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venerdì 16 novembre 2007

Cioccosiffredi: Santandrea: non sono bacchettona ma la mostra è dedicata ai bambini.

L´assessore: inammissibile a pochi passi da San Petronio. Mancuso: li espongano nei sexy shop.

(Micol Lavinia Lundari La Repubblica, edizione di Bologna) Per gli assessori c´è ben poco da ridere. L´idea che si possa scherzare sullo stereotipo che accompagna la vita e l´immagine di Rocco Siffredi in un contesto come il "Cioccoshow" non è nemmeno da prendere in considerazione. «Ma guarda te se io devo perdere un pomeriggio per seguire questa faccenda». L´assessore Cristina Santandrea, che aveva iniziato la giornata elogiando i risultati di Mambo, a poche ore di distanza deve misurarsi con questa statuina di cioccolato dal contenuto osceno. «Sia chiaro, non voglio passar per bacchettona. Ma tutto ha un limite: non si può esporre un oggetto di quel tipo a un´iniziativa che ha come target principale i bambini, suffragandolo pure con scritte di egual tenore, se mai ce ne fosse stato bisogno». In effetti il concetto era già abbastanza chiaro. Ma forse lo spirito era quello di una goliardata. «Ovvio che si trattasse proprio di una goliardata, ma non è ammissibile a pochi passi da San Petronio. E poi non è nemmeno questo il problema, ma tutte le scolaresche che stanno visitando "Cioccoshow". Non posso tollerare che si faccia ironia con oggetti pornografici e a scopo di lucro».

Quando l´assessore Santadrea è andata a controllare se la soffiata che aveva avuto corrispondesse al vero, è stata accompagnata dal collega Libero Mancuso. «Queste sono cose assolutamente sconce, pornografiche, che vanno esposte nei sexy shop», commenta l´assessore agli Affari istituzionali. «Il Cioccoshow è un mercato di paese, non un mercato di membri. Ci sono molti bambini che lo visitano e che possono essere incuriositi in maniera dannosa. Dopo la chiamata di Santandrea ho avvisato la Questura e il comandante dei Vigili urbani e sono andato anch´io a vedere questi oggetti. Molti erano scandalizzati. Si sa - dice Mancuso - viviamo in un´epoca di perbenismo vittoriano, che io non sempre condivido. Ma non si può esporre certe cose in piazza Maggiore».

D´accordo con la sparizione degli oggetti incriminati dal bancone della pasticceria anche l´assessore alla Cultura Angelo Guglielmi, «ma deve esser chiaro che l´immoralità non sta nell´esposizione di un membro maschile di cioccolato, ma nella furbizia di cercare di attirare l´attenzione con l´erotismo. Questo mi pare più volgare di un organo genitale. Detto questo resta il fatto che forse era meglio pensare al "Cioccoshow" in una piazza meno centrale. Non solo per questo incidente, ma perché è una manifestazione molto invasiva». A criticare la Santandrea ci pensa invece Franco Grillini, deputato dei socialisti ed ex presidente di Arcigay. «Bologna è diventata bigotta e sessuofobica. L´assessore si adonta per un cioccolatino a forma di pene, come se non vedesse che in città si vende dappertutto pasta di questa forma, pane birichino e persino vibratori in tutte le farmacie».

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grillini poteva rispiarmarsi questo commento. Non si tratta di bigottismo o sessuofobia, ma solo di onesto e necessario buonsenso.

Anonimo ha detto...

Grillini poteva rispiarmarsi questo commento. Non si tratta di bigottismo o sessuofobia, ma solo di onesto e necessario buonsenso.