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lunedì 4 febbraio 2008

Giamaica, nuovi violenti attacchi omofobi. Le Associazioni LGBT chiedono l'intervento del governo.

(Lamanicatagliata.com - fonte Pinknews.co.uk) Un nuovo violento attacco omofobo contro un gruppo di uomini ritenuti omosessuali ha spinto il ''Jamaica Forum for Lesbians All-Sexuals and Gays, JFLAG'' ha chiedere l'intervento del governo per frenare l'omofobia della popolazione giamaicana. ''Nessuna democrazia moderna può permettersi di ritornare alla legge delle giungla'' è stato il commento di uno dei portavoce del Forum, così come riportato dal sito Pinknews.co.uk. L'attacco omofobo è stato perpetrato la scorsa settimana e ha lasciato a terra due feriti - di cui uno molto grave - , mentre un terzo uomo risulta scomparso. Non sono molto chiari i termini dell'attacco omofobo, ma pare che i tre insieme ad altri uomini, fossero stati minacciati di morte se non avessero lasciato la città dove la loro presunta omosessualità non era gradita.

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Gf8, Francesco corteggia Christine ma nel cuore della ragazza c'è sempre il bel Danny Quinn.

(TGCom) Nella sua scheda personale, Francesco, si è definito "spumeggiante se agitato bene". Ci ha pensato Christine a provocarlo, premendo l'acceleratore su un tasto vivo: il corteggiamento. L'ex veejay milanese si è proposta come maestra di seduzione: "Ti insegnerò a conquistare le donne, vedrai come ti cadranno ai piedi". Il nostro romano verace, stuzzicato, ha cominciato un pressing amoroso sull'inquilina con tentativo di bacio, per ora fallito.

Prima il baldo giovane ha cercato di circuirla, caricandola sulle spalle. Non contento l'ha trascinata nel loft, dove ha messo in atto la fase due: la morsa. L'ha cioè stretta fra le braccia. Risultato: i due sono caduti per terra con tanto di rotolamento. Infine il tentativo di affondo: Francesco prova a baciarla, ma Christine devia la traiettoria. Nulla di fatto.

Intanto nella Casa del Grande Fratello è tempo di festa. Nonostante le incomprensioni con la famiglia Orlando, e in particolare con Fabio (aveva tirato in ballo il problema delle porzioni a cena), i ragazzi si divertono, cantano e ballano. La più scatenata è Raffaella, Silvia mostra una profonda e sexy scollatura, Filippo non si sottrae e si dà in pasto alle ragazze con i balli. Mamma Carmela non può essere gelosa, perché in quel momento è affaccendata a fare la chioccia. E' rimasta, cioè, a consolare il suo Fabio, "maltrattato" dagli altri grandi fratellini.
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Notte di confessioni nella casa. Christine"Ho sofferto tanto per amore".
(TGCom) Serata e notatta di confessioni nella casa del Grande Fratello 8. Nadia rivela a Roberto di non essere stata capita ancora del tutto dai compagni di avventura: "Lo so che anche tu mi hai nominato" dice al milanese. Roberto inizia a fare l'analista e a indagare l'animo della ragazza: "Qui ci sono molte persone che ancora non ti hanno capito" - poi aggiunge: "Io ti ho nominato, perché sei l'unica persona che si ferma all'apparenza. Da quel giorno ci siamo allontanati. Ho fatto un errore madornale".

Nadia accusa il colpo: "Sapevo che mi avresti nominato, sei stato superficiale. In questo contesto credo di non saper giocare, perché non sono qui per farmi vedere. Non sono quella che sta qui per vincere. Mi piace conoscere le persone, ma voglio parlare con chi mi piace. La mia anima non è in vendita".

La serata però era già iniziata all'insegna delle confessioni e il "Cummenda" era stato designato come confessore anche da Christine. La veejay milanese racconta del suo grande amore con un attore americano finito lasciandola nella più profonda sofferenza. Gli inquilini non sanno che l'ex fidanzato di cui parla la ragazza è Danny Quinn (nella foto), figlio del celebre Anthony.
"Mi ha lasciato e io sono stata malissimo - spiega la veejay - per un mese non ho più mangiato. Poi il mio datore di lavoro mi ha detto "o smetti o te ne vai", allora da un giorno all'altro ho ripreso in mano la mia vita. Ho deciso di andare con una mia amica a Saint Tropez e ho ricevuto la sua chiamata in cui lui mi diceva che ero la donna della sua vita".

Christine continua la confessione a Roberto: "Inizialmente l'ho rifiutato, dicendogli che ormai era tardi. Lui per un anno mi ha corteggiato, alla fine mi ha portato un mappamondo e mi ha detto "ti porto dove vuoi". Christine racconta di essere tornata insieme al suo fantomatico amore, ma di avere poco dopo concluso la storia di comune accordo. "Ora non sono più disposta a sacrificarmi per qualcuno che non mi ama profondamente" rivela a Roberto.

Romanticissime invece le confessioni di Teresa e Thiago, entrambi innamoratissimi dei rispettivi partner. Teresa sogna il matrimonio con il suo fidanzato, Il brasiliano le racconta il suo giorno del sì: "Ero emozionatissimo, mia moglie Benedetta era di una bellezza indescrivibile". Il racconto dei due finisce tra lacrime di gioia e saudagi.

Nell'altra stanza, intanto, la famiglia Orlando teme il complotto degli altri inquilini in vitsa delle nomination di questa sera, Gianfilippo medita sui possibili nomi da fare e Raffaella si diletta a cantare canzoni napoletane.

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Svizzera. Il virus HIV continua a diffondersi tra gli omosessuali.

Contrariamente alle speranze delle autorità sanitarie, la diffusione del virus HIV in Svizzera non si è arrestata nemmeno nel 2007.

(Swissinfo) L'anno scorso sono state segnalate 735 nuove infezioni, circa lo stesso numero del 2006. A preoccupare sono i casi di nuovi contagi fra gli omosessuali maschi, quasi raddoppiati rispetto a quattro anni fa.
La lotta contro l'AIDS è lungi dall'essere vinta e l'epidemia continua a diffondersi tra la popolazione. Stando alle prime cifre dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), pubblicate lunedì, nel 2007 sono stati segnalati 735 nuovi casi di contagio.
Tenendo conto delle dichiarazioni tardive si dovrebbe addirittura raggiungere il livello elevato del 2006 (761 nuovi casi).
Il virus ha continuato a propagarsi soprattutto tra gli omosessuali di sesso maschile, constata l'UFSP. In questo gruppo, che costituisce il 41% del totale dei casi, il numero di infezioni segnalate cresce quasi ininterrottamente dal 2001, con incrementi particolarmente forti (di oltre il 36%) nel 2002 e nel 2005. Il numero di nuovi contagi è quasi raddoppiato rispetto a quattro anni or sono: con 160 casi nel 2003 a fronte dei 302 di fine 2007.
Tra il 2006 e il 2007 l'aumento è tuttavia stato più «contenuto», raggiungendo il 4% (+ 12 casi). Questo «fa pensare che le misure di prevenzione rafforzate dall'Aiuto Aids svizzero e dalle sue organizzazioni partner abbiano frenato l'aumento annuale», scrive l'UFSP.

"Missione: Possibile"
Le autorità sanitarie sperano soprattutto che il progetto di prevenzione "Missione: Possibile" permetta di rallentare la spirale delle infezioni.
La campagna, in atto fino a maggio fra la comunità gay, raccomanda di proteggersi per tre mesi consecutivi, in quanto è durante la fase primaria che le persone appena contaminate sono più contagiose.
Le diagnosi relative ad una trasmissione del virus tra persone di sesso opposto continuano al contrario a diminuire, una tendenza constatata a partire dal 2004. I nuovi casi nel 2007 sono stati 328, 34 in meno rispetto al 2006. Il calo è particolarmente forte fra i cittadini elvetici (da 135 a 98 nuovi casi).

Calo tra le donne
Tra i cittadini di sesso femminile, il numero di nuovi contagi conferma ugualmente la tendenza al ribasso, passando dagli 80 del 2002 ai 40 dell'anno scorso.
C'è però stato un incremento delle infezioni presso i migranti in provenienza dall'Africa sub sahariana (145 contro i 137 del 2006). Queste persone sono generalmente già infettate quando arrivano in Svizzera, precisa Roger Staub, responsabile della sezione AIDS presso l'UFSP. Solo quando sopraggiunge un altro problema di salute, la loro sieropositività viene scoperta.
Fra i tossicodipendenti dopo anni di calo (un picco di 120 casi nel 2003) si osserva ultimamente una leggera inversione di tendenza. Fra gli infettati si contano nettamente più uomini (72%) che donne. In quasi in un terzo dei casi si tratta di nuove infezioni. Per ora - precisa l'UFSP - non ci sono informazioni o studi che possano attestare se in questo gruppo siano aumentati i comportamenti a rischio (scambio di siringhe) oppure se la causa risieda in un eventuale cambiamento nei programmi di distribuzione controllata di stupefacenti e siringhe.

Decessi
Secondo le statistiche dell'UFSP, a fronte delle 101 vittime dell'anno precedente, nel 2007 l'AIDS ha ucciso 60 persone, cifra che dovrebbe però ancora salire con gli annunci tardivi. Nel 1994 i morti erano ben 686, nel 1998 205, nel 2002 177 e nel 2005 139.
La consistenza del calo registrato - sottolina l'UFSP - è dovuta al miglioramento e alla maggiore disponibilità delle cure antiretrovirali.

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Violenze sessuali. Lei le adescava, il fidanzato le stuprava.

Sassari: 10 minori vittime di una coppia in una roulotte di un camping sul litorale. Quasi tutte sono psichicamente fragili, la prima denuncia è di una madre.

(Gianni Bazzoni - La nuova Sardegna) Uno «svago» pianificato nei dettagli e portato avanti per mesi: lei adescava le ragazzine ai giardini pubblici e sugli autobus e le accompagnava dal fidanzato che attendeva nella roulotte, in un camping del litorale, dove venivano stuprate. La coppia è stata arrestata dagli agenti della Sezione minori della squadra mobile della questura con l’accusa di violenza sessuale su minori.
In carcere sono finiti Alessandro Sotgia, 34 anni di Sassari, e Tanja Rozzo, di 22, originaria di Kelheim (in Germania) ma da tempo residente in città. Gli investigatori, guidati dal dirigente Giusy Stellino, sono andati a prenderli ieri all’alba. Lui ha mostrato una finta sorpresa, lei ha pianto a lungo. Da qualche tempo non stanno più insieme, ma quel legame potrebbe avere segnato la loro vita per sempre. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari Gianni Delogu su richiesta del procuratore capo Giuseppe Porqueddu e del sostituto Gianni Caria (al quale è stata delegata la delicata inchiesta).
Una decina le ragazzine coinvolte nella terribile storia: la più grande ha 16 anni, la più piccola 13, in mezzo un gruppetto di quattordicenni. Tutte deboli e indifese, spesso con deficit psicofisici o forti difficoltà relazionali. A rompere il muro di silenzio, costruito sulle minacce di morte del dopo («Se parli ti uccido»), la denuncia di una mamma che ha accompagnato la figlia in questura e ha raccontato la brutta esperienza. Da quel momento, pur con fatica, sono state individuate a cascata le altre ragazzine vittime della violenza. Alcune hanno testimoniato subito il dramma vissuto, altre hanno cercato di sfuggire all’impegno ma, alla fine, si sono affidate totalmente agli agenti della Sezione minori della questura. E si sono liberate di un peso che stava schiacciando le loro giovani vite.
I risultati investigativi hanno consentito di definire un quadro probatorio che ha convinto il magistrato a richiedere le ordinanze di custodia che il gip ha firmato ieri mattina. Pochi i dettagli trapelati, ieri, considerato il coinvolgimento dei minori e la necessità assoluta di garantire i livelli più alti di tutela.
Tanja Rozzo - secondo quanto appurato dagli investigatori - individuava le giovani vittime dopo averle seguite e studiate. Le avvicinava appena scese dall’autobus e durante la loro permanenza nelle panchine dei giardini pubblici, al centro della città. Si presentava bene, le conquistava facilmente parlando come loro, fingendo di condividere sogni e aspettative tipiche delle adolescenti. Invece le ingannava: bastava una pizza, la proposta di un giro in auto per farle entrare in un tunnel senza uscita. Il capolinea era sempre là, nella roulotte dove - secondo la ricostruzione accusatoria - Alessandro Sotgia attendeva come una sorta di re inconstrastato pronto a soddisfare le proprie voglie. Le ragazzine (selezionate una per volta) venivano obbligate ad assistere ai «giochi» sessuali dei due fidanzati, poi coinvolte in rapporti a tre, ma anche costrette a subire indistintamente da lui e da lei. E talvolta spinte nelle braccia di Alessandro Sotgia per completare «lavoretti» avviati dalla fidanzata. Trattenute con la forza e con le minacce dentro quella casa con le ruote, dove era vietato gridare e dove nessuno ha mai notato niente di strano. E prima di essere liberate e riportate in città, ancora altre minacce, sempre più pesanti per pretendere il silenzio: «Non ne parlare con nessuno, altrimenti sei morta». Questa la «raccomandazione» che chiudeva tutti gli incontri.
Quando la prima storia è arrivata negli uffici della Sezione minori della questura, ha avuto l’effetto di una bomba. A sentire certi racconti, calati nel cuore di una città che pure ha fatto progressi importanti nel campo della tutela dei diritti dei minori, c’è da rabbrividire. Così come è impressionante la continuità nel tempo di una violenza così ignobile che potrebbe avere segnato per sempre l’esistenza delle ragazzine coinvolte. L’attività investigativa culminata con le due ordinanze di custodia cautelare eseguite all’alba di ieri, ha segnato la chiusura di una parte importante dell’inchiesta. Ora si lavora sugli elementi raccolti, anche per capire se altre ragazzine possono essere entrate a fare parte del giro organizzato dai due fidanzati e caratterizzato sempre dallo stesso modus operandi.
Ed è possibile che qualcosa si sia «rotta» nel rapporto tra Alessandro Sotgia e Tanja Rozzo proprio in relazione a quelle violenze che sembravano non finire mai, che avevano bisogno sempre di nuove vittime da cercare in giro per la città. E da sacrificare nella roulotte degli orrori.

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Tom Brady, battuto l'idolo delle folle. I video e le foto.

I Giants sono campioni del mondo. Che sorpresa: battuti i New England Patriots 17-14 dopo un emozionante Super Bowl.

(Sky life) Miracolo in Arizona - L'impensabile, dunque, è successo. Sembrava tutto già scritto: la vittima sacrificale contro i supercampioni, il grande Tom contro il piccolo Eli. Sembrava tutto deciso, ma i New York Giants hanno compiuto l'impresa delle imprese battendo 17-14 i New England Patriots. Stavolta, di piccolo, Eli non ha fatto davvero nulla perché proprio il fratellino minore della famiglia di fenomeni è stato il grande protagonista della partita, con ben 255 yards conquistate con i lanci e 2 td pass. L'idolo delle folle Tom Brady nulla ha potuto contro lo strapotere della difesa dei Giants, capace di mettere al tappeto ben 5 volte il bel patriota, autore comunque di una buona gara.

La partita - Tutti dicono Patriots ma già nel primo drive Manning fa vedere di che pasta è fatto guidando i Giants a punti in ben nove minuti di gioco, il primo drive più lungo della storia del Super Bowl chiuso da Tynes che segna il field goal del vantaggio. Tom Brady però non vuole essere da meno e con solita precisione, aiutato dal WR Welker, porta subito avanti i suoi grazie alla corsa da una yards di Maroney. Sembra facile segnare e invece dopo lo scoppiettante inizio, le difese cominciano a farla da padrone. I Giants sembrano più costruttivi, però, mentre gli imbattuti Patriots, costantemente messi sotto pressione dalla linea di difesa newyorkese, non combinano nulla di buono con Manning che invece è un vero capetto, in campo sembra di vedere papà Archie o fratellone Peyton. Solo un sbagliata ricezione di Plaxico Burress, il ricevitore principe dei Giants tiene a zero l'attacco dei "road warriors" che rischiano la beffa con un intercetto di Hobbs. C'è però poco da fare, in Arizona sembra che il meccanismo perfetto di coach Belichick si sia inceppato. Anche il terzo periodo va avanti senza grossi colpi di scena e cosi negli ultimi 15 minuti del match si decide il Super Bowl XLII.

La presa della vittoria - Più il tempo passa, più ogni azione diventa decisiva, Brady pian piano ritrova il timing dei tempi migliori e comincia a lanciare dappertutto, ma il primo gioco decisivo lo compie Manning con un bel td pass per Tyree che alla sua prima ricezione segna i punti del 9-7 poi trasformato da Taynes nel 10-7 che scuote i Patriots. I difensori dei Giants cominciano ad essere stanchi e in un drive praticamente perfetto Tom Brady torna quello della regular season e regala a Randy Moss la morbida palla del vantaggio. Ormai sembra fatta per i Pats, che si ritrovano sul 14-10 a meno di 3 minuti dal termine della gara. Nessuno però ha ancora fatto i conti mr MVP Eli Manning e con lo sconosciuto WR Tyree che su un terzo down e lungo confezionano il gioco decisivo dell'intera stagione. Manning sfugge da un tentativo di sack, si decentra e lancia un "bomba" che Tyree riceve in aria tra tre avversari e che porta i Giants in "red zone". Non ci sono dubbi, questa ricezione entrerà nella storia ma la conquista non è ancora certa. Per completare il miracolo a Manning manca ancora un "completo" e il piccolo grande Eli non manca l'appuntamento con la storia lanciando il suo secondo TD pass per Buress. Il tempo è finito, Brady prova un paio di colpi di coda ma New York diventa campione del mondo e il secondo anno consecutivo un Manning vince Super Bowl e titolo di miglior giocatore. Sarà soddisfatto papà Arcie?
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Superbowl, trionfano i Giants
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Abusi su minori: letteratura o oscenità?

Ad essere messi sotto accusa sono una serie di racconti pubblicati su Internet. E' il primo caso in 35 anni a riguardare materiale esclusivamente letterario.

(La Stampa) Quando l'arte e la letteratura diventano offensivi e possono essere definiti osceni? Al quesito dovrà rispondere un tribunale federale che ha messo sotto accusa una scrittrice, Karen Fletcher, e i suoi racconti. La donna è una delle poche persone negli Stati Uniti che si deve difendere dall'accusa di "oscenità", un reato federale raramente imputato al di fuori di materiale video e fotografico di tipo pornografico.

Questo è il primo caso in 35 anni - ovvero da quando la Corte Suprema ha definito il reato di oscenità - in cui è un testo scritto ad essere messo sotto accusa. I racconti della Fletcher sono pubblicati su Internet, e sono visibili solo a chi sottoscrive, e paga, un abbonamento. E' stata proprio il pagamento a incuriosire l'Fbi e a far sospettare un raro caso di pedo-pornografia scritta. Tutti i racconti descrivono la tortura e l'abuso di minorenni, e sono proprio queste dettagliate scene ad essere messa in discussione. "Le storie sono estremamente grafiche" ha dichiarato il vice procuratore Stephen Kaufman. La Fletcher, che rischia 30 anni di prigione, ha iniziato a scrivere e a pubblicare sul web i suoi racconti otto anni fa. Oggi sono 29 i lettori abbonati al suo sito. "Red Rose". La scrittrice ha spiegato che raccontare di violenze su bambini e ragazzi l'ha aiutata a elaborare un'infanzia segnata dagli abusi.

Secondo la sentenza "Miller contro California" la pornografia può essere definita oscena se "non ha meriti artistici, letterari o scientifici, se descrive l'atto sessuale in maniera offensiva e se è oscene secondo gli standard della società".

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Giappone. Il fenomeno degli uomini "Geisha".

Non fanno sesso con le clienti, non è permesso. Ma costano migliaia di euro a sera. Riservati alle sole ragazze giapponesi, gli host sono il simbolo di una nuova solitudine.

( Francesco Fondi l La Repubblica delle donne) La parola d’ordine per capire Tokyo è una sola: andare oltre il lusso delle vetrine e l’istituzionalità dei locali del quartiere di Ginza. Il Giappone, seconda potenza economica del mondo, famoso per l’industria automobilistica e l’alta tecnologia, ha come industria principale, almeno ufficiosamente, quella del mizu shobai (“commercio dell’acqua”) che potrebbe essere tradotto come “industria del sesso” anche se si tratta di un fenomeno differente. Sul gradino più basso della piramide di questo impero c’è la prostituzione vera e propria, illegale ma diffusa ovunque grazie al rapporto privilegiato che la Yakuza ha saputo instaurare con le forze di polizia. In quartieri come Shinjuku, a Tokyo, è la Yakuza stessa a garantire la sicurezza dei cittadini: un impiegato ubriaco, tipico cliente dei locali “sexy”, dopo aver speso i propri soldi in un club gestito dalla Yakuza può addormentarsi in strada senza temere di essere derubato.

Salendo nella piramide, il sesso diventa sempre meno importante e, via via, passando per gli strip club, si arriva ai kiabakura (hostess club) e agli Host Club dove il sesso non è contemplato ma il giro di soldi aumenta esponenzialmente. Questi club sono talmente integrati nella società giapponese che sono diventati protagonisti di manga, riviste, reality show, sceneggiati tv oltre che di numerosi saggi sul tema. Bazzicare nei club di Roppongi, o di Shinjuku, nella zona di Kabukicho, equivale a leggere il manuale d’amore della società giapponese. I salariman - così chiamano gli impiegati, da queste parti, mutuando la parola inglese - riempiono gli innumerevoli locali per adulti: con 100 euro - un prezzo non troppo alto, rispetto allo stipendio medio - si passa qualche ora a smaltire l’enorme stress da lavoro con una hostess e qualche bicchiere di alcol annacquato. Senza arrivare al sesso vero, però.

Per tradizione, nella maggior parte degli hostess club il rapporto fisico non è assolutamente contemplato. Sempre a Kabukicho c’è l’ultimo indicatore di come, anche nella maschilista società giapponese, qualcosa stia cambiando. I ruoli si sono invertiti, a essere sempre più affaticate e bisognose di affetto sono le donne: e quindi anche la clientela dei locali da maschile diventa femminile. Sono decine gli Host Club appena inaugurati (in tutta Tokyo sono già 250); anche in questo caso le clienti non pagano per fare sesso ma per trascorrere qualche ora di relax in compagnia di giovani uomini - l’età è compresa fra i 18 e i 25 anni - pronti ad ascoltarle e a farle sentire amate.

Il ragazzo giusto, quello “su misura”, si sceglie da un vero menu. Come nel caso delle ragazze dei kiabakura - il nome di questi luoghi dell’intrattenimento senza sesso nasce dalla contrazione tra cabaret e club, e sono, per così dire, gli eredi di quelli in cui si incontravano le geishe - gli host non utilizzano il proprio nome ma uno pseudonimo, generalmente ispirato a un manga, altrettanto spesso a una figura storica giapponese. In questo modo si garantisce l’anonimato e contemporaneamente si aggiungono ulteriori dettagli al mondo di fantasia che spinge le clienti - per lo più trentenni - a spendere anche migliaia di euro per poche ore di fuga dalla realtà: già, perché “affittare” i favori di un uomo, chissà per quale misteriosa ragione, costa molto di più che farlo con una donna.

Nel corso di una serata, i ragazzi si alternano ai vari tavoli, in questo modo le clienti, pur avendo scelto un determinato ragazzo, possono incontrare gli altri e magari cambiare partner la volta successiva. Le preferenze ricevute, per ciascuno di loro, sono ovviamente fondamentali: ogni successo si traduce in un immediato ritocco di retribuzione. La competizione che questo sistema scatena è ovviamente tangibile: ognuno fa di tutto per essere scelto, e non sono rari i casi in cui gli inesperti vengono aggrediti dai propri colleghi. I club per donne sono, forse, l’unico esempio nella società giapponese di un uomo che si pone in condizione di inferiorità rispetto al genere femminile. Nella vita reale non succede mai: per questo, raccontano le clienti, questa è un’esperienza ambita. Strano a dirsi, la maggioranza delle clienti sono proprio le ragazze che lavorano come hostess nei kiabakura che, dopo una serata di lavoro, cercano di liberarsi dallo stress e dalla sensazione di vuoto e solitudine accumulati.

Il resto della clientela è costituito da giovani donne di classe sociale elevata che grazie alla disponibilità economica riescono a trovare quel calore che non vivono nel quotidiano. Sono spesso molto belle e non avrebbero problemi a trovare un fidanzato o un amante nel mondo reale, ma preferiscono rifugiarsi fra le braccia di uno “gigolo platonico” che sa ascoltarle e farle sentire principesse per qualche ora. A sorpresa, solo una piccolissima parte della clientela è costituita da donne sposate (il primo locale di “Uomini geisha” è stato aperto nel 1966, per le mogli dei facoltosi uomini d’affari) che grazie alla ricchezza del proprio marito, sempre assente e mai pronto a concedere attenzione, possono permettersi di spendere anche cinque o diecimila euro per una serata “speciale” in cui sentirsi nuovamente amate.
A differenza delle loro colleghe, gli host non hanno uno stipendio fisso cui si aggiungono i vari bonus, ma guadagnano solo grazie alle commissioni sulle vendite di alcolici che le clienti ordinano. Queste ultime bevono poco (specialmente le hostess che hanno appena finito di lavorare nel proprio club) e per questo i ragazzi bevono molto per aumentare le ordinazioni.

Considerando che un host club apre intorno alle 8 di sera, chiude verso le 7 o le 8 di mattina ed è aperto 6 giorni su 7, è facile capire che dopo pochi anni di questa vita questi ragazzi si devono ritirare per problemi di salute (le hostess invece normalmente cambiano lavoro perchè hanno accumulato una certa somma di denaro o perché hanno superato i 30 anni e desiderano tornare a una vita più regolare, magari sposarsi). Quando una ragazza ordina una bottiglia inizia lo “Champagne call”: tutti i ragazzi dei locali si riuniscono intorno al tavolo per ringraziarla dell’ordine e, in alcuni casi, cantare una canzone prima di bere.

Il costo? Circa 400 euro che possono diventare 10mila per una bottiglia d’annata. Se gli hostess club sono una celebrazione collettiva della mascolinità, gli host club sono una prova dell’evidente incapacità dell’uomo medio giapponese di rispondere alle esigenze della propria compagna con la stessa prontezza e disponibilità con cui risponde a quelle della ditta presso cui lavora. La stessa che magari paga il conto dell’hostess club che lui frequenta la sera.

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Il sesso in ufficio? Aumenta il rendimento.

(Agi) Le relazioni sessuali tra colleghi d'ufficio non distraggono dal lavoro, anzi: pur di stare vicini al proprio partner, c'e' chi rimane piu' a lungo alla scrivania, e in generale migliora il suo rendimento lavorativo. A sfatare il pregiudizio contro i flirt in ufficio ci pensa uno studio condotto nella "fredda" Norvegia dalla sessuologa Elsa Aalmas, pubblicato sulla rivista on-line 'Dagens Naeringsliv', cui fa eco una ricerca condotta in Italia dall'associazione 'Donne e Qualita' della vita' che, sotto la guida dalla sessuologa Serenella Salomoni, ha approfondito l'argomento su un panel di 480 individui di eta' media fra i 25 e i 55 anni. Dalla ricerca norvegese emerge che 1 lavoratore su 5 ha ammesso di aver avuto almeno una relazione con un collega e 1 coppia su 10 afferma di essersi formata sul posto di lavoro mentre, in generale, la gran parte degli intervistati afferma che avere una storia con un collega di scrivania da' piu' felicita' ed energia e, dunque, si rende di piu'. "Le persone che legano con i colleghi - assicura la Aalmas - conoscono meglio i propri sentimenti e questo produce piu' energia e piu' capacita' di lavoro. Quest' effetto favorisce anche un comportamento piu' professionale ed elimina la possibilita' che si creino problemi con il capo o con altri colleghi". Ad analoghe conclusioni e' arrivato lo studio italiano: le persone, per lo piu' donne innamorate sul lavoro, sostengono di essere piu' produttive nel 65% dei casi. Un intervistato su tre afferma di superare abbondantemente l'orario sindacale, pur di stare vicino al partner,e uno su due confessa di andare al lavoro piu' volentieri. Uno su cinque (soprattutto donne) svela di portarsi perfino del lavoro a casa per mantenere un rapporto ideale e a distanza con la persona amata. Un intervistato su sette ha addirittura rivelato di aver rifiutato offerte di lavoro con aumenti di stipendio o promozioni solo per poter stare vicino alla persona amata. La fallocrazia del mondo del lavoro e' confermata pero' da un dato. Sono il 65 per cento le donne ad avere una relazione con un uomo collocato in una posizione gerarchica superiore. Nel 20% dei casi la relazione e' con un pari grado mentre soltanto il restante 15% del campione ha una tresca con un uomo in una posizione inferiore. Quelle donne che hanno una liason con un superiore sono anche disposte ad ammettere (una su tre) che, tra i loro obiettivi 'amorosi', c'e' anche la possibilita' di un avanzamento di carriera. Tuttavia appena il 15 per cento delle donne definisce la propria relazione lavorativa 'strumentale'. Significativo il numero di donne che non giudicano negativamente quelle che ricorrono a una relazione per migliorare la posizione sociale. Ben il 24% ammette di capirle, mentre un tollerante 12% non le condanna. Tuttavia rimane un corposo 43% che le definisce 'poco serie'.(AGI) - Roma, 4 febbraio

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Usa, l'evento sportivo più atteso. Da un'ora si gioca il Superbowl XLII.

Il Quarterback dei New England Patriots Tom Brady.

(Digital-set) L’evento più atteso, più seguito e spettacolare dello sport americano sta per andare in scena.

Si tratta del “Super Bowl XLII”, la finale del campionato professionistico statunitense di football NFL, che a Glendale, nei pressi di Phoenix, nello stato dell’Arizona, incoronerà la regina della stagione agonistica 2007/2008.

A contendersi il titolo New England Patriots e New York Giants, che si sfideranno sul rettangolo di gioco dell’“University of Phoenix Stadium” domenica 3 febbraio alle ore 24.00.
Si calcola che quasi un miliardo di persone, oltre alle 73mila presenti allo stadio, ovviamente esaurito, seguirà in televisione l’evento di Glendale, con ben 200 paesi di tutto il mondo collegati con l’Arizona

In Italia sarà possibile assistere al “Super Bowl” solo grazie a Sky Sport, che lo trasmetterà in diretta e in esclusiva su Sky Sport 2, ma anche in Alta Definizione (Sky Sport HD 1, canale 207) e in formato panoramico (Sky Sport 16:9, canale 206). Inoltre, il “Super Bowl” verrà proposto anche in pay per view, sul canale CALCIO 1 (canale 251), acquistando l’evento al costo di 5 Euro. Telecronaca e commento affidati alla collaudata coppia NFL di Sky Sport, formata da Paolo Leopizzi e Bebo Nori.
Capace di oscurare, anche se solo per poco tempo, le primarie politiche statunitensi, il “Super Bowl” di domenica, giunto alla sua 42ma edizione, metterà di fronte due formazioni che per giungere alla finale hanno “scelto” due strade diverse.

Impressionante quella dei Patriots, che arriveranno a Glendale con un record di tutte vittorie, 18 su 18 match disputati fra Regular Season e Playoffs, e che partono con il ruolo di super favoriti. In più, avranno a disposizione anche Tom Brady(nella foto), considerato il più forte giocatore di NFL in circolazione e fra i migliori di tutti i tempi, per il quale si era temuta l’assenza a causa di un problema al piede destro, che settima scorsa aveva tenuto con il fiato sospeso praticamente tutta l’America oltre, ovviamente, ai tifosi di New England. Brady ci sarà.
Più tortuoso il cammino dei Giants, autentica sorpresa della stagione, che sfideranno i Patriots grazie a dieci vittorie in trasferta in stagione, tre di queste conquistate nei Playoffs, compresa la finale dell’American Football Conference, vinta all’overtime (23-20) in casa dei Green Bay Packers. New England ha, invece, superato nella finale della National Football Conference i San Diego Chargers, imponendosi con il risultato di 21-12, e disputerà la sua quarta finale nelle ultime sette stagioni.
I Patriots hanno conquistato il “Super Bowl” tre volte nella loro storia (l’ultima nel 2005). Due le vittorie dei Giants, l’ultima nel 1991. Chi vince, subentrerà nell’albo d’oro ai Colts di Indianapolis del quarterback Payton Manning, il cui fratello, Ely, tenterà di succedergli con la formazione di New York.
L’incontro verrà preceduto da uno speciale di circa un’ora, “Road to Super Bowl”, che ripercorrerà le tappe fondamentali della stagione NFL fino alle soglie della finale che assegnerà il titolo. Inoltre, suoni e voci dal campo a dalla “side line” e stralci di radiocronache, tutto con l’audio originale. “Road to Super Bowl” andrà in onda giovedì 31 gennaio alle ore 23 su Sky Sport 2 e domenica 3 febbraio, sempre alle ore 23.00 su Sky Sport 2, un’ora prima dell’inizio del match di Glendale.

Il “Super Bowl” è anche in rete, su sky.it. Notizie, curiosità, statistiche, aneddoti, un’eccezionale foto gallery, le domande dei navigatori con le risposte di Paolo Leopizzi e tanto altro. Basta collegarsi al sito internet di Sky, all’indirizzo www.sky.it/superbowl per sapere tutto sulla finale del campionato NFL di domenica.
Questa la programmazione del “Super Bowl XLII” in esclusiva su Sky Sport:
Domenica 3 febbraio

Ore 23.00


Speciale: “Road to Super Bowl” - SKY Sport 2

Ore 24.00

Super Bowl: New England Patriots-New York Giants (diretta)
diretta SKY Sport 2, Sky Sport HD 1, Sky Sport 16:9
disponibile anche in pay per view su SKY CALCIO 1 (Costo: 5 Euro)
Telecronaca: Paolo Leopizzi Commento Tecnico: Bebo Nori

Lunedì 4 febbraio

Ore 20.30

Super Bowl: New England Patriots-New York Giants (replica su SKY Sport HD1)

Ore 21.00

Super Bowl: New England Patriots-New York Giants (replica su SKY Sport 3)

Spazio al “Super Bowl” anche nella programmazione di ESPN Classic (canale 210 di Sky). Per far entrare gli spettatori italiani nell’atmosfera di questo grande evento, ESPN Classic proporrà, sempre il 3 febbraio, dalle ore 20,00 alle 23.00, una serie di programmi legati al football americano.
In scaletta anche l’episodio del programma “Timeless” che ripropone la rivalità sportiva presente tra le accademie militari di West Point e Annapolis.
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Cercasi attori. Rocco Siffredi: «Al cinema porno mancano uomini».

(Il Messaggero) La scena di sesso di Nanni Moretti e Isabella Ferrari in Caos Calmo? «Divertente, è chiaro che fa più notizia da chi meno te lo aspetti» dice Rocco Siffredi, il re dell'hard core, ritiratosi dalle scene tre anni fa come attore, ma rimasto nel settore come regista e produttore. «La tv e il cinema hanno sdoganato da tempo e molto bene la violenza, pensiamo ai tg e ai videogiochi, il sesso invece è ancora un grande tabù», aggiunge la pornostar abruzzese, 44 anni di Ortona (Chieti), tra gli italiani più famosi nel mondo. È in Ungheria, ma domenica sarà da Simona Ventura ospite di Quelli che il calcio, «nello stesso orario in cui vanno in onda due programmi bacchettoni e moralisti come Buona Domenica e Domenica in».

Siffredi ci andrà in versione famiglia, con la moglie ungherese Rose, da cui ha avuto due figli di 8 e 12 anni, «sono anni che non mi decido ad andare in tv, non mi va di essere ospite come personaggio, di andare a fare il Rocco Siffredi, ma ora mi sono deciso, il programma è carino, a me e a Rose piace molto Simona e andrò a lanciare un'idea: al cinema porno mancano uomini. Ai tanti calciatori che escono di scena, ma sono ancora giovani voglio chiedere di mettersi in gioco.
Perchè proprio loro? Semplice, questo è un lavoro faticoso, basato sulle gambe, i giocatori almeno sui muscoli sono allenati, certo poi ci vuole talento», dice Siffredi. «In Europa attori professionisti di talento saranno quattro al massimo, i migliori sono i francesi, i più disinibiti. In Italia ho allevato un ragazzo, Oscar Galanti, che in 5 anni ho reso un pornodivo, ma certo anche lui non partiva da zero», prosegue Siffredi che nel frattempo ha debuttato anche con una nuova linea di abbigliamento street fashion intitolata semplicemente Rocco, presentata a Pitti Uomo il mese scorso in una serata ispirata all'orgia di Eyes Wide Shut a Castel di Poggio a Fiesole e nelle jeanserie più alla moda a fine agosto.

Se nel settore c'è penuria di uomini, le donne «invece ci sono a volontà. Soprattutto dall'Est Europa, ma non perchè le italiane o le francesi siano da meno, semplicemente perchè le ragazze dell'Est sono libere di testa e laiche dentro. Però intendiamoci, qui parlo di lavoro, di cinema porno, di fatica vera: in Italia si fa tutto, l'importante è non farlo sapere».

Al ragazzo di talento, ricco e famoso, con esperienze anche nel cinema di autore con Romance di Catherine Breillat, un'autobiografia ufficiale uscita in Francia, ora anche ideatore di abbigliamento cosa manca? A sorpresa Siffredi risponde: «il terzo figlio, proprio non mi viene, sembra assurdo ma è così». Nel cassetto c'è anche un progetto tv, su cui sono interessati, a suo dire, in tanti: un reality sulla scia di The Apprentice, di Donald Trump, solo che stavolta si sceglie l'erede di Rocco.
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Intanto se qualcuno vuole proporsi, eccovi in'email a cui scrivere.
Non importa l'orientamento sessuale, c'è spazio per tutti, l'importante è non superare i 25 anni, l'altezza minima di 1,78, un bel fisico, un bel sorriso ed una interessante dotazione sessuale. Prova anche tu.

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Colin Farrell è il testimone di nozze del fratello gay.

Pink News ci informa che Colin Farrell farà da testimone di nozze al fratello Eamon Farrell.
La scelta di sposarsi da parte di Eamon e di Steven Mannion, il giovane partner di 23 anni, è stata presa dai due nel periodo di Natale a New York e dovrebbe avvenire a breve. Eamon Farrell è un affermato maestro di danza ed insegna da oltre dieci anni alla National Performing Arts School di Dublino, dove ha conosciuto Steven, un vero talento artistico e favorevolmente accolto nella famiglia Farrel quando i due hanno deciso di vivere assieme.
I due fratelli Farrell sono molto legati tanto che Eamon ha chiesto aiuto al fratello nella scelta dell'anello di fidanzamento per Steven inoltre da poco hanno comprato due case vicine a Sandymount, una cittadina a sud di Dublino.

Eamon Farrel non ha ancora deciso, dove unirsi in matrimonio certamente non nella sua cattolicissima Irlanda dove non esiste ancora una legislazione che permetta le unioni omosessuali e a questo punto sceglieranno tra l'Inghilterra o negli Stati Uniti, ovviamente in uno stato dove le unioni gay sono consentite. Eamon Farrel ci ha tenuto a far sapere che comunque sarà una cerimonia privata, sobria e per pochi amici.

Il giovane Colin Farrell grazie proprio alla presenza di un fratello omosessuale, osservandone da vicino la sua vita ed i suoi sentimenti, ha potuto avere un occhio particolare per ruoli ove viene rappresentata una sessualità non tradizionale citiamo i film "Phone Booth", "A home at the end of the world" e "Alexander" ma un video di Colin che lo vede impegnato in un rapporto sessuale con una sua ragazza dell'epoca e dove "sfodera" un arnese di notevoli dimensioni è anche stato un vero e proprio must, infatti messo in internet ha scatenato gli internauti.
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"A home at the end of the world", il bacio gay di Colin Farrell.

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Il video hard di Colin Farrell.

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Gay, Iran, Seimila firma per fermare la condanna a morte di Hamzeh e Loghman. Ne occorrono altre.

(Imgpress) La petizione lanciata dal Gruppo EveryOne per la vita di Hamzeh Chavi e Loghman Hamzehpour (www.petitiononline.com/irangay), i due ragazzi di 18 e 19 anni arrestati a Sardasht, nell'Azerbaijan iraniano, il 23 gennaio scorso con le accuse di “Mohareb” (nemici di Allah) e “lavat” (sodomia) – reati per i quali, secondo il codice penale iraniano, è prevista la pena di morte –, ha raggiunto in pochi giorni oltre 6.000 firmatari da tutto il mondo. La mobilitazione, sostenuta anche da Nessuno Tocchi Caino e dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, cresce di minuto in minuto, raggiungendo media, blog e siti web di tutto il mondo. “Ci auguriamo” dicono i leader di EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau “che le Nazioni Unite si mobilitino quanto prima per evitare un’ennesima tragedia. La vita di Hamzeh e Loghman è in bilico, e la probabilità della loro salvezza è minima. Tuttavia” tengono a precisare gli attivisti “la vicenda di Hamzeh e Loghman non deve passare inosservata. Il regime di Ahmadinejad ha già oppresso troppe vittime innocenti: dissidenti, omosessuali, giornalisti alla ricerca della verità, attivisti per i diritti umani, uomini e donne, ragazzi e ragazze, accusati di reati assurdi e usati come capri espiatori di una follia fondamentalista”. E’ di ieri la notizia (fonte agenzia iraniana Irna) che il capo supremo della magistratura iraniana, l'ayatollah Mahmoud Hashemi – destinario anche lui delle petizione del Gruppo EveryOne – ha stabilito tramite decreto che le esecuzioni in Iran non si terranno più pubblicamente. Il decreto prevede inoltre la messa al bando della pubblicazione di fotografie e della trasmissione di immagini relative alle esecuzioni. Il Gruppo EveryOne chiede aiuto ai media nazionali e internazionali affinché diffondano le voci della verità, della libertà, della pace e della giustizia, condannando apertamente le azioni repressive perpetrate dalla Repubblica Islamica dell’Iran, che si configurano ogni giorno di più come un crimine contro l’umanità di proporzioni incalcolabili. “Ci affidiamo all’Alto Commissario per i Diritti Umani Louise Arbour,” concludono i rappresentanti del Gruppo “alla sua sensibilità e al suo senso di giustizia, affinché vengano espresse indignazione e una dura condanna internazionale per quanto sta accadendo”.

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Eiaculazione precoce, ansia da prestazione: gli italiani e la troppa fretta a letto.

(Medicina live) Secondo la SIA (Società Italiana di Andrologia) 4 milioni di uomini italiani fra i 20 e i 50 anni soffrirebbero di eiaculazione precoce con gravi ripercussioni sulla vita di coppia e l’intimità. Secondo le ricerche condotte, in questi casi l’orgasmo si raggiunge entro un minuto a volte anche entro 30 secondi mentre il tempo medio, considerato cioè normale, si attesta intorno ai 4-7 minuti. Tecnicamente si definisce precoce l’eiaculazione quando sopraggiunge prima che l’uomo lo desideri, quindi al di fuori del suo controllo.

Naturalmente non sempre la brevità del coito è indice del disturbo, vi sono infatti momenti della vita in cui è fisiologico che il fenomeno si presenti, ad esempio è frequente nei giovani alle loro prime esperienze e può insorgere in seguito ad un periodo prolungato di astinenza sessuale. E’ possibile poi distinguere diverse tipologie di eiaculazione precoce: anzitutto può essere primaria, quando la persona ha sempre presentato questo disturbo sin dalle prime esperienze senza mai riuscire a raggiungere l’orgasmo al momento desiderato, e secondaria quando il disturbo si presenta in seguito a un periodo di funzionamento normale. Inoltre essa può essere situazionale o generalizzata, ad esempio può verificarsi solo con una partner fissa e non in altre situazioni e/o con altre partner ( un bravo sessuologo potrà suggerire metodi diversi dal tradimento per valutare se è questo il caso!). L’eiaculazione precoce secondaria potrebbe rappresentare un sintomo di qualche disturbo dell’apparato urogenitale o del sistema nervoso o essere causata dall’utilizzo di alcuni farmaci o sostanze stupefacenti.

Per spiegare l’eiaculazione precoce sono state vagliate molte ipotesi, ciascuna con un proprio fondamento. In alcuni casi può dipendere da cause di tipo psichico legate ad esempio a problemi all’interno della coppia o a vissuti d’ansia troppo elevati relativi alla sessualità (la cosiddetta ansia da prestazione), in altri dal mancato riconoscimento del cosiddetto punto di non ritorno cioè quel momento del rapporto sessuale dopo il quale l’eiaculazione non può più essere controllata, può dipendere inoltre da un deficit si serotonina, o da un problema organico, come già accennato, ne consegue che ogni caso deve essere vagliato attentamente da uno specialista che indichi la diagnosi più adeguata.Tutti gli studiosi sono concordi nel ritenerla un disturbo risolvibile sebbene molto complesso e delicato.

Le ripercussioni all’interno della coppia sono notevoli e possono condurre fino ad una vera e propria crisi, è molto difficile infatti che un uomo che soffra di eiaculazione precoce sia in grado di garantire una buona qualità della vita intima alla propria compagna che può sentirsi svilita come donna. Inoltre anche l’uomo potrebbe iniziare a maturare dei sensi di colpa e provare sentimenti di inadeguatezza verso se stesso e la partner. Per questo motivo il disturbo non va assolutamente trascurato e va affrontato con l’aiuto di una specialista. E’ di fondamentale importanza che entrambi i partner siano partecipi al processo di cura (soprattutto se ad approccio psico-sessuale) perchè il disturbo è anche un problema di coppia e non solo un problema individuale.

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Classifiche. Craig e Knightley gli attori più amati dai gay inglesi. Ma in Italia il preferito è Johnny Depp.

E' Daniel Craig l'icona gay del grande schermo, secondo un sondaggio condotto dal sito di incontri omosessuale gay-Parship.co.uk. Circa il 31% degli utenti che hanno risposto alla domanda ha infatti indicato il nuovo James Bond come l'uomo con cui sogna di avere un appuntamento. Dopo Craig, nella speciale graduatoria, si e' piazzato James McAvoy con il 18%, seguito da Jude Law con il 13% e da Ewan McGregor con il 12% per cento. Nel sondaggio dedicato alle lesbiche, ha invece prevalso Keira Knightley, l'affascinante interprete della saga dei Pirati dei Caraibi, con il 35%. Alle sue spalle, Kate Winslet e Rachel Weisz.

Diverso è il parere degli italiani che pare preferiscano tra gli attori stranieri Johnny Depp e l'inossidabile Brad Pitt, mentre i nomi nostrani sono quelli di Giulio Berruti che fa la sua bella figura assieme ad Alessandro Preziosi. Come si dice... De gustibus, ecc. ecc.

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Ricky Martin. Verso i 100?

Ricky Martin: Livin' La Vida Gorda... Ovvero... Vivi la vita cicciona...
Questo era il titolo di un sito spagnolo che mostrava la fotografia che vedete sopra, si tratta di Ricky Martin versione ciccione, è impressionante ormai è spinto e si appresta a raggiungere i 100 chili.
Ricordiamolo così, è meglio. Dove sei finito Ricky?
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Il video con il servizio intero che mostra com'è oggi Ricky Martin.

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GayLib, il Cardinale e la ricevuta di ritorno.

Riceviamo un'email con la copia della corrispondenza inviata da GayLib al Cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi. Loro si dicono "speranzosi" di ricevere una risposta. Da parte nostra ne dubitiamo fortemente. Staremo a vedere.
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Eminenza,
ho letto sui quotidiani, quest'oggi stralci di un Suo intervento ad un incontro con gli amministratori locali
Nella lettura mi ha colpito molto il Suo richiamo all'accoglienza dei bisogni della societa', soprattutto degli ultimi, del riconoscere a tutti stessi diritti e dignita' e dare maggior importanza alla coscienza e valore civile alle interiorita'.
Cosi' come non mi e' sfuggito che questi valori devono valere non solo per i cattolici ma anche per chi e' laico.
Mi avrebbe fatto molto piacere partecipare a questo incontro per chiederle chi ritiene che siano gli ultimi di questa citta' e di questa nazione, chi le persone che devono essere tutelate con stessi diritti e con pari dignita', ma soprattutto quando un amministratore pubblico deve smettere i panni di una parte, cattolica o politica che si voglia, e diventare davvero rappresentante di tutte le istanze della popolazione.
Queste domande nascono spontanee poiche' sulle questioni teoriche, astratte e generali si e' tutti concilianti e pieni di spirito caritatevole, quando poi bisogna passare dalle parole ai fatti le situazioni mutano e si iniziano a fare distinguo, a richiamarsi ai Vangeli, alla Bibbia, alla natura ed altro ancora.
Quindi la mia domanda a questo punto e' diretta e precisa; e' nel giusto quell'amministratore pubblico che riconosce come coppia, e non come entita' di due individui, due persone che convivono senza essere uniti dal vincolo del matrimonio, ma dal legame, secondo me piu' forte dell'Amore, indipendentemente da quale sia il loro sesso ?
" Non so se la nostra fede sia piu' ossequiata andando a messa o cercando di vivere secondo queste istanze che possono essere condivise da tutti perche' nascono da una sorgente di razionalita' cioe' di laicita'. " , questo Lei ha affermato in un momento dell'incontro.
Spero di leggere a breve una Sua risposta.
Con stima.
Distinti saluti

Luca Maggioni
Gaylib Lombardia

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Sondaggi. Si al centrodestra ma no a Berlusconi premier.

(Sostenibile) Tra i tanti sondaggi che cominciano a circolare in vista delle sempre piu' probabili elezioni anticipate, uno merita di essere segnalato perché offre un quadro interessante dello scoramento del cittadino nei confronti dei leader politici.

Il sondaggio IPSOS, pubblicato lo scorso 31 gennaio, mostra come nessun ipotetico candidato premier abbia, ad oggi, piu' del 20% dei consensi degli italiani.
Nell'ambito di un sondaggio che sembra mostrare un chiaro vantaggio del centrodestra nelle intenzioni di voto degli elettori (58% contro il 42% del centrosinistra), agli intervistati è stato chiesto di indicare quale sia il loro candidato premier ideale. In testa troviamo Silvio Berlusconi, con il 17% (ovvero l'83% del campione preferirebbe non avere Berlusconi come premier), seguito da Fini e Veltroni (16%), Prodi, Casini, Montezemolo e Grillo (8%), Draghi e Bertinotti (4%) ed infine D'Alema (3%).

Quando in un sondaggio si offrono agli elettori piu' delle solite due o tre scelte, emerge che il consenso reale di cui godono leader politici e partiti è molto minore di quello che emerge dai sondaggi blindati, in cui spesso il voto-contro, prevale sul voto convintamente a favore.

Di quei dieci nomi, tre non sono politici e pur ottengono complessivamente il 20% dei consensi.

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I gay, la crisi, le elezioni e i soliti "Stati Generali" dell'Arcigay.

(Elfobruno) Non parlo molto della crisi di governo, e del successivo incarico a Marini, per una questione semplice e banale: il film è già visto e il siparietto finale non mi appassiona più di tanto. La sinistra arriva al potere, si trasforma in destra, fa una cosa giusta e novantanove sbagliate, si spara ai piedi da sola ma non prima di aver spianato la strada al nemico di sempre.

LA SITUAZIONE
Cosa c'è da aggiungere a questo quadro desolante che si ripete sempre uguale a se stesso?
Ma c'è altro, al di là delle carnevalate dei politici nostrani, che essi chiamano con l'impropria metafora di vita istituzionale: tra qualche mese si vota. Con questa legge o un'altra, ma si vota. E quelli che c'erano quindici anni fa ci sono tuttora.

Fini e il suo seguito post (e neo) fascista.
Berlusconi e i suoi sempreverdi zombie da prima repubblica.
I DS nella fase terminale del loro mutantismo - che ha ormai una sigla (pd) che, se letta in francese, darebbe la parola "frocio" - con la sequela dei vari Veltroni-D'Alema-Fassino che si sono rivelati più dannosi che utili per il Paese (si veda anche: cellule tumorali).
I cattolici, onnipresenti in ogni settore della società ma sempre meno in chiesa.
La sinistra radicale, contro ogni cosa, foss'anche contro se stessa.

Noi dovremmo scegliere tra questa gente...

Adesso, i miei studi e le elezioni a cui ho partecipato come elettore mi hanno insegnato che i gruppi sociali fanno pressione sui politici per ottenere dei vantaggi di settore. La politica dovrebbe armonizzare questi vantaggi proiettandoli in un panorama comune. Il condizionale, va da sé, è d'obbligo.

Ogni gruppo perciò è legittimato a fare richieste.
La politica deve dare delle risposte, anche a quei gruppi lontani dall'orientamento dei partiti al potere.
Le richieste vanno respinte se considerate lontane dal sentire comune poiché oggettivamente dannose.

Il problema delle coppie di fatto (anche gay) obbedisce a quest'ultima "legge".
Peccato che a determinare questa situazione non sia stata la destra - destra che in Europa è favorevole a PaCS e matrimoni gay, si badi - ma proprio la sinistra fatta da ex comunisti e neo-comunisti, ricattati dai cattolici.

Quindi le elezioni si avvicinano e il dilemma si pone.
Noi gay per chi dobbiamo votare? Tra una destra violentemente omofobica, e una sinistra pacatamente tale (Veltroni ha fatto scuola), l'unica soluzione sarebbe l'Aventino.

LA STRATEGIA.
Personalmente sono per l'annullamento delle schede. Una bella scritta ad effetto "no rights no party" ad esempio. O roba simile. Ma attenzione, non parlo né di astensionismo, né di acritico dispregio istituzionale.

A mio modo di vedere, la strada dovrebbe essere quella del ricatto elettorale.
Ok, non è una bella cosa "ricattare" chicchessìa. Peccato che non lo sia nemmeno rubare i voti dei gay per fare, con quei voti racimolati, politiche contro i gay stessi. I DiCo parlano da soli, a ben vedere.

Per cui occorrerebbe agire così.
1. Penso che si dovrebbe innanzitutto capire quale sistema di alleanze si farà all'interno del centro-sinistra. Personalmente, non voterò nessun partito che si alleerà, a livello nazionale, col partito democratico. Se voglio una destra omofobica, tanto vale votare AN - a me l'antico adagio di forma e sostanza mi tedia.

In tal caso si potrebbe valutare il voto per i partiti tradizionalmente amici - Sinistra Arcobaleno, PS e Radicali - ma a patto che non si stringano alleanze con partiti omofobici o che abbiano al loro interno personaggi dichiaratamente tali: tipo D'Alema, Veltroni, la Binetti, Rutelli, la Bindi (per rimanere nel novero di tutto ciò che sta a sinistra di Di Pietro).

2. Questo patto elettorale non dovrebbe avvenire in bianco, ma basarsi su cose concrete. Ad esempio, fossi di Roma pretenderei che i miei referenti politici e chi mi chiede il voto mi desse prima il registro delle unioni civili. Non si può fare? Delle due l'una: se vuoi la mia preferenza, esci dalla maggioranza. Altrimenti niente voto.

Tutte le organizzazioni omosessuali dovrebbero procedere così.
Votare persone dichiaratamente gay-friendly ma solo dopo aver ottenuto cose concrete.

3. Da tutto questo ne consegue, visti i tempi strettissimi, che l'unica strada percorribile per adesso è o l'astensione - che sconsiglio - o l'annullamento "simbolico e militante" (con frase ad effetto) della scheda elettorale. Dopo le nazionali ci saranno provinciali, comunali e regionali. Di volta in volta i partiti dovrebbero fare politiche pro-GLBT in tutti quei comuni dove stanno al potere per ottenere la nostra fiducia.

Per quelle zone dove la sinistra è all'opposizione, pretendere l'espulsione dai partiti di elementi omofobici e inserire nei programmi chiare politiche antiomofobiche e di sostegno per associazioni GLBT.

CONCLUSIONI
Immagino le critiche che mi pioveranno addosso: "tu pensi solo ai tuoi interessi di settore", "così si aiutano le destre", "come si fa a attuare questa strada con persone che ci sono state amiche fino a ora", "non siamo elettoralmente così rappresentativi".

Rispondo subito:

i gay possono, al pari di tutti gli altri, proporre interessi di settore;
le destre le hanno già aiutate i precedenti rappresentanti politici, per cui la strada del ricatto morale non è credibile;
le persone amiche dentro comuni e province non possono indignarsi con noi ma con i loro superiori che hanno determinato questo stato di guerra sociale;
alle ultime elezioni si è vinto per ventimila voti, le persone GLBT sono almeno dieci volte tanto (quelle che votano a sinistra) e se non siamo rilevanti, non vengano a chiederci il voto allora perché vinceranno lo stesso.

Penso altresì che firmare cambiali in bianco, ancora, con promesse generiche su formule vuote - a cominciare da quella tutta piddina dei diritti dei singoli individui che fanno parte delle coppie di fatto - sia solo un atto di asciutta sodomia politica. Pratica che, per quel che mi riguarda, è ributtante, fastidiosa e inutile al soddisfacimento di qualsiasi bisogno.

Fino ad ora, per altro, la strada del dialogo e della fiducia preventiva ha portato al nulla.
Non vedo perché continuare a far finta di avere interlocutori quando abbiamo invece solo una politica di rapina ai danni del nostro serbatoio elettorale.
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E a Roma il Gran Consiglio dell'Arcigay.
Intanto Aurelio Mancuso, il Presidente-poeta dell'Arcigay ha convocato tramite un comunicato "sbrodoloso" e particolarmente confuso, gli ennesimi "stati generali" (un termine ormai diventato ridicolo ed inflazionato) a Casa Marrazzo in quel di Roma per il 23 e 24 febbraio. L'unica speranza è che non decidano nulla perchè ogni qualvolta fanno qualche scelta risulta alla fine essere disastrosa per i gay italiani e del tutto ininfluente dal punto di vista politico.

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L'Arcivescovo di Pisa: La chiesa sbaglia ad abbracciare gli "atei devoti". Riduce la fede a potere.

(Adista) La Chiesa sta commettendo un grave errore: accettando di farsi sostenere dai teocon e dagli ‘atei devoti’ alla Giuliano Ferrara, che in realtà difendono solo se stessi e le proprie posizioni, rischia di svendere e di ridurre la fede a strumento di potere. Lo sostiene mons. Alessandro Plotti, arcivescovo di Pisa, in un’ampia intervista pubblicata sulla Stampa il 24 gennaio, lo stesso giorno in cui si chiude il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana.

"Il grosso pericolo e l’errore – dice Plotti – è che la Chiesa si faccia dettare l’agenda dagli atei devoti e dai teocon. Tanto più che sulla cattolicità di queste persone si può sicuramente avere più di qualche dubbio. Guai se la Chiesa deve farsi difendere da loro. È un momento difficile. Dobbiamo stare attenti che la fede non diventi instrumentum regni per chi invece di servire la Chiesa, se ne serve in logiche di potere". Si tratta di "opportunisti che approfittano delle situazioni di crisi per consolidare questa difesa della Chiesa che poi è molto superficiale e molto formale. E che poi, in realtà, è una difesa di loro stessi".

I movimenti ecclesiali sono l’altro bersaglio delle critiche di Plotti: "Hanno questa mania degli striscioni e delle bandiere", dice . "Ovunque vadano non sono capaci di stare normalmente in mezzo alla gente. Li abbiamo visti ai raduni di Loreto, al Family Day, alle udienze papali del mercoledì. Purtroppo le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno questa mania di presenzialismo e di visibilità, e così si diventa più papalini del papa", rischiando peraltro di produrre l’effetto contrario a quello che vorrebbero ottenere: cioè la rinascita di "umori anticlericali". Secondo il vescovo di Pisa, invece, "bisogna stare attenti a non esasperare le divisioni e a non alzare troppi steccati. Occorre piuttosto cercare di trovare punti di approccio, di riferimento e di dialogo. Sul territorio, nelle parrocchie, nelle attività pastorali ordinarie, questo clima di collaborazione esiste. Per tradizione la Chiesa italiana ha sempre saputo dialogare anche in contesti radicalmente laici e con i ‘mangiapreti’. È una lezione da non perdere, anzi da recuperare, altrimenti tutto diventa interpretazione politica". Una lezione che dovrebbe rispolverare lo stesso presidente della Cei, il card. Angelo Bagnasco: "Bagnasco ha puntato su temi caldi come l’aborto e la famiglia – aggiunge Plotti –, ha tracciato una linea netta. Ma non è che se cade il governo i problemi dell’Italia si risolvono, anzi le emergenze sociali si accentuano".

"Se non stiamo attenti – conclude l’ex vicepresidente della Cei – la Chiesa rischia di essere tirata dentro in una guerra per bande e non c’è mai un momento in cui si possa fare una verifica seria e anche spietata su certi orientamenti. Ci risiamo sempre sui soliti problemi che poi di fatto sono insolubili, perché la difesa della famiglia è sacrosanta, però sappiamo perfettamente che poi verranno fuori altre forme di unioni. La moratoria per l’aborto (lanciata da Ferrara, ndr), per esempio, è un’altra invenzione estemporanea. Ma perché, si è mai sentito un cattolico difendere l’aborto?".

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Patacche. Il bacio gay di Pete Doherty era falso.

Pubblicata dal sito di Gossip di Perez Hilton ed in Italia rilanciato in primis da TGcom seguito da tutti i maggiori e minori portali gay americani e blog del nostro paese (tra cui noi...), la foto con il bacio gay di Pete Doherty, ha fatto un certo scalpore.
Certo, il ragazzo è particolarmente eccentrico e, scandalosamente, sempre in cerca di pubblicità ma cercando meglio si sarebbe pervenuti ad una scoperta. Queste fotografie, si queste... perchè non si tratta di uno scatto "rubato" come hanno voluto farci credere, fanno parte di un servizio fotografico realizzato nel 2004 al Pavilion Hotel di Londra da Andrew Kendall, amico di Peter Wolfe (conosciuto come Wolfman) il "baciato" da Doherty e lui stesso amicissimo del cantante inglese con cui ha scritto fior di canzoni.

Tutto falso quindi... si, compresa la presenta omosessualità di Doherty. Ma ci viene un dubbio... che sia bisex? La risposta alle prossime foto che certamente il cantante inglese non ci farà mancare.

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GF8. Thiago e Benedetta insieme nella Casa?

(Tvblog) Domani sera, 4 febbraio 2008, andrà in onda la terza puntata di Grande Fratello che avrà ancora come fulcro l’amore tra Thiago e Benedetta, un’altra eliminazione e logicamente le nomination.

La settimana scorsa avevamo lasciato Thiago in lacrime quando accettò l’offerta del GF preferendo di rimanere nella casa condominio di Cinecittà nonostante avesse appena visto un filmato in cui sua moglie dichiarava di stare male lontano da lui. Se avesse scelto di uscire, in realtà non avrebbe abbandonato ma sarebbe entrata la ragazza con lui negli appartamenti.

Domani il Grande Fratello tornerà alla carica riproponendo tale scelta dolorosa e, se le cose andranno come tutti si augurano, Benedetta diventerà a tutti gli effetti una nuova concorrente del GF8.

Eliminazione per i tre nominati Alì, Giuseppe e Fabio Orlando: chi abbandonerà la casa? Inoltre, cambieranno nuovamente gli equilibri che paiono essersi in qualche modo stabilizzati: verrà annunciata una nuova eliminazione a sorpresa e lo sconfitto lascerà la sera stessa il gioco.

Immancabili le nomination, ci sarà anche in studio Elena, la fidanzata di Roberto Mercandalli, il cumenda milanese che tanto sta simpatico al pubblico e alla Gialappa’s.

Per finire, verrà esaminata la prova della settimana dedicata ai lavori effettuati per la ricostruzione del loft e un’altra in cui i concorrenti si metteranno in gioco in cultura generale. Ce la faranno? Già ci sono state le prime schermaglie per il cibo ridotto: se dovessero perdere la prova, sarà dura la prossima settimana.

Appuntamento dalle 21:10 domani sera su Canale 5 per il reality prodotto da Endemol Italia e RTI.

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Calcio. Vagner Love, il brasiliano del Cska Mosca ripreso in un video porno.

(Calciomercato.com) Pámela Butt, un' attrice porno brasiliana, ha rivelato di essere protagonista di un video porno insieme a Vagner Love. Il giocatore del Cska Mosca ha negato di essere la persona che appare nel video ed ha anche sostenuto di non aver mai partecipato ad un festino a luci rosse tenutosi in un motel in cui fu girato il filmato. "E' stato l'anno scorso. Eravamo ad una festa a San Paolo - ha dichiarato la ragazza - . Fu un amico di Vagner a girare il video, anche se io pensavo si trattase di foto. Questa persona però promise di cancellare tutto". La ragazza ha anche detto che c'erano altri calciatori alla festa. senza rivelare i nomi.
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