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martedì 4 marzo 2008

Inghilterra. Dopo tre anni dall'entrata in vigore un parlamentare conservatore e gay a beneficia della legge sulle unioni civili.

Gran Bretagna. Il primo parlamentare a beneficiare della legge sulle unioni civili fu un laburista nel 2005. Ora Duncan rompe un altro tabù.
(Il Corriere della Sera) La notizia è stata pubblicata nella rubrica «Court & Social» del Daily Telegraph, quella dove si leggono le informazioni su impegni e spostamenti dei membri della Famiglia Reale e gli annunci di fidanzamento e matrimoni. «Civil Partnership: Mr J.D.P. Dunseath e Mr A.J.C. Duncan comunicano l'impegno a unirsi civilmente ». Il signor Alan Duncan è deputato al Parlamento per il partito Tory, membro del governo ombra di David Cameron e il primo esponente conservatore di spicco a utilizzare la legge sulle unioni omosessuali varata dal New Labour di Tony Blair.

Milionario (una fortuna costruita sul petrolio), cinquantenne, Duncan è considerato un progressista, uno dei volti nuovi del partito spinto verso il centro da Cameron nel tentativo di riconquistare Downing Street. Era stato anche il primo onorevole Tory a fare «outing» nel 2002. Un passo coraggioso, perché solo un paio d'anni prima la rivelazione di una relazione omosessuale giovanile aveva bruciato Michael Portillo, ex ministro della Difesa di John Major, l'ultimo premier conservatore prima del trionfo blairista.

Tra i giornali più duri con Portillo, allora, c'era stato proprio il Telegraph, che ieri invece ha raccolto oltre all'annuncio anche le dichiarazioni di Mr Duncan: «Ho fatto la proposta a James il giorno di San Valentino, mentre eravamo in vacanza nell'Oman e lui ci ha scherzato su, mi ha detto che se non avessi parlato io lo avrebbe fatto lui il 29 febbraio» (secondo una vecchia tradizione maschilista il giorno dell'anno bisestile è l'unico in cui a una donna era consentito proporre il matrimonio, ndr).

James Dunseath, 39 anni, lavora nelle pubbliche relazioni per una società della City ed è felicissimo: «Ci siamo conosciuti un anno fa e gli amici hanno detto che si capiva subito che saremmo diventati inseparabili. Lui è un politico conservatore, ma è un tipo molto divertente». Entusiasta anche il leader conservatore David Cameron. «Sono molto contento per Alan e James, auguro tanta felicità e naturalmente spero di partecipare alla cerimonia».

L'onorevole Duncan fu incaricato di coordinare la linea del partito quando nel 2003 il governo laburista propose in Parlamento la legge sulla «civil partnership» e ora commenta: «Non avrei immaginato che un giorno avrei beneficiato di quella legge. Sia chiaro che quello tra me e James non è un matrimonio, ma un'unione civile, non potreste mai trovare due persone più convenzionali di noi due».

Quando aveva rivelato la sua omosessualità, nel 2002, Duncan aveva spiegato: «Finora la politica Tory era stata sempre "al partito non interessa, ma non andare a dirlo in giro". Ma per una persona pubblica questo non va più bene, non si può portare una maschera, bisogna essere assolutamente onesti e aperti, per quanto questo possa essere scomodo all'inizio ». Il primo deputato a unirsi civilmente a un compagno dello stesso sesso, dopo l'entrata in vigore della legge nel dicembre del 2005, è stato il sottosegretario all'Ambiente (oggi alla Sanità) Ben Bradshaw, laburista, nel luglio del 2006. Lo stesso giorno nelle strade di Londra per la prima volta la Royal Navy permise a quaranta marinai della flotta di marciare in divisa nell'EuroPride di Londra, la parata dell'orgoglio gay (fino al 2000 l'omosessualità era proibita nelle forze armate britanniche ed era causa di espulsione). Il Secondo Lord del Mare spiegò: «Non si può imporre ai militari di nascondere i propri orientamenti sessuali, la propria vera identità, perché altrimenti non faranno mai parte pienamente della squadra e nel momento del pericolo tutta la nave pagherà le conseguenze». Il tabù però, non è ancora sepolto. L'Office for National Statistics ha appena condotto la prima indagine sulla sessualità dei cittadini e solo un britannico su cento si è definito gay, molti di più hanno risposto: «normal» (normale), «not active » (non attivo) e «I am OK with my sexuality» (vivo bene la mia sessualità). L'Ufficio ha osservato che «il risultato non è affidabile».

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Un social network per i troppo belli? C'è "Beautiful people" anche se discriminante.

Una community per soli belli. Beautiful People smaschera l'ipocrisia.

(TGCom) Molti vorrebbero farne parte, ma il privilegio è concesso soltanto a pochi. E' BeautifulPeople il social network riservato ai belli. L'e-love è sempre più diffuso nel web. Nell'era del web 2.0, dove tutti hanno accesso a tutto, BP è l'eccezione: una community esclusiva, "non per tutti", dove poter fare nuovi incontri, condividere informazioni e opportunità, senza perdere tempo. Ma c'è chi ancora preferisce metodi più tradizionali per fare nuove amicizie e fare nuove conoscenze.

Oltre un milione di richieste d'ingresso nei 16 paesi del mondo in cui è presente. Solo in pochi però riescono ad entrare nella community più esclusiva del web: 130.000 a livello mondiale. BeautifulPeople è il social network più ambito da tutti gli amanti dell'estetica e dell'immagine, al quale però possono accedervi solo i belli. Per diventare member di BP bisogna superare una vera e propria "selezione digitale".

"BeautifulPeople nasce per soddisfare i tanti frequentatori di siti di dating che restano delusi e storditi dalla grande massa di volti anonimi che incontrano sul web - spiega Robert Luciano Hintze, che ha lanciato questo sito di dating nel 2002 in Danimarca - Così ho pensato a un network esclusivo e selettivo, dove potere conoscere solo gente bella e affascinante, con cui condividere valori, sogni, ma anche tante informazioni e consigli utili". Infatti si può ricevere attraverso il network dei members una serie di dritte sui viaggi più affascinanti, i locali più trendy del momento e gli alberghi più in dove soggiornare.

BeautifulPeople rifiuta dunque la massa e sceglie di posizionarsi in una nicchia esclusiva del mercato.
"Sempre più spesso - ha continuato Hintze - la gente sceglie la rete per conoscere nuove persone e ciò per molte ragioni. La vita moderna concede pochissimo tempo libero per uscire e incontrare nuova gente. Con BP la scelta del potenziale partner o del nuovo amico è più mirata e consapevole. Per dirlo con una metafora: quello del general dating sul web è una giungla, dove si trova di tutto. Quello che ho fatto è stato creare una specie di zoo, dove tenere separate le tigri dagli elefanti".

A chi gli fa notare che Beautiful People è una community per nulla politically correct, Hintze risponde: "Proprio così. Sin dalla nascita del genere umano, la gente ha sempre adorato la bellezza. Tutti lo pensano, ma pochi hanno il coraggio di dirlo". "Tuttavia - conclude l'ideatore di BP - il nostro ideale di bellezza non è dettato da nessuna elitè e non è imposto dall'alto, come accade nell'industria della moda o del cinema, ma si fonda sulla possibilità degli iscritti di esprimere, attraverso una votazione democratica, la loro personale visione della bellezza".

L'età minima per poter fare richiesta d'iscrizione è 21 anni. Basta inviare una fotografia e inserire un proprio breve profilo. Nel giro di 72 ore, i BP members esprimono il loro parere attraverso una votazione e il gioco è fatto. A una condizione: gli uomini votano le donne e le donne votano gli uomini. In ogni caso, a decidere è la maggioranza dei voti. Beautiful People fa incontrare i suoi membri anche nella vita off-line, organizzando eventi, party, viaggi, aperitivi, film da vedere al cinema e week-end da trascorrere insieme, per favorire che i membri della network s'incontrino anche di persona. E molto spesso, questa tattica funziona: solo l'anno scorso, nella community sono stati ufficializzati oltre sessanta matrimoni a livello mondiale.

Come reagiscono le persone che non vengono accettate nella community? "Gli esclusi? Spesso si arrabbiano, vedono messo in discussione il loro fascino - spiega Christian Nyyssonen, direttore di BeautifulPeople Italia - Alcuni ci insultano o addirittura ci minacciano. E' comunque sempre possibile riprovare a candidarsi, basta inviare una nuova foto e un nuovo profilo. Una cosa è certa: questo tipo di esclusione avviene ogni giorno in ogni ambito della vita sociale. BP forse non è politically correct, ma è onesto".

Il fenomeno BP fa discutere. La stilista Marta Marzotto ha spiegato come al giorno d'oggi "essere brutti è una scelta". La Marzotto focalizza la sua attenzione sopratutto in chiave femminile e dice che "con tutti i mezzi che una donna ha a disposizione - extension, trucchi, chirurgia plastica - si sceglie di essere brutti come modo per non apparire". Inoltre, la stilista punta la sua attenzione sull'equazione bella = stupida: "Un tempo questo concetto era per molti un dogma e alle donne veniva concesso, e in qualche modo, perdonato. Oggi, la bellezza può essere penalizzante, se non è accompagnata dall'intelligenza".

L'attore Luca Argentero non trova nulla di male in Beautiful People ed espone il proprio punto di vista in tema di bellezza: "Essere bello è stato un ottimo punto di partenza per la mia carriera. Se non fossi stato bello non avrei mai avuto l'opportunità d'iniziare a fare questo lavoro. Poi, però, bisogna dimostrare di avere altre doti oltre all'aspetto fisico. Non trovo nulla di male nella community dei belli, la selezione avviene infatti in tutti i contesti, a partire dai locali in cui è richiesto un abbigliamento particolare. Però io sono molto tradizionalista: non frequento molto la rete e mi emoziona ancora il gioco di sguardi e la vicinanza fisica".

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Spagna. Con il 51-53% Zapatero vince il duello in tv con Rajoy.

(Mps) Il premier socialista spagnolo Josè Luis Zapatero ha vinto anche il secondo 'duello Tv' contro lo sfidante del Partido popular Mariano Rajoy in vista delle elezioni di domenica prossima in Spagna, e con un margine più ampio di quello ottenuto nello scontro precedente.
E' quanto emerge dai sondaggi resi noti da diversi media spagnoli al termine del faccia a faccia, secondo cui Zapatero avrebbe aumentato notevolmente il suo margine di preferenze rispetto alla scorsa settimana.
I primi sondaggi diffusi dalle due principali televisioni private che hanno trasmesso il dibattito (la 'Cuatro' e la 'Sexta') hanno indicato una chiara vittoria di Zapatero, con percentuali molto simili: rispettivamente il 51% e il 49% dei telespettatori crede che abbia vinto il premier contro il 29% per Rajoy. Il vantaggio del capo del governo in carica è cos aumentato di quasi 10 punti
Secondo un sondaggio realizzato dall'istituto Metroscopia per il quotidiano di centrosinistra 'El Pais', Zapatero avrebbe vinto invece per il 53% degli intervistati, contro il 38%.
Anche un sondaggio realizzato dalla 'Sigma Dos' per il quotidiano di centrodestra 'El Mundo' attribuisce la vittoria a Zapatero, ma con un margine un po' meno ampio: 49% contro il 40,2% che si è espresso a favore di Rajoy.
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Asilo, omosessualità e religione: Una proposta per l’Europa.

(Elisa Arduini - Secondo protocollo) Se c’è una cosa che il caso di Pegah Emambakhsh ci ha insegnato è che in Europa, salvo poche eccezioni, il fatto di essere omosessuale non costituisce un valido motivo per ottenere l’asilo, anche se proprio per questo motivo si è in pericolo nel proprio Paese di origine.

Questo è dovuto al fatto che la condizione di omosessualità è difficilmente provabile mentre una richiesta di asilo necessita di prove certe in merito al motivo per cui detto asilo viene richiesto. In teoria il rischio che si corre è quello di vedersi piombare addosso migliaia di richieste di asilo basate unicamente sul fatto di essere un o una omosessuale anche se in pratica non lo si è, solo per il fatto di poter ottenere, per questo motivo, l’asilo.

Se questo può essere un timore comprensibile in quanto l’asilo va concesso solo quando ci sono i requisiti per poterlo richiedere, lo è molto meno la strumentalizzazione che si tende a fare delle varie vicende in corso, una strumentalizzazione volta principalmente a ottenere un giusto riconoscimento dell’essere omosessuale ma che rischia immancabilmente di nuocere a chi, per altri motivi, è costretto a scappare dal proprio paese d’origine.

E’ il caso di moltissime donne provenienti dai paesi dove è in vigore la cosiddetta Sharia, la legge islamica che nelle sue applicazioni più estremiste porta la donna a essere fortemente discriminata e oggetto di gravissime violazioni dei Diritti Umani.

Proprio in questi giorni è in corso una accesa polemica in seno al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite riguardo al diritto o meno di criticare una religione. Nella fattispecie, la polemica è stata innescata dalla pubblicazione in diversi organi di stampa di una riflessione critica, lanciata dalla Lega internazionale contro il razzismo e l'antisemitismo e sottoscritta da personalità quali Elie Wiesel, Georges Charpak, Alain Finkielkraut e Claude Lanzmann.

Il controverso documento attacca con veemenza il Consiglio dei Diritti Umani in quanto “il suo funzionamento interno, le coalizioni e le alleanze che vi si costituiscono, i testi discussi e la terminologia utilizzata annientano la libertà d'espressione, legittimano l'oppressione delle donne e stigmatizzano sistematicamente le democrazie occidentali”. In pratica si sostiene che i paesi islamici usano la loro presenza nel Consiglio per bloccare le riforme che da più parti vengono richieste in merito al Diritto delle donne nei Paesi islamici.

Tuttavia, se il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite è praticamente bloccato da queste accese dispute, non lo è l’Europa che invece può legiferare in maniera del tutto autonoma in merito alla concessione dell’asilo a coloro che, per ragioni religiose o per le applicazioni di leggi discriminanti come la Sharia, sono soggetti nei loro Paesi di origine a forti limitazioni dei Diritti Fondamentali.

Per questo riteniamo che a livello europeo vadano introdotte norme chiare che consentano di ottenere l’asilo e la protezione a chi, a causa di leggi fortemente discriminanti e basate su errate interpretazioni religiose, si trova oggettivamente in pericolo nel proprio Paese di origine. E’ chiaro che una tale richiesta coinvolgerebbe immancabilmente anche chi si dichiara omosessuale ma va detto che la difficoltà di dimostrare tale circostanza ne limita fortemente l’applicazione. Discorso diverso per le donne provenienti dai Paesi dove viene applicata la Sharia che , al contrario, si vedrebbero aperta una strada che in molti casi salverebbe loro la vita.

Una decisione in tal senso darebbe innanzi tutto un forte segnale ai Paesi che applicano rigorosamente la Sharia, andando molto oltre la semplice indignazione che emerge ogni volta che si viene a conoscenza di episodi di violenza e barbarie ai danni di donne che vivono in detti Paesi, ma soprattutto scatenerebbe una reazione a catena che potrebbe portare le donne musulmane a prendere coscienza dei loro Diritti e a chiedere con forza il loro rispetto.

Per questo nei prossimi giorni in collaborazione con diversi europarlamentari presenteremo una proposta volta a rendere più agevole il riconoscimento del Diritto di Asilo a quelle donne che provengono da quei paesi dove viene applicata la Sharia, paesi come l’Iran, l’Arabia Saudita e tanti altri che fino ad oggi si sono nascosti dietro al dito del rispetto della religione, un rispetto che però calpesta palesemente il Diritto delle persone, il quale non può essere in nessun caso prevaricato.

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Eli è la ragazza con il "sedere più cliccato del web". Le foto.

(Sexcity) Abbiamo incontrato Ele, la ragazza bolognese diventata una star della rete grazie alle immagini del suo fondoschiena pubblicate sul sito Supertangas e anche grazie a due video girati mentre dà prova delle sue capacità di stripteaser (guarda le immagini del primo e del secondo video).

Le esibizioni del 'sedere più cliccato del web' sono sempre circondate da un'aurea di mistero che aumenta l'eccitazione di chi guarda: Ele non ha mai mostrato il suo viso. Oggi la ragazza ritorna posando in esclusiva per Sexcity in un calendario ad alto contenuto erotico, e ci racconta, rispondendo alle nostre domande, della sua vita.

Guarda il calendario di Ele in esclusiva per Sexcity

Quanti anni hai?
Ho iniziato questo gioco a novembre 2005 e avevo 24 anni appena compiuti....calcolate......

Hai un lavoro?
Ultimamente cambio spesso..ma non ho ancora trovato il lavoro della mia vita.

Studi?
Ho finito di studiare. Mi sono diplomata c'entra con i numeri e l'informatica.

Dove sei nata?
Nella mia adorata città...non posso dire quale...comincia per P., e abito ancora qui.

Vivi da sola?
No. Faccio parte dei cosiddetti bamboccioni.

Sei fidanzata?
Beh...a questo proprio non posso rispondere. Comunque, potrei esserlo.

Nella vita di tutti i giorni quali sono le attività principali che occupano la tua giornata? Oltre al lavoro, adoro fare shopping e almeno un'ora al giorno la dedico al mio adorato labrador color panna. Poi faccio ginnastica e nel week end vino rosso a piu non posso nella mia sperduta valle, dove mi rifugio.

Cosa ti ha spinto a mettere online i video in cui ti spogli? Puro esibizionismo fine a se stesso o c'è dell'altro?
Puro divertimento...mi piace il mio corpo e giocarci.... sempre però senza volgarità...ma non l'ho fatto per esibizionismo...Chi mi conosce bene sa qual è il motivo.

Come mai non hai ancora mostrato il tuo viso nei video? Vuoi nascondere qualcosa o temi il giudizio delle persone che ti portranno riconoscere?
L'avrei mostrato molto volentieri, ma è vero temo il giudizio di chi non approva!! Ma chi avrebbe il coraggio di dare un identità a quel corpo scostumato???

In rete circola la voce che tu sia un uomo. Vuoi darci dei chiarimenti in merito?
Io un uomo??? Ma chi la dice questa str....vi sembro un uomo? No sono nata femmina...mi spiace però non vorrei deludere gli appassionati di fantascienza.

Che effetto ti fa sapere che sei oggetto delle fantasie sessuali di molti uomini?
Non me lo ricordate vi prego....

Che rapporto hai con il tuo corpo? Qual è la parte del tuo corpo che ti piace di più, e perché?
Il rapporto con il mio corpo è abbastanza buono...chiaramente come tutte ho qualche difetto che vorrei migliorare.. La mia parte preferita è il didietro e il seno perchè sono tondi e sodi,e per essere 52 kg x 1me 68 sono sparsi bene anche se una bella quarta esplosiva non mi dispiacerebbe, ma vabbe mi accontento...

I tuoi amici più stretti e i tuoi parenti sono a conoscenza dei video che hai girato? Se sì, cosa ne pensano?
Purtroppo sanno tutto. Un parente ha fatto una soffiata ai miei genitori mostrandogli alcune foto mie e attribuendomi altre che non ho mai fatto. Insomma è successo un casino.

In programma per quest'anno hai un altro video da proporci?
Può darsi...ma se continuo mi mandano alla neuro..

Parliamo del calendario che realizzerai per Excite, come mai hai deciso di accettare la nostra proposta?
Perchè volevo fare qualcosa per un sito italiano...Dato che sono sempre stata "esclusiva" degli spagnoli. Mi sentivo un po' traditrice della patria ma non potevo rifutare tutti i soldi che mi sono stati offerti.

Conoscevi Excite? Sei a conoscenza dell'esistenza del blog di Excite che approfondisce le tematiche sessuali, Sexcity? Se sì cosa ne pensi?
Ipotizziamo che non lo conoscessi...ma come faccio a dirvelo adesso...scherzo..grandissimo portale pure motore di ricerca...però aimè sexcity....mi era sfuggito...

Che tipo sei nell'intimità? Ti piace dominare o essere domata?
Non mi piaciono gli uomini sottomessi, per cui immaginate un pò voi.

Hai qualche particolare inclinazione erotica? Del tipo sei una fetiscista di qualche oggetti o preferisci le parti del corpo?
Nessuna inclinazione...100 per cento etero..niente feticismo...e poi ...tutto il resto privacy...

Cosa pensano di te le persone che ti stanno vicino?
Dovresti chiederlo a loro...

Hai un progetto in particolare che vorresti realizzare?
Non uno ma tanti....tempo al tempo li realizzerò tutti... spero.

Punti a farti notare e a fare successo così, che ne pensi del fatto che si dica che le donne di successo in Italia sono tutte veline o mignotte?
Non programmo nulla..prendo quel che viene..infondo è un gioco...per le veline o mignot.. non conosco quel mondo per cui non mi esprimo..tutte congetture...

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Alessandro Fullin spiega in un libro come fidanzarsi con un uomo (e senza il disturbo di essere donna...).

"(...) Innanzi tutto, il matrimonio è una questione di stile.
Se non potete eguagliare i miei amici della Scozia, chehanno mandato un invito in confronto al quale quello di Carlo e Diana sembrava comprato da Buffetti, sentitevi almeno un po’ famiglia reale. E fate le cose con un certo bon ton (quanto odio questa espressione).
Il che non significa scopiazzare le regole che una nota conduttrice televisiva ha dato alle stampe al fine di sollevare il livello dei propri ascoltatori, imbarbariti dai suoi stessi programmi. Bensì procedere con ordine.

Intanto, cari lettori, se non siete riusciti a dichiarare il vostro amore sui gradini di un castello gotico e avete saltato i preamboli finendo avvinghiati in una dark room prima ancora di esservi presentati, c’è sempre modo di recuperare. Un tardivo corteggiamento lascerà forse basito il vostro fidanzato, ma non sarà inappropriato. Ed è sicuramente necessario. Ricordate che non volete sposarlo per ottenere la cittadinanza inglese - o almeno non solo. Allora date libero sfogo alla Candy Candy murata sotto il cinismo urbano! E siccome siete omosessuali, quindi creativi, l’originalità è di rigore. Al mazzo di rose rosse accompagnato da un astuccio blu della migliore gioielleria della città preferite, a sorpresa, un mazzo di astucci corredato da un solo, evocativo petalo rosso. Invece di un viaggio sull’aereo privato per raggiungere la Scala, palco reale, con dichiarazione sulle note finali dell’aria del "Vincerò", stupitelo con una visita ai box della Ferrari durante le prove del Gran Premio di Monza. E quando vi chiederà: “Sei diventato completamente pazzo?”, rispondete: “Sì, pazzo d’amore”. Il risultato finale dipende un po’ da voi: comunque giocatevela come dei virili guerrieri, o in mancanza d’ispirazione, almeno come delle intrepide amazzoni.

Per esempio, volete ignorare che c’è un giorno dedicato agli innamorati? Solo i cuori di pietra, lasciati settecento volte e sempre sul più bello, possono dichiararsi insensibili a un invito a cena per San Valentino. Quindi, se quella sera decideste di stappare lo champagne millésimé e fargli trovare l’anello sul fondo del flute, rendete il momento ancora più memorabile regalando un simpatico gattino rosa fumé, o una coppietta di pappagallini inseparabili nei toni della sua tappezzeria, recapitati al tavolo da un cameriere in livrea e sotto una coppa d’argento.
Qualora il fidanzato sopportasse tutto ciò senza saltare sul primo aereo per Timbuctu, avrete
buone probabilità di restare insieme per il resto della vita. Diversamente, almeno c’avete provato. E alla grande! Perchè siete ragazzi moderni, certo, ma vi piace fare le cose un po’ all’antica. Vi piace l’idea del corredo nuziale, del servizio di porcellane di Limoges, della cristalleria Baccarat, del set di dildo in silicone smaltato.
Cosa c’è di male ad acquistare ai saldi quei cliché culturali vintage che avete sempre lasciato alle coppie eterosessuali (e di cui loro, oggidì, volentieri si disfano)? La maggior parte degli amici gay penserà che siete fuori, perchè in fondo giocano al ribasso e si accontentano di storie che durano meno di un trailer.
Voi avete scritto il film per intero. E siete decisi a girarlo. (...)"

Federico Chiara.
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Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna
di Alessandro Fullin
Con postfazione di Federico Chiara.
Mondadori Editore (euro 14.00)

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Arcigay vs. Circolo Mieli, dura polemica. La Praitano chiede le scuse da parte di Mancuso.

Offendere complica la vita.
Salve, sono la Orsomando della Sinistra Arcobaleno, o meglio ancora la valletta, come inaspettatamente mi ha etichettato Aurelio Mancuso. Non avrei mai detto che accettare l’'invito a presentare in una conferenza stampa Bertinotti, come candidato leader per la Sinistra Arcobaleno, avrebbe creato così tanto crepacuore… Ho anche usato dell’'autoironia dandomi pubblicamente dell'’Orsomando, ma evidentemente non si è capito. Eppure il giorno prima su Liberazione veniva pubblicata una mia lettera aperta di pura critica a quello stesso partito per l’'appoggio alla candidatura a Sindaco di Roma di Rutelli. Come dire: da una parte il Mieli apprezza la svolta di Sinistra Arcobaleno verso i diritti civili, sostanziata anche dal chiedere alla portavoce del Roma Pride 2007 di presenziare il debutto di una campagna elettorale con forti contenuti lgbt; dall’altra parte il Mieli continua a fare politica con cristallina autonomia, criticando lo stesso partito per una scelta amministrativa che va in direzione contraria. E di tale coerenza c’è un’unanime considerazione, smentita solo dal recente epiteto di valletta da parte di Mancuso...

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Torino. Accoltellato dopo la festa trans: "Erano 6 o 7 nordafricani".

La vittima è un ragazzo di 22 anni, ferito all’addome.
(Stefano Tamagnone ) I poliziotti hanno ascoltato le vittime e alcuni testimoni. Ma l’aggressione avvenuta alle 5 di lunedì mattina davanti alla discoteca Centralino resta un mistero. Di sicuro, per il momento, ci sono soltanto le ferite riportate da due giovani che avevano deciso di trascorrere insieme la serata “Zoccola”. «Una delle più trasgressive - spiega F.M., 22 anni, sdraiato su un letto di ospedale - frequentata da travestiti, gay, ma anche etero».
F.M. è ricoverato alle Molinette. Con una ventina di punti di sutura in testa e l’addome squarciato da una coltellata. «Mi hanno operato. Non ci sono state lesioni agli organi interni, ma se quella coltellata me l’avessero data un po’ più in là avrebbero potuto uccidermi». Il giovane, parlando di chi l’ha aggredito usa il plurale.

«Sì, perchè erano almeno sei o sette. Nordafricani, forse marocchini. Gente che non avevo mai visto. Io e il mio amico Mario (nome di fantasia) siamo usciti dalla discoteca e quelli ci sono venuti addosso. Hanno iniziato a picchiarci, e Mario è riuscito a scappare, con un taglio sul collo. Io mi sono trascinato vicino alla chiesa, poi sono caduto. Avevo l’intestino che usciva dalla pancia. Ricordo che una ragazza è venuta a soccorrermi. Poi ho perso i sensi. E sono svenuto».

L’attacco, sostiene F.M., sarebbe avvenuto senza motivo. «Non li avevo mai visti e, secondo me, hanno sbagliato persona. Non ricordo che ci abbiano insultato mentre ci picchiavano, non ricordo che abbiano detto qualcosa in particolare. Un raid contro chi frequenta una serata a cui partecipano gay, lesbiche e travestiti? Non credo proprio. Non è la prima volta che vado alla “Zoccola”, e non è mai capitato niente del genere». «Escluderei che si sia trattato di un attacco omofobico - sostiene uno degli organizzatori della serata - non ci sono mai stati segnali in questo senso. Comunque, io ho appreso dell’aggressione soltanto oggi pomeriggio (ieri). Poco dopo le quattro abbiamo chiuso, senza che nella serata ci fossero screzi di nessun tipo. Quello che è successo fuori non l’ho visto, e nessuno me ne ha parlato».

«I buttafuori hanno visto tutto - sostiene F.M. - ma non sono intervenuti». «I buttafuori - ribatte l’organizzatore, quando la serata finisce, vanno a casa». Come Mario, che, ferito al collo, è riuscito a scappare. «L’ho sentito oggi pomeriggio - conclude F.M., e mi ha detto che stava andando al Martini a farsi curare il taglio al collo». Uscito dall’ospedale, Mario è stato ascoltato dalla polizia. Ma, per il momento, pare che gli elementi in possesso degli inquirenti siano ancora troppo pochi per poter chiudere il caso in breve tempo. Confuse le testimonianze raccolte davanti alla discoteca. Chi si trovava ancora lì, alle 5 di mattina, pare fosse un po’ troppo alticcio.

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Pene d'amor perduto. A Genova, 40enne castrato dall'amante era insoddisfatta del rapporto..

(TGCom) Orrore a Genova, dove un 40enne è stato castrato dalla sua amante insoddisfatta. All'uomo, sposato, è stato asportato di netto il testicolo destro. Il 40enne si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale Galliera sanguinante e sotto shock, quasi privo di sensi. Immediata la corsa in sala operatoria, ma a causa della grave emorragia provocata dal taglio, anche la ghiandola genitale sinistra è risultata compromessa. Aperta un'indagine.

Il folle gesto è avvenuto in quella che sembrava una tranquilla domenica per l'uomo ma che poi si è rivelata un vero e proprio incubo. La novella Lorena Hobbit è stata denunciata per lesioni gravissime.

E' stata la stessa vittima, sanguinante e sotto shock, a indicare nella sua compagna la persona che lo ha aggredito dicendo che all'origine del folle gesto vi era un motivo passionale. Il 40enne è ora ricoverato nel reparto di Urologia dell'ospedale Galliera in prognosi riservata. Ma i medici non sono ottimisti. Dopo il taglio netto del testicolo destro, ci sarebbero poche speranze - a causa della forte emorragia - anche per quello di sinistra.

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Oggi a Milano incontro su "Ebraismo e omosessualità".

(Gionata.org) II rabbino Haim Ciprian di Lev Chadash, la prima sinagoga liberale in Italia, terrà una conferenza per approfondire il tema "Ebraismo e omosessualità". Perchè l'ebraismo non è incompatibile con l'omosessualità' e per tentare di comprendere se la scelta di un'affettività omosessuale sia o meno compatibile con un Ebraismo religioso e osservante pienamente vissuto, con tutto ciò che ne deriva, come per esempio il problema dell'omogenitorialità.

Incontro su: Ebraismo e omosessualità. Perchè l'ebraismo non è incompatibile con l'omosessualità'

Il rabbino della Sinagoga Lev Hadash, dr. HAIM CIPRIANI, parlerà sul tema "Ebraismo e omosessualità", infatti "La nostra congregazione ha un'idea molto precisa di come vuol praticare il suo ebraismo: in continuità con la tradizione millenaria del popolo ebraico, ma con la massima apertura per le esigenze etiche universali del mondo contemporaneo, in particolar modo quando il pericolo è quello di discriminare interi gruppi all'interno del popolo ebraico, come le donne o coloro che hanno propensioni affettive diverse.

L'anno scorso con alcune conferenze del nostro rabbino abbiamo mostrato come la normativa ebraica tradizionale, non applicata nelle sinagoghe che si definiscono ortodosse, imponga alle donne gli stessi doveri in fatto di culto e vita religiosa. E' quel che noi pratichiamo, chiamando a Sefer le donne, secondo la legge talmudica e contandole nel minjan con la tranquilla coscienza di non compiere una trasgressione alla legge ebraica, ma di applicarla invece correttamente.

Per quanto riguarda l'omoaffettività e l'omosessualità, l'idea che la scelta di vita delle persone omosessuali non sia un "peccato" ma un modo legittimo come gli altri di realizzare la propria vita affettiva è oggi patrimonio civile del mondo occidentale. Resta da vedere se ciò è compatibile con i valori della Torà e se possa essere accettabile dal punto di vista religioso ebraico.

L'ebraismo tradizionale ha di solito condannato questa scelta sulla base di un famoso versetto della Torah (Lev. 18,22), che dice « Non avrai con maschio relazioni come si hanno con donna: è to'eva. ». Ma questa è una proibizione dell'omosessualità, come ritiene l'ebraismo ortodosso? Cosa è una "Toevà"? Che cosa si intende per "peccato" nell'Ebraismo?.

Il 4 marzo alle ore 20.45 presso la nostra sede il rabbino di Lev Chadash, Haim Ciprian, terrà una conferenza per approfondire questi temi e per tentare di comprendere se la scelta di un'affettività omosessuale sia o meno compatibile con un Ebraismo religioso e osservante pienamente vissuto, con tutto ciò che ne deriva, come per esempio il problema dell'omogenitorialità

4 Marzo 2008 - Ore 20.45
presso la sede di LEV HADASH - Associazione per l'Ebraismo Progressivo- Piazza Napoli, 35 - MILANO (angolo via Giambellino - entrata da ingresso carraio - citofono A.E.P.)

Lev Chadash, sinagoga liberale in Italia

Sito web http://lnx.levchadash.info/

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Coppie di fatto: I gay cattolici scrivono a Veltroni.

Una lettera a Veltroni sulle coppie di fatto.Gentile Walter Veltroni, non so se leggerà mai questa mia lettera. La scrivo e la lancio in rete come un messaggio in bottiglia: forse arriverà a destinazione, forse no. I tanti che la leggeranno vedranno se è il caso di adoperarsi o meno perché lei finalmente la legga. In ogni caso avranno modo di interrogarsi su quello che un omosessuale cattolico come me, sente in questo momento in cui il dibattito fra laici e cattolici è diventato materia di tanti commenti.

Leggendo i Dodici punti per l'Italia che lei ha presentato oggi, vedo che non c'è nessun accenno al problema del riconoscimento delle coppie di fatto: un tema molto sentito dalle persone omosessuali come me. D'altra parte, dopo la deludente esperienza della scorsa legislatura, in cui un testo prudente fino all'esasperazione è stato bloccato dalle riserve di alcuni esponenti della maggioranza che sosteneva il governo che l'aveva proposto, credo anch'io che non sia il caso di fare promesse che non si riescono poi a mantenere. Forse, con un po' di coraggio, sarebbe bastato far sottoscrivere ai candidati del Partito democratico una dichiarazione di adesione a un disegno di legge simile a quello presentato dal governo Prodi nel 2006. Forse, con una scelta ancor più coraggiosa, si potevano non candidare i parlamentari che in passato avevano dimostrato un'avversione quasi maniacale nei confronti di qualunque diritto delle persone omosessuali. Quest'ultima sarebbe però stata una scelta pericolosa in termini di consenso elettorale e non me la sento di biasimarla più di tanto se non l'ha ritenuta opportuna.
Accetto quindi il suo silenzio e, se fosse indice di una onestà politica a cui decine di promesse elettorali mai mantenute ci avevano disabituato, posso dirle che, addirittura, potrei apprezzarla: quando, all'ultimo congresso di Arcigay, il ministro Bonino ha detto: «È inutile prenderci in giro. Lo dico con rammarico, ma una buona legge sulle unioni di fatto, con i numeri che in questo momento ci sono al Senato, non è possibile farla» gli applausi ci sono stati e sono stati convinti. Capisce allora perché mi hanno particolarmente ferito le parole di Enrico Morando, che, rispondendo alle critiche di Arcigay, ha fatto notare che il programma del Partito Democratico prevede tra le sue pieghe, una legge contro l'omofobia. Le chiedo se però, quando sarà il momento di votarla tutte gli eletti del suo partito, saranno in grado di leggere il programma nel senso in cui il senatore Morando l'ha interpretato oggi. L'esperienza del passato ci ha scottato troppo per credere che, al momento giusto, non verranno fuori decine di discorsi in cui si parlerà "di noi", senza prendere in considerazione l'idea, semplice e radicalmente nuova, di parlare finalmente "con noi".
Il silenzio sulle coppie omosessuali (così strano in un partito che dovrebbe guardare all'Europa) e le promesse poco convincenti sulla lotta all'omofobia rischiano di aumentare il profondo senso di disaffezione nei confronti della politica che sta emergendo in molte persone omosessuali. Per questo ho deciso di scriverle questa lettera in cui mi permetto di suggerirle due gesti che potrebbero essere letti come dei concreti segnali di cambiamento.
Il primo è collegato alla scelta, che lei ha annunciato, di farsi invitare, durante la prossima campagna elettorale, da un certo numero di famiglie. Tra tutte queste famiglie ne inserisca un paio composte da partner dello stesso sesso. Se non ne conosce glie ne posso segnalare alcune io in varie parti d'Italia. Non le dimentichi però: anche se non si notano molto, sono più numerose di quel che si pensa e, durante le ultime elezioni politiche, sono state decisive.
Il secondo riguarda le proposte di legge che riguardano le persone omosessuali. Sostituisca alle promesse del passato, un invito esplicito al Popolo della Libertà (e alle altre coalizioni che si presenteranno davanti agli elettori il prossimo 13 Aprile) per definire, durante la prossima legislatura, un pacchetto di leggi che recepiscano le indicazioni del Parlamento Europeo in materia di diritti delle persone omosessuali. Come garanzia della reale apertura di queste leggi alle istanze concrete delle persone omosessuali indichi fin da ora, in un esponente di spicco del movimento omosessuale italiano, il referente a cui il suo partito darà l'incarico di portare avanti la trattativa per definirne i contenuti.
Come vede non le chiedo di riscrivere il programma del suo partito. Le chiedo di sostituire alle parole scritte (e a quelle non scritte) due gesti concreti che possono infondere un po' di fiducia nella politica a tante persone omosessuali che, come me, corrono il rischio di perderla definitivamente.
Spero che gli anni non abbiano offuscato il coraggio che dimostrò nel Duemila, quando decise di partecipare al World Pride di Roma, superando con un solo gesto i danni che erano stati fatti da centinaia di parole. La saluto cordialmente.


*) Gruppo del Guado - Cristiani Omosessuali - Via Soperga 36 - Milano - Telefono: (+39) 347 73 45 323 - gruppodelguado@gmail.com - http://www.gaycristiani.it/

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