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martedì 15 aprile 2008

Roma. Grillo batte Grillini, boom Alemanno, Rutelli delude.

(River-blog) Faccio una premessa indispensabile: scrivo questo post alle 20, quando sono state scrutinate 100 sezioni su 2600, e quando la Rai ha diffuso tre proiezioni sulle elezioni comunali di Roma. La situazione, quindi, potrebbe cambiare, anche se in maniera non troppo radicale. I risultati che stanno circolando lasciano pensare. Franco Grillini, quello che doveva raccogliere i voti dei laici anti-Rutelli, avrebbe raccattato meno dell’1%. Un dato deludente, tanto che lo stesso Grillini ammette: “Non sono per niente soddisfatto, mi aspettavo di più”. Molto meglio la candidata di Beppe Grillo, Serenetta Monti: oltre il 2,5%, nonostante abbia avuto sui media una visibilità decisamente inferiore. Infine Gianni Alemanno: neanche le persone del suo entourage si aspettavano il 40,5% della terza proiezione Rai. Se il ballottaggio a Roma era cosa certa per tutti i sondaggisti, il 44,5% di Rutelli è stata una doccia fredda. Segno che anche nella città che, fino a poco tempo fa era feudo incontrastato e intoccabile di Walter Veltroni, qualcosa sta cambiando. Va male anche Francesco Storace, che secondo i sondaggi delle scorse settimane superava il 9%: pare abbia raccolto un 4% scarso. Totalizzano percentuali da prefisso telefonico, sotto l’1 per cento: la lista Under 30 per Rutelli e la Lista Bonino. Altro segnale indicativo: i consensi per Rutelli sono inferiori a quelli per i partiti che lo sostengono; quelli per Alemanno, invece, superano quelli della coalizione che lo appoggia.

Al ballottaggio ne vedremo delle belle.

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Roma. Rutelli-Alemanno, si assottiglia la distanza. Il ballottagio ormai è certo. Magra figura di Grillini, mancano i voti gay.

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Prooiezioni copertura 22% -
Consortium per Rai (Ripr. riservata)

Rutelli..............................44,6%
Alemanno.......................40,6%
Storace...............................3,9%
Ciocchetti...........................3,3%
Baccini................................1,0%
Grillini................................0,9%

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Elezioni. Comune di Roma, secondo le prime proiezioni si va al ballottaggio.

(Il Corriere della Sera) A Roma, dove si vota per eleggere il sindaco, è in atto una delle sfide più importanti. Secondo la prima proiezione Consortium, Francesco Rutelli, candidato del centrosinistra, ottiene il 44,9% dei voti mentre Gianni Alemanno, candidato del centrodestra, si attesta al 40,2%. Francesco Storace (la Destra) si fermerebbe al 4,1%. Se i dati fossero confermati, si andrà dunque al ballottaggio. Interessante anche la sfida per la provincia di Roma, dove si affrontano Nicola Zingaretti e Alfredo Antoniozzi. Quando sono state scrutinate 611 sezioni su 3.735, è in testa Zingaretti, con il 48,84 delle preferenze. A seguire Antoniozzi (Pdl) con il 36,4%, quindi Teodoro Buontempo (La Destra) con il 4,4%, Armando Dionisi (Udc) con il 4,2%
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Rutelli 44,9%
Alemanno, 40,2%
Storace, 4,1%
Ciocchetti, 3,2%
Baccini, 0,7%
Grillini, 1%
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Amici di Maria. Continuano le polemiche sugli sms e sul regolamento che non c’era continua a non esserci.

(River-blog) Non nutrivo grosse speranze circa la richiesta formale, presentata da un avvocato dell’Adoc, di conoscere il regolamento della trasmissione “Amici”. A distanza di quasi due settimane - e ad un giorno dalla puntata finale - la Fascino, che realizza il programma, si è rifiutata di mostrare una copia del regolamento all’associazione dei consumatori. La quale non nasconde la sua delusione per quella che definisce una “mancanza di trasparenza e correttezza”. Secondo quello che apprende River, il Codacons non ha voluto appoggiare l’Adoc in questa richiesta di trasparenza e, anzi, ha continuato a difendere la regolarità di “Amici”. “Malgrado la richiesta formale di poter visionare il regolamento, al fine di fare chiarezza sulla gestione della gara e sui riflessi della stessa sul televoto, né l’Adoc né lo studio legale che ha curato la pratica hanno ricevuto risposta – commenta Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – al di là degli aspetti giuridici, riteniamo la mancanza di risposta, sul piano della trasparenza e della correttezza, sia nei nostri confronti che in quelli dei telespettatori, deludente e preoccupante. Vorremmo fosse fatta chiarezza in merito al regolamento della competizione e del televoto, alla computazione dei voti ricevuti, al numero dei votanti e alla ripartizione dei voti tra i concorrenti: tutti aspetti su cui, finora, non è stata resa una corretta informazione e pubblicità”.

Ormai è chiaro che il regolamento non esiste.

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Stonature post-elettorali. Grillini "Pd con noi avrebbe avuto 15 poltrone in più".

''Il Partito socialista e' stato penalizzato dagli elettori e rimarra' fuori dal Parlamento. Il risultato deludente ottenuto dipende anche dalla barbara scelta di Veltroni, che ci ha rifiutato. I nostri voti avrebbero fatto comodo al Partito democratico, fruttando 15 parlamentari''. Lo ha detto Franco Grillini, esponente e candidato sindaco a Roma del Ps, incontrando i giornalisti a Montecitorio.
Riguardo alla possibilita' di un ravvicinamento con il Pd, Grillini sostiene: ''Io personalmente non...

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Dopo le elezioni: ora tutti al lavoro per i Diritti.

(Cristina Monceri - Secondo protocollo) Finita finalmente la lunga e massacrante campagna elettorale, sancito il vincitore e garantita al Paese una solida maggioranza, non rimane altro che rimboccarsi le maniche e iniziare con lena a lavorare sui punti che maggiormente sono di interesse per quanto riguarda la salvaguardia del Diritto.

Non entreremo naturalmente nel contesto prettamente politico ma ci limiteremo a fare i complimenti ai vincitori e a lanciare nel contempo qualche appello a chi da oggi dovrà iniziare questa nuova avventura politica, a partire naturalmente dal campo che più ci riguarda direttamente, quello cioè dei Diritti Umani e della Cooperazione allo sviluppo, mettendo in risalto quegli argomenti che la nostra organizzazione sta trattando, senza per questo voler apparire come coloro che iniziano a chiedere a man bassa, ma ci terremmo a evidenziare alcuni punti che, secondo noi, sono da affrontare con una certa solerzia.

Sicuramente l’area che più ci interessa è quella riguardante l’estero e quindi (giocoforza) il Ministero degli Affari Esteri, a prescindere da chi sarà il prossimo Ministro degli Esteri anche se (sembra) che Berlusconi abbia fatto il nome di Frattini (ieri sera alla 7), considerando che un ruolo importante lo avranno anche i vice ministri che si spera siano persone dotate di esperienza “sul campo”.

Partendo quindi dagli esteri la prima cosa che ci viene in mente di chiedere è un aumento sensibile delle risorse destinate a questo fondamentale Ministero il quale negli ultimi anni è stato letteralmente cannibalizzato rendendolo di fatto una macchina assolutamente imperfetta e spesso purtroppo inadeguata, pur avendo al suo interno personaggi validissimi e molto preparati. Lo abbiamo visto nella questione riguardante i detenuti italiani all’estero dove, pur essendoci persone veramente valide a seguire le varie e difficili vicende, le risorse che hanno per fare il proprio lavoro sono davvero misere quando non inesistenti.

Sempre in materia di esteri, negli ultimi tempi abbiamo assistito alla progressiva riduzione delle risorse destinate alla Cooperazione allo sviluppo e alla divulgazione dei Diritti Umani, come se questo fondamentale settore altro non fosse che solo un comparto di serie B. A tal proposito vorremmo ricordare che la prima forma di lotta all’immigrazione selvaggia e incontrollata è proprio lo sviluppo locale e la divulgazione dei Diritti in quei Paesi da dove arriva più forte la pressione migratoria.

Occorrerà poi recuperare la posizione che l’Italia merita in seno all’Europa e alle Nazioni Unite, dove il nostro Paese dovrà di nuovo far sentire il proprio peso, specie nelle vicende riguardanti aree importanti del pianeta, quali per esempio il Medio Oriente, il Corno d’Africa (storicamente legato all’Italia) e la lotta al terrorismo e alla povertà, due settori questi molto più legati di quanto si pensi perchè il terrorismo, specie quello islamico, attecchisce dove la povertà e l’ignoranza sono più forti.

Sarebbero tante le cose da dire, ma lo faremo volta per volta che si affronteranno i vari problemi. Per ora ci vorremmo limitare ad augurare al nuovo esecutivo un buon lavoro nella speranza che finalmente la politica riprenda il ruolo che le compete e che abbandoni definitivamente quel modo di fare saccente e arrogante che non accetta critiche da nessuno arrivando a malcelate forme di intimidazione con coloro che, al di fuori da qualsiasi contesto politico, si permettono di evidenziare gli umani errori o, peggio ancora, di criticare le linee politiche incoerenti o pericolose. E’ necessario un confronto aperto e costruttivo tra politica e società civile, un confronto che metta da parte le ideologie e che privilegi gli obbiettivi comuni. Buon lavoro quindi al nuovo Governo e che si inizi subito a garantire il Diritto sia in Italia che all’estero.

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Dopo voto. Chiacchere, chiacchere, chiacchere... e alcune senza vergogna.

Bush: “Silvio, compliments!”. Berlusconi: “ Camera e Senato al Pdl. Ho già in testa il governo e in tasca la lista dei ministri”. Bossi: “Subito federalismo fiscale o sono guai per tutti”. Veltroni: “Pd disponibile per le riforme”. Casini: “Faremo opposizione costruttiva”. Bertinotti: “Confermo la mia uscita di scena”. Mussi: “Ripartire dal basso”.

Silvio Berlusconi conferma l’abolizione dell’Ici e il bonus bebè. Pd: nessuna risposta
Berlusconi: “Il disegno di legge per l’abolizione dell’Ici è pronto e sarà nel nostro primo Consiglio dei ministri insieme alla detassazione del lavoro straordinario e del premio di produttività, oltre al bonus di 1000 euro per i nuovi nati”. Pd: nessuna risposta. Bipartitismo o monopartitismo?
Umberto Bossi già “pronto” a perdere la pazienza. Pd: nessuna risposta

Bossi: “Non è stato un voto di protesta. E’ stato un voto di proposta.
Il Nord ha mandato un segnale preciso, vuole assolutamente che cambi il Paese. Adesso bisogna fare le riforme, se no perdiamo la pazienza. Adesso la forza ce l’abbiamo”. Pd: nessuna risposta. Prima le minacce poi le riforme?

Oliviero Diliberto riprende falce e martello. Vendola: “No a capri espiatori”
Diliberto: “Dobbiamo ripartire da capo e ricominciare dai vecchi simboli, dalla falce e martello. Berlusconi ha vinto di 10 punti, la sinistra è scomparsa: bel risultato ha raggiunto Veltroni”. Vendola: “ Dopo una tale sconfitta no a capri espiatori. Bisogna capire perché la nostra proposta non è credibile”. Bertinotti bussa a Porta a Porta.

Pierferdinando Casini pensa ai guai altrui. Pd: nessuna risposta
Casini: “ Mi dispiace che la sinistra antagonista e ambientalista e quella socialista siano fuori del Parlamento perché il loro contributo resta fondamentale per incanalare il dissenso sociale nelle istituzioni. Comunque adesso c’è una maggioranza che non ha alibi e che deve governare”. Pd: nessuna risposta. Uniti nel silenzio!

Guglielmo Epifani in cerca della sinistra scomparsa. Pd: nessuna risposta
Epifani: “Ha vinto il centro destra. Mi auguro che governi al meglio per il bene del Paese. Colpisce la scomparsa dal Parlamento delle forze storiche della sinistra cui spetta adesso una lucida e coraggiosa analisi. Anche la Cgil deve interrogarsi sul voto di operai e pensionati”. Pd: nessuna risposta. Cinghia di trasmissione addio!

Luca Cordero di Montezemolo chiede stabilità e governabilità. Pd: nessuna risposta
Montezemolo: “Il risultato elettorale consente la stabilità e la governabilità che abbiamo sempre chiesto alla politica. Le imprese spingeranno verso lo sviluppo e la crescita del Paese. E’ l’ora delle riforme, a cominciare dal federalismo fiscale e dalle riforme istituzionali”. Pd: nessuna risposta. Partito interclassista, né di lotta né di governo.

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ELEZIONI: LUXURIA, STRADA TRACCIATA, SINISTRA DEVE ANDARE AVANTI.
PUNITI PER ECCESSO DI LEALTA' AL GOVERNO E DA VOTO UTILE.
(Adnkronos) - L'appello al voto utile ha fatto breccia nell'elettorato. La Sinistra Arcobaleno paga "l'eccesso di lealta' al governo Prodi", ma la strada e' tracciata e il progetto risultato sconfitto dalle urne, deve comunque andare avanti. Sono le considerazioni espresse all'ADNKRONOS da Wladimir Luxuria, travolta, come tutti gli altri parlamentari della Sinistra Arcobaleno, dalla debacle elettorale.
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ELEZIONI: VATTIMO, SE SINISTRA DEVE RINASCERE NON PUO' FARLO CON ESPONENTI ATTUALI.
(Adnkronos) - "Ovunque ci sara' un residuo di questa dirigenza nessuno ci credera' piu'. Bisogna che questa gente si faccia indietro, perche' una sinistra, se deve rinascere, non puo' farlo con gli attuali esponenti". Il giorno dopo la pesante sconfitta elettorale della Sinistra Arcobaleno e' questo il commento all'ADNKRONOS del filosofo torinese Gianni Vattimo secondo il quale "quello che e' successo e' una cosa grave, ma la Sinistra Arcobaleno e' meritatamente scomparsa perche' ha fatto tutto quello che poteva per distruggersi e ci e' riuscita".
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Grillini a La7. Uno che non ha capito niente.

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IL VOTO ITALIANO: SCETTICISMO DELLA STAMPA ESTERA.
I commenti dei principali organi di informazione esteri.

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LA CAPORETTO DEI PICCOLI PARTITI.
Esclusi dal Parlamento, socialisti e Sinistra Arcobaleno pensano alla ricostruzione.

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Arcigay e il nuovo quadro politico. La soluzione alla sconfitta? Semplice... facciamoci un pride. La volontà di non voltare pagina.

Ciò che è accaduto con le elezioni politiche impone a tutto il movimento lgbt una profonda riflessione. Un nuovo forte governo di destra si sta per insediare ed è nostro preciso dovere farci i conti, mantenendo ferma la linea di Arcigay di avere sempre rapporti corretti e aperti con le istituzioni, quali siano le maggioranze che le governano.

Bisogna prendere atto che l'elettorato ha dato indicazioni precise. La scomparsa della Sinistra Arcobaleno e dei Socialisti dal Parlamento, il limitato risultato del PD pongono a noi e, a tutti i movimenti sociali, di libertà e di conquista di nuovi diritti, il tema di quale tipo d'interlocuzione interpretare nel futuro.

Arcigay ha da tempo superato il ruolo svolto in anni passati d'intermediazione tra le istanze del movimento e i partiti, questo ha determinato una forte autonomia d'azione e di giudizio.

Tutto ciò va preservato e messo al servizio del principale impegno che ci siamo prefissi, la costruzione di una forte e radicata lobby sociale gay e lesbica in tutto il paese, strumento indispensabile per realizzare i nostri obiettivi.

Questo significa per noi, a partire dai prossimi appuntamenti politici e sociali, primo fra tutti il Pride nazionale di Bologna del 28 giugno, metterci completamente al servizio di un'impresa che richiederà il massimo dello sforzo politico ed organizzativo. Il popolo lgbt, le sue rivendicazioni, la sua presenza organizzata potrà avere un peso politico solo quando sarà in campo un soggetto politico e sociale unitario, solidale, al passo con i tempi.

Siamo addolorati dal fatto che Franco Grillini Gianpaolo Silvestri, Wladimir Luxuria, Titti De Simone, non siano stati riconfermati in Parlamento e, che tutti gli altri candidati lgbt in corsa non abbiano centrato l'obiettivo dell'elezione. Salutiamo l'elezione alla Camera dei Deputati di Paola Concia, referente del Tavolo lgbt del PD, e gli assicuriamo fin d'ora sostegno e collaborazione.

Si apre una fase nuova: Arcigay, come già deciso un anno fa al suo Congresso nazionale, s'impegnerà essenzialmente nella relazione con il popolo lgbt, ampliando servizi, comitati, strumenti di sostegno.

Tutti i temi di cui siamo portatori rimangono irrisolti, dal riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, alle normative contro l'omofobia e le discriminazioni per orientamento sessuale. Si tratta di questioni concrete che incidono sulla qualità della vita e la dignità sociale di milioni di persone. Su questi due punti e su altri, insisteremo sia con i settori della maggioranza e sia con quelli dell'opposizione disponibili, affinché siano possibili convergenze parlamentari, in linea tra l'altro con tutte le normative europee.

Svilupperemo, quindi, con tutte le forze politiche presenti nel Parlamento, nelle Regioni, nei Comuni e nelle Province, un rapporto di confronto e collaborazione istituzionale, al fine di realizzare concrete azioni a favore delle cittadine e dei cittadini lesbiche e gay.

Aurelio Mancuso
Presidente nazionale Arcigay

--- Ndr. Ma questa gente non capisce che è ora di voltare pagina e magari dimettersi?

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X Factor. Sergio Cammariere commenta: "Ho sentito più talenti lì che all’ultimo Sanremo".

Sergio Cammariere(Tvblog) Sergio Cammariere, che, senza timor di sbagliare possiamo indicare fra gli ingiustamente esclusi dalla rosa che conta nella classifica finale dell’ultimo, floppesco Festival di Sanremo, parla anche di televisione. Ammette di essere uno spettatore da reality, e poi non rinuncia a tirare in ballo X Factor, quello che più a a che fare con il suo mestiere, con la musica. E a tirare l’ennesima stoccata agli artisti da Festival:

Guardo i reality per capire cosa c’è dietro. A X Factor, per esempio, i ragazzi hanno solo due minuti per farsi accettare, ma ho sentito più talenti lì che all’ultimo Sanremo.

Ci siano o meno motivi altri per questa dichiarazione di Cammariere, non ci è dato saperlo. Sicuramente, quello che è uno dei più interessanti musicisti nostrani, mostra, con le sue dichiarazioni, come si possa essere artisti e rinunciare allo snobismo e alla spocchia propri di molti che artisti si sentono e non sono. Di fatto, poi, i giovani talenti che si mostrano a X Factor si mettono in gioco, sicuramente più di quanto non facciano certi big della musica italiana. E che ci siano dei talenti, è altra questione fuori da ogni dubbio.

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Papa Benedetto XVI promette: "Mai più preti pedofili, saranno esclusi dal sacerdozio".

(Reuters) Papa Benedetto XVI ha detto oggi di "vergognarsi profondamente" per gli abusi sessuali che hanno scosso la Chiesa Cattolica negli Stati Uniti, e si è impegnato a fare tutto il possibile per evitare che simili scandali si ripetano in futuro.

"I pedofili saranno completamente esclusi dal sacerdozio", ha detto ai giornalisti a bordo dell'aereo che lo sta portando a Washington per la sua prima visita da pontefice negli Stati Uniti.

"Ci vergogniamo profondamente e faremo tutto il possibile affinché questo non si ripeta".

E' la prima volta che un papa visita gli Usa dopo il 2002, anno in cui hanno cominciato ad emergere una serie di abusi sessuali costati alle diocesi più di 2 miliardi di dollari di risarcimenti legali.
La lettura della notizia di Sky TG24.

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Senatori: ecco l’elenco degli eletti, suddivisi per regione.

Al governo dell'Unione mancano i voti
Ecco l’elenco degli eletti al Senato, che non tiene ancora conto di eventuali rinunce in caso di candidature in diverse regioni. Lombardia:
Lega Nord 15 senatori: Roberto Calderoli, Roberto Castelli, Giuseppe Leoni, Rosi Mauro, Massimo Garavaglia, Cesarino Monti, Roberto Mura, Mauro Mazzatorta, Lorenzo Borega, Fabio Rizzi, Armando Valli...

Continua su Il voto gay.

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Sesso estremo? Una coppia su dieci lo pratica.

(Agi) Milano e Roma capitali del sesso estremo. Napoli a un passo. In Italia una coppia su dieci mette in pratica le proprie fantasie proibite. Da soli o in gruppo. E cosi’ in camera da letto entrano fruste, giochi di ruolo, corde e travestimenti. Si comincia con il “famolo strano” e si arriva al sesso estremo, al cosiddetto BDSM (Bondage, ovvero il legarsi, Disciplina, Dominazione, Sottomissione, Sadismo e Masochismo) e alla pratica Kinky (BDSM piu’ Feticismo). Non c’e’ nulla di “malato”, solo una coppia che, di comune accordo, ha deciso di dare vita alle proprie fantasie piu’ estreme. “Non siamo nel campo del sadomasochismo patologico - dice Alberto Caputo, psichiatra, psicoterapeuta dell’Associazione Italiana Sessuologia Psicologia Applicata, che ha coordinato un workshop dedicato al BDSM al Congresso della Federazione Europea di Sessuologia in corso a Roma all’Hotel Cavalieri Hilton sotto la presidenza di Chiara Simonelli - perche’ nel BDSM non c’e’ la volonta’ di fare del male al partner senza il suo consenso, ma di esplorare le sensazioni piu’ estreme. Qui ci troviamo davanti a coppie che praticano sesso consensuale e sicuro, perche’ non si superano i limiti che mettono a rischio l’incolumita’: la coppia decide all’inizio una parola d’ordine che basta pronunciare perche’ l’altro si fermi. Nel sesso estremo il dolore e il piacere si confondono, d’altra parte non dobbiamo dimenticare che anche dal punto di vista neurologico i centri del dolore e del piacere sono distanti solo pochi millimetri. Corde e fruste entrano in camera da letto, per dare piacere ma anche come simboli. Le corde rappresentano il legame orizzontale, tra lui e lei, la forte complicita’ e unione; le fruste il legame verticale, tra dominatore e dominato. Ma le fantasie e i giochi non si fermano a queste due pratiche. Le coppie che praticano il BDSM definiscono ’sesso alla vaniglia’ quello praticato da chi si ritiene ‘normale’. E questo perche’ il gelato alla vaniglia e’ il gusto base di tutti i sapori. Ma di gusti di gelato, ce ne sono cosi’ tanti che, secondo loro, vale la pena di assaggiarli tutti”. (AGI)

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Elezioni a Roma: tra Rutelli e Alemanno scontro Capitale per le poltrone.

Piazza del Campidoglio con la statua di Marco Aurelio
(Romana Liuzzo - Panorama) Non c’è in palio solo la poltrona di sindaco, a Roma, tra Gianni Alemanno e Francesco Rutelli. Ce n’è anche qualche altra decina su cui siederanno manager che avranno in mano le chiavi dei forzieri del Campidoglio. Società partecipate dal Comune, raggruppate in holding. Due miliardi di euro di ricavo annuo, migliaia di occupati, solo per quelle di proprietà dell’amministrazione al 100 per cento. A questi numeri vanno aggiunti i 2,2 miliardi dell’Acea, fiore all’occhiello del Campidoglio, che la controlla al 51 per cento.
“Il loro valore supera di molto qualunque altro grande gruppo del Centro-Sud” sottolinea l’assessore al Bilancio, Marco Causi. “Ma sono troppe, già da tempo stiamo pensando di tagliarle o accorparle” propone il candidato sindaco Alemanno. E Rutelli che ne pensa?

Interpellato da Panorama, non ha fornito risposta. “Il Comune di Roma è in Italia quello che ha il maggior numero di holding, multiservizi, assicurazioni, fondazioni” spiega Marco Visconti, consigliere comunale di An. Scatole cinesi, cui bisogna aggiungere altre società controllate dall’ex amministrazione Veltroni il cui ricavo è pari a 187 milioni di euro annui: Roma Multiservizi, Assicurazioni di Roma, Fondazione Bioparco, Fondazione gioventù digitale e Musica per Roma.
In testa alla classifica delle spa (Metro, Cotral, Atac, Trambus, Fiera di Roma, Gemma, Ama) c’è l’Acea: la società guidata prima da Chicco Testa, oggi da Fabiano Fabiani, è in crescita del 35 per cento rispetto all’anno precedente. E allora perché le tariffe continuano a salire? L’opposizione solo l’anno scorso ha presentato sette interrogazioni, a partire dai compensi elargiti a presidenti e consiglieri dei cda delle società partecipate. Compensi spariti improvvisamente dal sito del Comune di Roma, come prevederebbe invece la Finanziaria del 2007.
Comunque li ha pubblicati Il Giornale, con tabella aggiornata al 2008: si va dallo stipendio del presidente Fabiani (300 mila euro annui) a quello dell’amministratore delegato della stessa società, Andrea Mangoni: 200 mila.
Poltrone importanti, manager con sostanziosi compensi e società che nascono per un settore (per esempio le farmacie, come la Farmacap) e allargano l’interesse a tutt’altro (asili nido). O come la Roma multiservizi, 4 mila posti su chiamata diretta per le pulizie nelle scuole, che hanno chiesto di occuparsi anche della potatura degli alberi. Le spa del Campidoglio sono sempre più eclettiche.
Attraverso la gestione del Gruppo società Comune di Roma, il sindaco ha controllato risorse finanziarie e potere economico nella capitale. La complessa struttura societaria del Gruppo Comune di Roma comprende circa 41 società tra spa e srl, con l’Acea quale capogruppo di 54 società e l’Ama capogruppo di 13 società. Complessivamente oltre 100 società. Rutelli, già primo cittadino, poi vicepresidente del Consiglio e ministro per i Beni culturali, sta quindi correndo per una poltrona di grado inferiore rispetto al suo brillante curriculum? No di certo, Roma val più di un posto nel governo.

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Anna, la suora ex cubista che prega ballando. Dalle discoteche al convento.

Al pattinodromo l’esibizione della religiosa, in trecento restano a bocca aperta.

(Monica De Panfilis - Il Centro) Il momento di preghiera è terminato. La suora che lo ha condotto, portando la propria testimonianza di fede, sparisce dietro l’altare. La tonaca scivola via. Il capo si scopre, giù i lunghi capelli castani. Un minuto dopo, pantaloni bianchi e tunica rossa, una bella ragazza con gli occhi scuri ed il sorriso luminoso danza a piedi nudi sul palco.
«La mia voce sale a te», dicono le note su cui volteggia armoniosa, esibendo piedi e gambe da ballerina.
Suor Anna Nobili ha 38 anni ed un passato da cubista. Ieri mattina è arrivata a Pescara per raccontare la sua conversione ai trecento giovani intervenuti alla 45esima Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, ospitata al pattinodromo dei Colli.
La sua preghiera danzante interpreta così lo slogan che la diocesi di Pescara-Penne ha scelto per l’appuntamento di quest’anno, «Corro per la via del tuo amore», organizzato dalla Pastorale vocazionale di don Andrea Di Michele e dalla Pastorale giovanile guidata da don Valentino Iezzi, in collaborazione con la Corale regionale del rinnovamento dello Spirito.
I 300 giovani che guardano questa provetta ballerina stentano a credere ai propri occhi: via gli arredi sacri, una fila di fiori bianchi e fucsia fa da scenografia all’esibizione che lascia tutti a bocca aperta, ammirati ed estasiati. Suor Anna la danza ce l’ha nel sangue, e non perché si dimenava sui cubi a ritmo di musica. Anna ha studiato danza ed ha lavorato come ballerina in diversi programmi televisivi. La passione per il ballo che continua a coltivare oggi arriva da qui.
La danza è rimasta una costante della sua vita. Ad essere cambiati sono i messaggi che lanciano i movimenti armoniosi del suo corpo. Sublimati dall’atto finale della sua esibizione: sopra la tunica rossa e i pantaloni bianchi, che non le nascondono le gambe allenate, suor Anna infila una tonaca bianca, simile alle vesti battesimali di un tempo. Questa veste è il segno dell’incontro con il Signore, spiegherà poi ai giovani pronti ad applaudirla.
E’ in questo modo che la suora che per anni ha animato i balli sfrenati delle discoteche italiane gira l’Italia per raccontare la fede e annunciare Dio ai ragazzi: con il linguaggio del corpo, che loro conoscono.
Sono passati quasi quindici anni da quando questa bella ragazza lombarda ha smesso minigonne, bustini e tacchi alti ed è scesa dai cubi. Una vita sregolata, all’insegna degli eccessi. Alla quale Anna, 23enne, mette il punto finale durante un incontro di preghiera, a cui prende parte dopo che la madre l’ha avvicinata alla fede. Lì cambia tutto: a quella di ragazza-immagine nei templi del divertimento notturno, subentra un’altra identità. Anna diventa una suora della Congregazione delle Operaie della Famiglia di Nazareth. E comincia a incontrare i giovani d’Italia. Lascia il Nord e si trasferisce nella comunità di Palestrina, dove oggi si dedica alle sue attività di religiosa.

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Roma. Festival della Filosofia: Erica Jong alla Feltrinelli.

(Romanotizie) Organizzato da Musica per Roma, torna all’Auditorium il Festival della Filosofia, che giunto alla sua terza edizione, è diventato uno degli appuntamenti annuali più importanti per la vita culturale.
Lo spunto quest’anno è offerto dai quarant’anni del ‘68 , l’anno in cui profondi momenti del pensare sociale e politico si sono fusi con gli avvenimenti della storia. Un anno fondamentale che rende necessaria una riflessione su quanto accadde allora e a partire da allora.

Ospite della rassegna e ospite de la Feltrinelli, Erica Jong, autrice di uno dei libri cult del secolo scorso: Paura di volare (Bompiani). Pubblicato nel 1974, il libro la indicò al mondo come capace di un modo nuovo e ironico di interpretare la sensibilità femminile. Identificato come il primo libro scritto da una donna che parla come un uomo, tacciato spesso di pornografia, Paura di volare ci parla di sesso ma soprattutto di rapporti interpersonali con la sensibilità, l’apertura mentale, la spregiudicatezza e l’allegra serietà di quegli anni di scoperta.
Intervengono Giacomo Marramao e Marina Astrologo.
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Incontro con Erica Jong
Feltrinelli Libri e Musica, Galleria Colonna 31/35
15 aprile ore 18:00
Ingresso libero

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Fecondazione: Scienziati e bioeticisti, improbabili bimbi "fai da te" per i gay.

(Adnkronos Salute) Bimbi fai da te per le coppie gay? "Improbabili. Così come per i single o per le coppie eterosessuali, a partire da gameti creati con cellule staminali". A dissolvere, almeno per ora, le paure sollevate dalle potenzialità della scienza è The Hinxton Group, un consorzio internazionale di scienziati, bioeticisti e giuristi di 14 Paesi.

"Nonostante i progressi della ricerca - rivela il gruppo di super-esperti sul suo sito internet - ci vorranno almeno 20 anni prima che nei laboratori si possano ottenere facilmente gravidanze umane. Dunque lo spauracchio di bebè fai da te è immotivato, e ben oltre le possibilità degli scienziati". Soprattutto le prospettive che più preoccupano, cioè creare sperma a partire da cellule femminili, oppure ovuli a partire da spermatozoi, "risultano uno scenario altamente improbabile".

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GF8. Stasera due eliminazioni e nuovo incontro tra Roberto e Lina. Ancora scintille?

chrfrb.jpg(Reality & show) Domenica e lunedì elettorali anche per i concorrenti di Grande Fratello così come del resto per i finalisti di Amici di Maria De Filippi. I primi a lasciare la Casa di Cinecittà per andare a votare sono stati Gian Filippo, Teresa e Mario, ovvero i ragazzi i cui comuni di residenza sono i più lontani da Roma: Castelbuono (PA) per Gian Filippo, Salcito (CB) per Teresa e Montecchio (TR) per Mario. Domenica mattina i tre "elettori" sono stati svegliati al mattino molto presto.

I primi a partire sono stati Mario e Teresa alle 8, mentre il siciliano ha lasciato Cinecittà alle 9.30. Il primo a rientrare è stato Mario, prima delle 11 del mattino, seguito alle 13.30 da Teresa, ultimo Gian Filippo, solo poco prima delle 22. Lina e Francesco hanno oltrepassato la porta rossa lunedì mattina di buon'ora. Lina, che ha raggiunto il comune di Casoria (NA), è uscita alle 5 e Francesco, che è residente a Roma, alle 6,30 ed è rientrato dopo un paio d'ore. Lina è rientrata intorno alle 10.
A parte Gian Filippo, che ha raggiunto la Sicilia in aereo, gli altri hanno viaggiato in macchina, tutti accompagnati da un bodyguard e da altre persone dello staff del programma al fine di garantire il minor numero di contatti con il mondo esterno. I ragazzi erano visibilmente eccitati all'idea di poter uscire dopo ben 80 giorni di permanenza nella Casa ("una boccata d'aria esagerata", ha detto la dottoressa Carcuro). Al loro rientro, Grande Fratello ha chiesto ai ragazzi di non raccontare nulla di quanto visto e fatto agli altri inquilini. Chissà se, invece, riferirà l'esito delle votazioni (con una vittoria schiacciante del Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi sia alla Camera sia al Senato).
Quattro i concorrenti che rischiano di dire addio alla finale: Gian Filippo, Lina, Mario e Teresa. Sarà il pubblico da casa a decidere, attraverso il televoto (48421), chi tra loro dovrà abbandonare definitivamente la Casa martedì sera. Per due dei nominati Grande Fratello ha preparato sorprese che regaleranno loro momenti di gioia molto intensi.
Lina, già al centro di forti polemiche per il suo rapporto con Roberto, con il quale la scorsa settimana ha avuto un accesissimo confronto, in questa puntata, avrà una seconda occasione di chiarimento con il Cummenda. Ma un altro incontro la attende... la sua famiglia, che non l'ha mai abbandonata, si farà ancora una volta "sentire e vedere". Teresa, che dopo le uscite di Silvia e Mirko è apparsa più triste e malinconica del solito, avrà il conforto di un incontro con il fratello. Alessia Marcuzzi mostrerà al pubblico e a Christine e Francesco i loro momenti più forti ed emozionanti, soprattutto le innumerevoli discussioni che caratterizzano la loro liason all'interno della casa, ma che si concludono sempre (o quasi!) con dolci baci e tante coccole.
Sarà una nuova eliminazione a sorpresa a determinare i quattro finalisti di Grande Fratello 8... che a fine puntata avranno in regalo una festa "Segreta"! Ultima prova per i ragazzi più spiati di Cinecittà. Grande Fratello ha voluto testare le loro capacità fisiche: potranno usufruire di un budget adeguato per festeggiare l'ultima settimana solo se riusciranno a portare a termine un percorso accidentato con delle mountain bike.

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Bologna ci prova: "Prostitute regolari che pagano le tasse".

(Dire) Prostitute "regolarizzate" e trasformate in contribuenti del fisco. E' la via scelta dell'assessore alla Sicurezza del Comune di Bologna, Libero Mancuso, per il quale le "lucciole" vanno liberate dal racket, assistite, ma dovranno poi pagare le tasse come tutti. "E' chiaro non con gli scontrini e i nomi dei clienti- precisa l'assessore con un passato da magistrato- ma diciamo in maniera forfettaria come avviene anche per altre categorie di produttori di reddito".

Mancuso ne ha parlato ieri al question time di Palazzo D'Accursio, rispondendo in Consiglio comunale ad una domanda di Forza Italia. Il sindaco, Sergio Cofferati, però, lasciando il municipio non ha voluto commentare la proposta. Tra l'altro, il primo cittadino l'estate scorsa respinse un'altra proposta dell'assessore Mancuso sulla prostituzione, quella sulla creazione di zone "rosse" a rotazione dove convogliare il fenomeno.

"Io dico una cosa, fare pagare le tasse- insiste ora l'assessore- ma a prostitute che siano sottratte al racket, sottratte allo sfruttamento. Questo è il vero problema- assicura- l'esistenza di una prostituzione coatta, una prostituzione che deve essere sconfitta quando è sottoposta allo sfruttamento di terzi. Perchè è intollerabile che ciò possa avvenire".

Per Mancuso, "nel momento in cui le istituzioni siano in grado di offrire dei servizi socio-sanitari, in grado di stabilire dei controlli, in grado di indicare anche le forme e le modalità della prostituzione volontaria, allora è chiaro che si dovranno far pagare le tasse" alle lucciole. Soddisfatto della risposta il vicecapogruppo azzurro Aldo Zechini D'Aulerio, che arriva a chiedere l'istituzione di un albo professionale, con "un esame per entrare nell'albo" e "non sto scherzando", assicura.

"E' evidente- spiega il forzista- che la prostituzione deve essere garantita a chi lo fa volontariamente e impedita a chi la pratica in modo coatto. Soprattutto bisogna impedire che insieme alle prostitute ci siano i loro sfruttatori. Quelli vanno arrestati, non quelli che affittano le case alle prostitute". Ora il forzista ha la speranza che il nuovo Governo, "che sarà sicuramente di centrodestra, faccia una legge nazionale che dia maggiori possibilità di regolamentare la prostituzione".

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Waterloo, Caporetto: Più buio che a mezzanotte non può fare!

(Il mio canto libero) Come Waterloo per Napoleone, la fine di un'ultima speranza, come una Caporetto.
Inutile negare la sconfitta di tutta la Sinistra, del Centro Sinistra; partiti cancellati, speranze deluse, l'Italia saldamente nelle mani di Berlusconi e la Sicilia nelle mani del mio concittadino Raffaele Lombardo che straccia al primo turno la generosa Anna Finocchiaro, quindi in una pessima linea di continuità con amministrazioni di centro destra che la stanno di anno in anno saccheggiando distruggendone il tessuto sociale, economico e la dignità.
Il Parlamento italiano, la politica italiana, escono rivoluzionati dal voto. Quello che tanti auspicavano da anni, ciò una decisa semplificazione del panorama partitico del Parlamento è piombato come un terremoto in parte atteso, in parte sopra ogni aspettativa. Esito di scelte politiche, legge elettorale, errori di comunicazione.
Il vero risultato inaspettato è stata la completa e imprevedibile debacle della Sinistra L'Arcobaleno che riduce di due terzi i voti rispetto a soli due anni fa e per effetto del quorum del 4%, non raggiunto, scompare dal Parlamento, sia dalla Camera e del Senato. Bertinotti ha già annunciato il ritiro, una leadership verrà spazzata via , in quanto la Sinistra passa dal oltre 100 parlamentari a 0 in due giorni, una parte proverà a ricostruire una sinistra dalle macerie, una parte si riavvicinerà al PD.
Resta il fatto che nell'attuale panorama parlamentare italiano non si trova più alcuna forza inequivocabilmente di sinistra e tutto un mondo non ha più alcun punto di riferimento. Una storia fatta di lotte, di presenza ininterrotta nelle istituzioni, di rapoporto con il terriotorio , di ambientalismo diventa extraparlamentare. Al di là di ogni faziosità o partigianeria questo è un fatto innegabile e largamente negativo per tutto il Paese (come ha riconosciuto persino Fini).
Anche il PS, come largamente previsto però, non entra in Parlamento e di conseguenza, giustamente Boselli si dimette. Quindi, oltre a perdere la Sinistra si perde ogni traccia di forza laica organizzata e il Parlamento eletto oggi è il più clericale dai tempi dell'unita d'Italia ad oggi (inclusi i parlamenti "eletti" nel ventennio fascista). Inoltre, da oggi l'Italia, unico tra i grandi paesi d'Europa non ha un partito socialista in Parlamento che si riconosca interamente del PSE.
Onore a Bertinotti e Boselli che non solo riconoscono la cocente sconfitta ma ne traggono le conseguenze come avverebbe altrove ma raramente avviene alle nostre latitudini. Con le loro dichiarazioni puntuali e il loro stile composto vista la situazione danno una lezione di etica politica a tutti noi e dovrebbero essere imitati anche da altri leader di quelle forze, per facilitare un rinnovamento necessario alla rinascita.
Chiaramente, nessuno di noi, nessuno, si rassegnerà a questa dimensione politica e da oggi stesso si farà autocritica e ricominceremo a lavorare nel nostro piccolo, anche semplicemente nelle nostre famiglie nel cerchio delle amicizie, a ricostruire un'alternativa laica e di sinistra che sia innanzitutto culturalmente praticabile.
Il PD rimane per il momento quello che abbiamo criticato, spostatosi com'è verso destra con forti venature clericali, non ha vinto, ha perso male anche in molte regioni dove poteva sperare e non avrà nessun pungolo parlamentare alla sua sinistra come speravo. Ha mantenuto la posizione attraendo il voto utile, o disperso da sinistra, senza alcun vero sfondamento nell'elettorato di centro che sperava di sedurre.
Veltroni ha sbagliato campagna, non è riuscito a sedurre e ha miscondotto l'attenzione di tutti su tanti temi di infima contrapposizione personale che non l'hanno premiato. HA riconsegnato il governo a una solidissima maggioranza di centro destra ancora una volta tristemente condotta da un Berlusconi che pure sembrava arrancare, ma ha ottenuto i risultati di partito che si prefiggeva: 1) consolidare la neonata formazione accreditandola come la sola opposizione possibile; 2) cancellare la Sinistra Arcobaleno e il Partito Socialista, reo di non essersi resi a mani alzate alle sue condizioni.
A destra la Lega si rafforza considerevolmente: localismi egoisti, provincialismi miopi, xenofobia, omofobia, sono più forti e dopo la delusione del Governo Prodi non potremo più nemmeno sperare in nessun progresso sul fronte dei diritti e in nessuna legge contro l'omofobia. La gemella diversa del Sud, quell'MPA di Raffaele Lombardo ottiene ben 9 deputati.
Altre considerazioni sono che nella lunga maratona dei commenti, per tutto il pomeriggio e la serata abbiamo sentito i commenti di tanti leader ed esponenti di primo piano di ogni parte, uomini al 95%, pochissime donne (pochissime saranno ancora una volta le elette temiamo al di là delle belle parole). Anche nel parterre delle dichiarazioni di Veltroni -sfondo verde e logo del PD in bella vista - è una parata di "maschi" tra cui riconosco solo due donne (Anna Finocchiaro e Rosy Bindi).
Certo proprio quando la notte si fa più nera si può tornare a sperare nell'alba (in siciliano si dice "chiù scuru i menzannotti non po' fari"). Dobbiamo riprendere a sperare e lavorare a ricostruire prospettive politiche che possano dare anche a noi il diritto all'esistenza e alla parola. per far questo abbiamo bisogno di impegno di coraggio, di testardaggine e di capacità di analisi: dovremo cercare di capire le ragioni profonde di questi risultati, del perché gli italiani sembrano votare bendati, dimentichi persino della storia più recente, privi di visoni prospettiche.
Del perché i siciliani continuano imperterriti a ridare fiducia a un centro destra sciacallo che condanna la Sicilia e i suoi abitanti all'arretratezza e ad un clientelismo da terzo mondo, mentre, contrariamente a quanto sperava Montanelli, le dosi di "vaccino Berlusconi" sembrano non essere mai sufficienti.
Del perché da noi i concetti di eguaglianza e laicità sembrano non avere alcun appeal politico ed elettorale mentre partiti confessionali e fortemente identitari ci avvicinano più alle dinamiche elettorali dei paesi islamici (dove i partiti legati a una visione identitaria dell'islam sono in costante crescita) che al resto del Mondo Occidentale.
Anche il movimento glbt deve essere parte di questo percorso, assieme a tutte le forze del riformismo e delle sinistra, uniti, e deve farlo presto perché in questo sistema rischia di trovarsi a lungo senza interlocutori istituzionali veri. Deve farlo prima di implodere per le sue contraddizioni storiche mai risolte, per nuove e vecchie litigiosità e prima di sparire per emigrazione verso la Spagna...

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Black out di "Gay news". Non si aggiorna dal 12 marzo.

Sono le 9.40 di martedì 15 aprile e chi si collegasse con il sito GayNews (direttore l'on Franco Grillini) lo troverebbe fermo nei suoi aggiornamenti a sabato 12 aprile (vedi sopra la schermata della home page). Quasi fosse stato colpito da un black-out, Gaynews è rimasto fermo. Fermo nella speranza probabilmente di portare schiere di parlamentari gay o gayfriendly in parlamento.
Svegliatevi signori e prendete atto della grande sconfittà che ha colpito i gay italiani. Una vera e propria Caporetto per il popolo Lgbtq del nostro paese rimasto senza alcuna rappresentività parlamentare.
Grazie a tutti voi per l'enorme confusione che avete generato. Che ne sarà dei diritti gay?
E c'è qualcuno che pensa a dar vita ad una lobby gay. Pensare a delle dimissioni non sarebbe meglio?

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Tutti a casa. L'addio di Luxuria e Santanchè.

Restano fuori anche il no global Caruso e i leader della SA.
(Ansa) Quasi uno 'tsunami' quello prodotto dal voto, che ha scalzato dal seggio tanti leader e personalita' che hanno segnato l'ultima legislatura. Addio al Parlamento dei tre leader dei partiti della sinistra: Bertinotti, Pecoraro Scanio e Mussi.
'Silurati' anche Boselli (Ps) e Grillini (Arcigay). Seggi preclusi anche per il 'trio' della Destra: Daniela Santanche', Storace e Buontempo. Fuori anche Bordon e Manzione, il no global Francesco Caruso e la prima transgender in Parlamento Luxuria.

Continua su Il voto gay.

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