500mila Sinti e Roma massacrati nei campi di sterminio nazisti, cominceranno il mese prossimo presso il parco del Tiergarten a Berlino, vicino alla sede del Parlamento. Il governo tedesco e i leader delle comunita' Sinti e Rom hanno concordato nel 2006 la costruzione di un monumento a forma di fontana, ma il progetto si era arenato sul testo dell'iscrizione. Ora il monumento sara' scolpito dallo scultore israeliano Dani Karavan con una iscrizione del poeta rom italiano Santino Spinelli. Il monumento per gli omosessuali uccisi verra' invece costruito in primavera presso la porta di Brandeburgo. Sotto il regime nazista vennero arrestati 54mila omosessuali, 7mila dei quali morirono in campo di concentramento.

Sphere: Related Content

"Asterix alle Olimpiadi" arriva sul cellulare.

(Diregiovani) Uscirà l'8 febbraio nei cinema italiani il film Asterix alle Olimpiadi, nuovo capitolo di una delle saghe europee più prolifiche in termini di vendite, che trae spunto dall'avventura a fumetti del 1968. Nel cast Gerard Depardieu e Zinedine Zidane (ma c'è anche un "cameo" con David Beckham).

La Electronic Arts si è aggiudicata i diritti per la trasposizione su cellulare di questo attesissimo film (il cui budget supera di grand lunga quello delle altre pellicole europee in uscita nel 2008) e si appresta ad immetterlo sul mercato europeo, ed italiano, a metà gennaio.

Il videogioco per telefonia mobile Asterix - the official mobile game of the movie sarà disponibile presso i quattro operatori italiani al costo medio di 5 euro e sarà un action/sport che permetterà di guidare i personaggi Asterix e Obelix tra le strade dell'antica Atene facendo sfoggio delle proprie abilità sportive cimentandosi nel salto in lungo, calcio, corsa e altri sport.

Questi alcuni dei numeri legati al "celebre gallo": Asterix è il fumetto numero uno in Europa con oltre 325 milioni di copie vendute; le serie basate sul duo gallico hanno incassato oltre 200 milioni di dollari nel mondo; Asterix il gallico debutta nel 1959 sul numero 1 di Pilote; all'insaputa dei suoi creatori, il personaggio gallico diventa cartone animato nel 1967 grazie alla società Belvision; nel 1965 un satellite lanciato nello spazio viene proprio chiamato Asterix; Roberto Benigni è stato interprete nel primo film Asterix ed Obelix contro Cesare rilasciato nel 1999 e nel 1989 nella regione francese della Piccardia è stato creato un parco di divertimento dedicato interamente ad Asterix.
---

Sphere: Related Content

Spagna. Unioni Gay: Della Vedova, importante il si dei popolari.

(Prima) Benedetto Della Vedova, Presidente dei Riformatori Liberali e deputato di Forza Italia ha affermato: "Il leader del Partito popolare spagnolo Mariano Rajoy ha dichiarato oggi al quotidiano El Mundo che in caso di vittoria manterrà in vigore la legge sui matrimoni gay, cambiandone forse il nome. Si tratta di una posizione, espressa in piena campagna elettorale, che personalmente saluto con grande favore e condivisione (compreso il cambio del nome, dal momento che è sempre bene chiamare in modo diverso cose diverse). Le parole del candidato premier dimostrano come nell'ambito del Partito popolare Europeo abbiano piena cittadinanza le posizioni favorevoli ad un riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Che abbia ragione Pierluigi Battista, che sul Corriere della Sera di oggi invita proprio il centrodestra a fare i Pacs: "spiazzerebbe tutti e premierebbe il rigore morale a spese del bigottismo di maniera"?

Sphere: Related Content

Se a fare i Pacs fosse il centrodestra.

(Pierluigi Battista - Il Corriere della Sera) E se, vinte eventualmente le elezioni, i leader del centrodestra sorprendessero tutti e la proponessero loro, un'intelligente, equilibra­ta, pragmatica tutela giuridica delle coppie non sposate? Archiviata la stagione dei vani­loqui ideologici sui Dico, degli stentorei proclami para-zapateristi di una sinistra che pretendeva di rivitaliz­zare la propria anima depressa in un velleitario brac­cio di ferro con la Chiesa, non potrebbe il centrodestra fare come nella Francia di Sarkozy e abbreviare i tempi burocraticamente dilatati del divorzio all'italiana, in­ferno di carte bollate e di attese crudeli ed insensate? Se insomma il centrodestra separasse ciò che è da se­parare, scioglierebbe un equivoco, stabilirebbe un limite, si dimostrerebbe (magari fosse vero) autentica­mente cristiano e non clericale.

Sarebbe il segnale di una politica laica e non laici­sta. Attenta alla sfida cattolica sui temi fondamentali e non negoziabili della vita e della morte (sull'aborto, sullo status interamente umano degli embrioni, sulT eutanasia) e laicamente duttile sulle leggi che registra­no una situazione di fatto, regolandone diritti e moda­lità. Sarkozy rompe con il dogmatismo della religione repubblicana riconoscendo come Tocqueville la cen­tralità pubblica del cristianesimo come risorsa indispensabile di una robusta democrazia liberale: ma il presidente francese non è nemmeno sfiorato dalla ten­tazione di manomettere i Pacs. Bush si dichiara nemi­co giurato del crimine dell'aborto, ma non ha mai promesso all'Ameri­ca del risveglio religioso una revisione restrittiva della legislazione divorzi­sta. Sanno distinguere tra legge e morale, etica e diritto, valori e norme ragio­nevoli che servono princi­palmente a risolvere i pro­blemi pratici dei cittadi­ni.

Apprezzino il valore di questa distinzione anche in Italia. Un conto è il richiamo religioso, scioccamente disertato dal laicismo ideologico, alla sacralità della vi­ta, alla tragedia della soppressione di una persona, al delirio onnipotente di una tecnoscienza versata alla manipolazione di minuscoli esseri umani da sacrifica­re nell'indifferenza asettica dei laboratori. Ma altra co­sa sono i commi di una legge da affidare alla compe­tenza non di un'alta autorità morale, bensì a quella de­gli avvocati matrimonialisti. Un conto è la sfida cultura­le al secolarismo noncurante e soddisfatto di sé, un altro è l'amministrazione delle pensioni di reversibili­tà e delle locazioni d'affitto: materia squisitamente pro­fana, che esige la compilazione di un modulo e non la risposta agli interrogativi primari sul significato della vita e del mondo. Intransigente sui temi che contano davvero, il centrodestra italiano non confonda la dove­rosa sensibilità ai valori che non sono disponibili al mercanteggiamento della politica con la pia genufles­sione davanti alle telecamere accese. Sia indulgente con i cittadini italiani, così come i loro leader sono in­dulgenti con se stessi, alle prese con lo scombinato e vitale disordine di vite affettive, matrimoniali e pa­ra-matrimoniali non proprio ligie all'ortodossia. Non mescoli il sacro con le pratiche timbrate da esibire ne­gli uffici dell'anagrafe. Spiazzerebbe tutti e premiereb­be il rigore morale a spese del bigottismo di maniera. Se lo facesse (ma non lo farà).

Sphere: Related Content

Elezioni Spagnole. Rajoy: Se vinco le elezioni cambio solo nome alla legge sui matrimoni gay. Il nome non mi piace".

(Ansa) Il leader del Partito Popolare Mariano Rajoy, sfidante del premier Jose' Luis Zapatero alle politiche spagnole del 9 marzo, ha affermato in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano El Mundo che se vincera' manterra' la discussa legge sui matrimoni gay approvata dalla maggioranza uscente socialista, cambiandone forse solo il nome.

Secondo Rajoy ci sono ''solo tre paesi'' fra cui la Spagna in cui la legge parla di ''matrimonio'' fra omosessuali: ''questo non mi piace'' ha precisato. Una eventuale modifica della normativa, ha aggiunto, ''riguarderebbe solo il nome e non i diritti e gli obblighi che la legge sancisce''.
Il Pp (centrodestra) ha presentato un ricorso contro la legge sui matrimoni gay, contestandone in particolare la denominazione, davanti alla corte costituzionale, che deve ancora pronunciarsi, ha ricordato Rajoy.
Un milione di persone ha manifestato a fine dicembre a Madrid durante il Family Day promosso dall' arcivescovado della capitale contro la legge sui matrimoni gay e contro quella sui divorzi rapidi, pure approvata dalla maggioranza socialista due anni fa. Nell'intervista a El Mundo il leader del Pp si e' inoltre impegnato a non cambiare la legge sull'aborto in caso di vittoria.

Sphere: Related Content

Sanremo, quanti giovani dinosauri al Festival

(Panorama) “Perché Sanremo è Sanremo”, dice l’allegro motivo che da anni accompagna le serate del Festival della canzone italiana. Infatti, per quanto si annuncino nuovi conduttori e cantanti, a ogni nuova edizione ci tocca sorbirci lo stesso polpettone. Neanche quella del 2008 farà eccezione. Pippo Baudo (conduttore e tutto fare) ha dato ancora la sua indelebile impronta, raggruppando cantanti di tutti i tipi e adatti a tutti i palati musicali, tanto per non scontentare nessuno e per tenersi tutti buoni. Ci saranno, dunque, personaggi che si sposano bene con il revival (Little Toni in testa, poi Amedeo Minghi, Loredana Bertè, Toto Cutugno) le giovani leve delle musica per “ragazzi” (Finley e Fabrizio Moro), passando attraverso nomi che mai avremmo pensato potessero calcare il palcoscenico del teatro Ariston. Sopra tutti: Eugenio Bennato e Frankie Hi-Nrg. Per altri, come Sergio Cammariere, L’Aura, Francesco Tricarico, Gianluca Grignani, Max Gazzè e Mario Venuti, Sanremo non è mai sembrato un pensiero così lontano, anzi per loro non si tratta della prima apparizione.

Quello che però stupisce, ancora una volta, è l’assenza di idee. Se è prevedibile che molti, a partire da Bennato, Frankie Hi-Nrg, Cammariere, Tricarico e Gazzè, si contenderanno i consensi della critica, altri rimarranno ancorati alla canzone sanremese standard. E ciò che più colpisce è come non sono solo i “vecchietti” a proporre lo stesso stile ormai da anni, ma ormai lo fanno anche i cosiddetti “giovani”. Così, canzoni e musiche nascono già vecchie.

Qualche esempio: Anna Tatangelo, che pure ha cercato di svecchiare il suo modo tradizionale di cantare proponendo un brano che parla di omosessualità. Mietta alla quale ci sentiamo di consigliare una botta di vita musicale lasciando cadere, per una volta almeno, i soliti e stantii argomenti amorosi. Poi Giò di Tonno e Lola Ponce che presentano un brano scritto da Gianna Nannini e che puntano tutto sul ritornello di sicuro impatto. Nell’attesa della pratenza della kermesse cìè una sola consolazione. Meno male che in finale, tra i big, non sono arrivati Manuela Villa, Teddy Reno e Matia Bazar. Avremmo pensato davvero di essere al Festival degli anni ’50.

Sphere: Related Content

Lbri. Maria Callas, gli anni della Scala.

(Booksblog) Maria Callas – Gli anni della scala, curato da Vittoria Morbio e tradotto da S. Tuja, edito da Allemandi, è una delle non poche occasioni – tra libri, convegni, mostre – per ricordare la vicenda umana di Maria Callas.

Una vicenda conclusasi nella peggiore delle maniere. Scomparsa trent’anni fa a Parigi, in solitudine e tristezza, l’artista vede adesso riconoscersi una celebrità che in qualche modo colma quel tormento interiore che l’ha caratterizzata, e che lei seppe ben esprimere nel ruolo di Medea assegnatole da Pier Paolo Pasolini.

Il libro contiene una vasta collezione di immagini e scritti, tra cui la testimonianza di Georges Pretre (in francese con traduzione a fronte), quella di Elvio Giudici, il personalissimo racconto di Giovanna Lomazzi, un’analisi – a cura di Rita Citterio – dei costumi della Callas conservati presso la Scala di Milano e altro. Andrea Vitalini cura la cronologia degli spettacoli della Callas dal 1950 al 1962.

Sphere: Related Content

Tv. Freschezza Zero Assoluto.

(River-blog) Premesso che l’eventuale successo di una trasmissione dipende in primis dagli autori, devo dare atto agli Zero Assoluto (sì, i cantanti), di avere la stoffa dei presentatori. Ho visto, per caso, una puntata di “Vale tutto“, originale gioco a premi (il format è nostro?), in cui un concorrente - tale Matteo di Varese - deve superare i vari livelli del quiz (ogni tre risposte esatte si supera un livello e si riceve un premio). Le domande gli vengono fornite attraverso un computer portatile e un auricolare, e lui deve darsi da fare, in ogni modo, per trovare le soluzioni: chiedendo per strada alle persone che incontra, chiamando gli amici, andando in libreria a documentarsi, ecc. Gli Zero Assoluto, da parte loro, sono simpatici e, soprattutto, hanno ritmo.

Li vedrei bene in prima serata, addirittura al posto dei noiosisissimi pacchi.

Sphere: Related Content

«Crematemi», ma non basta la parola del vedovo gay.

Francese morto a Venezia in un incidente: l’ultimo saluto bloccato per 15 giorni. È stato necessario il consenso di un nipote - Coppia unita nei Pacs in base all’ordinamento di Parigi non riconosciuto in Italia. Un’odissea burocratica per rispettare le volontà del defunto.

(Lorenzo Mayer - Il Gazzettino) Per la legge francese erano regolarmente uniti. Ma questo in Italia non fa testo. Niente cremazione o passaggio di eredità se ad indicare queste ultime volontà non è un componente della famiglia tradizionale, ma un compagno dello stesso sesso. È quanto insegna la storia di un cittadino francese, morto il 12 gennaio scorso dopo essere stato investito da un'auto al Lido di Venezia. Solo ieri mattina - dopo aver rintracciato un nipote - è potuta avvenire la cremazione.

Così anche l'ultimo viaggio, o le pratiche per la successione e l'eredità, possono trasformarsi in un'impresa se, pur vivendo da oltre dieci anni a Venezia, si è poi soggetti ad un ordinamento giuridico diverso da quello italiano, in questo caso francese, che non corrisponde alla legislazione nazionale. Solo ieri mattina, al cimitero di San Michele di Venezia, si è svolta la cerimonia funebre, a quindici giorni di distanza dal tragico incidente, con la cremazione così come lo stesso defunto aveva disposto. Sono state rispettate le sue ultime volontà. Ma la procedura è stata tutt'altro che facile.

L'uomo di 80 anni, nato a Chateau Villan, ufficialmente era residente a Parigi, anche se da parecchi anni viveva al Lido. Il 15 novembre 1999, il Parlamento francese ha approvato la legge numero 944 dal titolo "Du pacte civil de solidarité et du concubinage". Il provvedimento disciplina l'unione tra due persone, diversa dal matrimonio, che viene definita "il Patto civile di solidarietà": anche tra persone dello stesso sesso. L'anziano investito al Lido da nove anni era, infatti, unito regolarmente, anche sotto l'aspetto civile, ad un compagno. Ma questo non l'ha messo ai ripari dalla burocrazia. Dopo la pensione i due, che stavano insieme da circa quarant'anni, avevano deciso, di comune accordo, di stabilirsi a Venezia. La loro era unione, però, era riconosciuta in Francia, ma non in Italia, dove i Pacs sono al centro della contesa politica. E quindi qui, visto che il compagno era l'unico familiare dell'uomo, non sarebbe potuta avvenire la cremazione. Ci sono volute due settimane di attesa, quasi snervante, per il "vedovo" e gli amici per arrivare ad una soluzione del "caso" dando all'anziano l'ultimo saluto secondo la sua volontà. Un ruolo determinante l'ha avuta la professionalità dimostrata dai dipendenti dell'Ufficio anagrafe del Lido, che hanno preso a cuore la vicenda.

In base alla legge francese, il Patto civile di solidarietà è un contratto stipulato da due persone fisiche maggiorenni, di sesso diverso o del medesimo sesso, per organizzare la loro vita comune. Il Patto viene concluso mediante dichiarazione congiunta presso la cancelleria del tribunale d'istanza del luogo dove fissano la loro residenza comune ed è soggetta a registrazione. Con la stipula nascono in capo ai partners una serie di obblighi e diritti sia economici che sociali tra i quali anche le disposizioni delle ultime volontà, in caso di morte, e il passaggio dell'eredità. Ma quando negli uffici della municipalità del Lido si è presentato il compagno per chiedere la cremazione ed esprimere le ultime volontà del defunto, gli addetti, pur comprendendo la vicenda, si sono trovati impossibilitati ad accogliere una tale richiesta. Per la legge italiana l'interlocutore che avevano davanti non era certo un familiare e non aveva, quindi, alcun diritto.

I dipendenti, capita la delicatezza della questione, si sono messi al lavoro. Dopo una settimana di ricerche e contatti, anche con l'ambasciata francese, sono riusciti a risalire ad un nipote che ha autorizzato la cremazione. «Un "caso" limite - spiegano dall'Ufficio anagrafe della Municipalità del Lido - ma queste situazioni sono destinate a diventare sempre più frequenti, visto una società sempre più multiculturale».

Sphere: Related Content

Troppi social network? 8hands vi dà una mano, anzi otto.

8hands
(Panorama) Web 2.0? Il principio è quasi sempre lo stesso, quello della casa digitale che accoglie sotto il proprio tetto tanti inquilini legati da interessi comuni. C’è posto per tutti, basta procurarsi una chiave per l’accesso (un nome utente e una password sono di norma sufficienti) e il gioco è fatto. Sarà anche per questo che il numero di network sociali è in continuo aumento con proposte sempre più specifiche e articolate. Una vera epidemia che pone gli utenti 2.0 più incalliti di fronte a un nuovo problema: come gestire in modo semplice e immediato tutti i più disparati servizi del Web di nuova generazione senza rischiare di esserne fagocitati? In loro “soccorso” arriva ora 8hands, che si potrebbe definire come il social network dei social network. In realtà è un programmino che raduna in un sol colpo tutti i principali servizi Web come YouTube, Facebook, MySpace, Flickr, nonché i vari feed selezionati dall’utente; in questo modo, il navigatore sociale ha il vantaggio di poter sfruttare un’unica interfaccia – con un unico login di accesso – per avere sott’occhio i propri siti preferiti. Una delle funzioni più utili del programma è rappresentata dalla possibilità di visualizzare in modo trasversale tutti gli ultimi eventi registrati sui vari social network, sia che si tratti di un invito a cena piuttosto che della foto del collega di lavoro, e di comporre una sorta di hit parade dei contatti più attivi.

8hands non è l’unico servizio di questo tipo. L’alternativa più nota è rappresentata probabilmente da Flock che proprio lo scorso novembre ha messo online la sua versione 1.0. In questo caso si tratta di un browser, quindi un programma da usare in alternativa a Explorer o Firefox, per tenere traccia dei propri amici online. In entrambi i casi si tratta di servizi suscettibili di miglioramenti, ma rappresentano comunque ottimi tentativi di radunare tutti i propri contatti sociali sotto un unico ombrello.

Sphere: Related Content

Nordafricano chiede asilo in Friuli perchè gay.

Venne violentato da bambino. È riuscito ad accettare la propria omosessualità dopo l’incontro con una psicologa - Se rientrasse nel suo Paese, che applica la legge musulmana, dovrebbe scontare il carcere.

(Il Gazzettino) Corre il rischio di finire nelle galere del suo Paese per anni, sottoposto al lubidrio, alle vessazioni, alle violenze, perchè omosessuale, un nordafricano che ormai da vent'anni vive in Italia, dove giunse ragazzino, e attualmente si trova in provincia di Udine. La battaglia legale che lo vede protagonista non ha precedenti. Il suo avvocato - che appartiene al foro di Udine e resta anonimo per non svelare l'identità del cliente -, ha impugnato il decreto di espulsione emesso nel dicembre scorso dal Prefetto di Trieste che contiene l'ordine di lasciare il territorio nazionale e l'udienza è ormai imminente. Sul piano legale ci si richiamerà alla recentissima sentenza della Cassazione depositata il 18 gennaio 2008 che ha precisato in che contesto possa essere assolto lo straniero che non rispetti l'ordine di allontanamento perchè omosessuale: occorre che la tendenza sessuale sia punita dal codice nel suo Paese e va accertata la cittadinanza.

L'uomo ha domandato per due volte asilo politico.

Al chiuso dello studio legale ripercorre le tappe della sua vita segnata, già in tenera età, da una violenza sessuale. Non l'unica perchè quando il suo orientamento sessuale divenne noto, a 16 anni, venne nuovamente stuprato da connazionali che in quel modo intendevano dargli "una lezione". Orrore su orrore. Intanto lui non comprendeva se stesso, viveva come una foglia al vento.

Lavorava in agricoltura in Meridione, in seguito trovò posto in Friuli come operaio. Ma i rapporti con i connazionali si mantenevano difficili e persino la sua famiglia, quando le voci arrivarono fino a casa, lo respinse.

Cercò rifugio nell'alcol, si ridusse a cercare incontri anche mercenari. «Non si può immaginare come si vive...tutti ti usano e tutti di condannano» mormora.

E commise degli errori, anche gravi, a causa del conflitto interiore che viveva e dell'abuso alcolico, che gli costarono la perdita della libertà. Ma proprio in carcere iniziò un nuovo percorso grazie all'incontro con uno psicologo e un pastore. «Ho scoperto la vita in carcere. Ho capito che sono omosessuale e che non devo scappare via. Voglio vivere».

Ha rinunciato al bicchiere (prosegue il trattamento per non ricascarci) e ha cercato conforto nella religione.

«Io ho bisogno di potermi rivolgere a Dio e di essere accettato - spiega -. Ma mi è proibito entrare in moschea, in cimitero, stare vicino a una persona deceduta...mi cacciano via».

«Il rischio insito nel ritorno in Patria dell'uomo non è solo quello di essere perseguitato (nel caso addirittura perseguitato penalmente) nel proprio Paese, quanto quello di veder compresso fino alla soppressione un diritto che la nostra stessa Costituzione riconosce inviolabile, vale a dire quello alla manifestazione e promozione della personalità umana di cui all'articolo 2 della Carta» rileva l'avvocato.

E sottolinea un punto: «Un ordinamento è davvero coerente con i principi di uguaglianza e tutela delle libertà e dei diritti riconosciuti in quanto riesca a garantirli non solo al soggetto irreprensibile ma anche e soprattutto a chi ha sbagliato».

Sphere: Related Content

Fini difende il Senatore Strano. No prediche da chi ha portato Luxuria in Parlamento.

(AdnKronos) "Ci sono sepolcri imbiancati che hanno criticato Nino Strano per quanto accaduto l'altro giorno al Senato, io sono stato il primo a dirgli che ha sbagliato, ma dico anche che la predica viene da quei sepolcri imbiancati che hanno portato in Parlamento i vari Luxuria e Caruso". Lo ha detto il leader di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, tornando a parlare da Palermo degli epiteti lanciato l'altro giorno in Aula dal senatore di An Nino Strano, all'indirizzo di Nuccio Cusumano (Udeur), che ha deciso a sorpresa di votare la fiducia a Prodi, dissociandosi dalla linea del suo partito.
---

Ndr. Non capisco il senso di questo lancio d'agenzia. O Fini straparla perchè non ha argomentazioni oppure AdnKronos ha omesso qualcosa.

Sphere: Related Content

E' polemica. La chiesa anti-gay si scaglia contro Heat Ledger.

L'attore è colpevole di aver interpretato il ruolo di un cowboy omosessuale in "Brokeback Mountain", film che gli valse la nomination all'Oscar.

(La Stampa) La chiesa battista fondamentalista di Westboro - che ha sede a Topeka, in Kansas - ha dichiarato che protesterà ai funerali di Heat Ledger. La congregazione, nota per le proteste anti-gay e quelle inscenate durante i funerali di alcuni soldati in Iraq e in Afghanistan, solleverà i cartelli "Dio odia i gay" anche durante la cerimonia funebre del giovane attore trovato morto nel suo appartamento di New York lo scorso 22 gennaio. Ledger è colpevole di aver interpretato, nel 2005, il ruolo di un cowboy omosessuale nel film "Brokeback Mountain", per il quale ricevette la nomination agli Oscar. Sul sito della chiesa è apparsa da qualche giorno la scritta "Heat Ledger si trova ora all'Inferno, e lì ha iniziato a scontare la sua eterna sentenza". La data e il luogo dei funerali rimangono sconosciuti, ma è probabile che avverranno in Australia, dove l'attore è nato 28 anni fa.

Ma la protesta contro il mondo del cinema è appena iniziata: secondo quanto dichiarato da Shirley Phelps-Roper, figlia del pastore Fred Phelps, alcuni membri della chiesa - che non conta più di 50 fedeli - hanno già acquistato i biglietti aerei per essere presenti, a Los Angeles, durante la cerimonia degli Oscar. La congregazione è balzata agli onori delle cronache dopo una serie di proteste inscenate durante le commemorazioni di alcuni militari morti in combattimento. Secondo i militanti le morti dei giovani soldati americani in Iraq e Afghanistan altro non è che la punizione voluta da Dio nei confronti degli Stati Uniti, colpevoli di essere troppo tolleranti con gli omosessuali.

Sphere: Related Content

Usa 2008: Mary Cheney la figlia lesbica del vice-presidente Usa va con Romney, sara' sua consigliera.

(Agi) Mary Cheney ha scelto: stara' con Mitt Romney. La figlia del vicepresidente Dick (sorella diLiz, che aveva reso nota la sua scelta di condurre una vita dichiaratamente omosessuale), si e' schierata con il candidato repubblicano ultraconservatore e mormone che ha fatto della battaglia contro i diritti ai gay una delle insegne della sua campagna. Secondo fonti vicine alla famiglia Cheney, Mary, che ha lavorato al Dipartimento di Stato come responsabile del programma per la democratizzazione dell'Iran, sara' consigliera di Romney in politica estera.

Sphere: Related Content

Grande Fratello 8. Prime ipotesi di sesso nella casa per Lina, ma solo se innamorata.

Roberto continua ad essere il mattatore del GF8.

(Piacenza night) E' sempre il milanese Roberto a tirare fuori i discorsi più piccanti. "Ma tu faresti mai qualcosa qua dentro?" ha chiesto a Lina (nella foto), che sembra voler stare al gioco.

"Dovrei credere di essere innamorata per poter lasciarmi andare completamente" gli ha risposto fermamente la giovane napoletana. "Io, se non fossi impegnato, potrei... non mi fermano le telecamere!", ha provato a provocarla il milanese. Il playboy bauscia continua ad essere il vero mattatore del GF8.

Sphere: Related Content

Vittorio Sgarbi rivela: "Mi candido a Sindaco di Roma con il Fronte della Libertà".

(Diacoblog) Vittorio Sgarbi, critico d’arte, saggista, “polemista” tv, e Assessore alla Cultura del Comune di Milano. Ha fondato il “Fronte della Libertà”.

Allora Sgarbi, ha fondato un nuovo partito?
“Non è un partito, ma la sintesi della mia esperienza politica degli ultimi 15 anni. Le mie liste hanno avuto successo in tutta Italia, è venuta l’ora di un progetto che faccia la sintesi. Il “Fronte della libertà” sarà una costola interna al Popolo della Libertà, alla resuscitata Cdl. Saremo affianco a Berlusconi con le nostre idee e le nostre proposte che hanno una visione laica, liberale e libertaria della vita, della politica e dello Stato.

Dialogherà con Veltroni?
“No. Solo con Berlusconi. Veltroni non mi ha mai convinto, non convince nessuno. Veltroni non vuole essere mai niente, infatti non è mai abbastanza. Il Pd ha una dimensione indefinita. Veltroni manca di carattere: è gentile, ma non è adatto a fare il leader di un grande partito.

E’ vero che si candida a sindaco di Roma?
“Sì. Ci sto pensando sul serio. Roma è stata il luogo della mie battaglie politiche. Veltroni ha distrutto P.zza San Cosimato e l’Ara Pacis. Io lo avevo avvertito dello scempio di cui si è reso artefice. Mi candiderò a sindaco con il “Fronte della Libertà” perchè Roma ha bisogno di Sgarbi e di chi come me ha rispetto per l’arte e la cultura”.

Sphere: Related Content