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domenica 29 giugno 2008

Bossi e il ritorno del "celodurismo" in funzione "anticulattoni".

La dichiarazione rilasciata ieri, a commento della vicenda delle intercettazioni.
"Noi con le donne, la sinistra con i gay".
Commentando la vicenda delle intercettazioni, ieri sera Umberto Bossi, alla festa della Lega a Trecate (Novara) non ha rinunciato a lanciare benzina sul fuoco dicendo: «Meglio noi del centrodestra che andiamo con le donne, che quelli del centrosinistra che vanno con i culattoni».

(La Repubblica) La battuta la spara appena sceso dalla macchina, in mezzo alle zanzare e al ritmo del "cha-cha-cha" che si smorza al suo arrivo: «Meglio uno di destra che va con le donne, di quelli di sinistra che vanno coi culattoni». Risponde così, Umberto Bossi, a chi gli chiede del caso intercettazioni che ha coinvolto Berlusconi e altri politici. «Sono cose private», aveva già commentato, tagliando corto, in giornata. Alla festa della Lega di Trecate i cronisti hanno incalzato il ministro per le riforme riportando l´attacco di Antonio Di Pietro sui «magnacci al governo». La replica è tranciante: «Vada a quel paese». Si capisce che l´argomento politici-raccomandazioni-attrici-aspiranti attrici non lo appassiona più di tanto. Il senatur ne esce alla sua maniera, e cioè con la goliardia alla quale ricorre in questi casi: a noi (inteso noi politici del centro-destra, ndr) piacciono le donne, «a quelli di sinistra gli uomini».

Più delle richieste e delle segnalazioni corse sul filo del telefono nelle conversazioni tra il presidente del consiglio e altri politici e il dirigente Rai Agostino Saccà, al leader del Carroccio sta a cuore il tema rifiuti. L´altro argomento che riempie in queste ore l´agenda politica italiana. «Abbiamo mandato giù il boccone amaro - lo anticipa dal palco Roberto Cota, capogruppo leghista alla Camera, riferendosi al si dato da Bossi al premier e al ministro per le Regioni Fitto sulla destinazione dei rifiuti campani alle regioni del Nord - Una scelta dettata dal fatto che vogliamo il federalismo, il nostro obiettivo primario».

Bossi ha confermato spiegando come Berlusconi lo ha convinto: «Mi ha chiesto di mettermi la mano sulla coscienza - dice - perché a Napoli ci sono bambini che vivono in mezzo ai topi». Poi, però, passa la palla alle Regioni: «La scelta adesso spetta a loro, e non credo che siano disposte a accettare i rifiuti del Sud». Marcia indietro? No, tuttavia il ministro per le riforme sembra scettico: «Mi sembra improbabile che alla fine i rifiuti arrivino al Nord. Oltretutto - aggiunge - la situazione in Campania si sta avviando alla soluzione, di spazzatura in giro per le strade ce n´è sempre meno». Forse i malumori che si sono creati nella base leghista dopo quella che molti militanti hanno definito una "giravolta" hanno consigliato a Bossi di sfumare un poco. Quel che è certo è che la posizione della Lega in consiglio dei ministri sul tema dello smaltimento rifiuti non cambia. Nonostante la risposta che Bossi destina a Veltroni: «Pensi alle sue Regioni, quelle in mano alla sinistra. Che cosa hanno fatto loro per questa emergenza?».
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CONCIA. BOSSI ABBIA IL CORAGGIO DI DARMI DEL CULATTONE IN PARLAMENTO
Alto tasso di omofobia nelle lega.
"Bossi - dice Anna Paola Concia, deputata PD - non si deve permettere di dire parole così offensive delle donne e degli omosessuali!". "Se il valore educativo della politica per Bossi è dare del culattone all'avversario, non mi stupisce l'alto tasso di omofobia dei suoi amici leghisti. La prossima volta che lo incontro in Parlamento, conclude la Concia - gli chiederò di ripetermi in faccia le parola che ha detto. Voglio vedere se ha il coraggio di farlo.

On. Anna Paola Concia
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PDL. LBERTA' VO' CERCANDO.
FRANCESCO CASELLA, MGL: "INQUALIFICABILI LE PAROLE DI BOSSI
".
(Agr) "Quelle di Bossi sono le solite parole rozze, grette e grasse utilizzate per accattivarsi ulteriormente quell'elettorato della lega che si riconosce in un volgare celodurismo e che rappresenta lo zoccolo più inscalfibile del voto leghista" - dichiara da Dresda Francesco Casella del Mgl a margine di un convegno sull'omosessualità in Germania nella Repubblica di Weimar.
"Come sia possibile per il centrodestra più moderato sopportare tutto ciò resta un mistero. Le inqualificabili parole pronunciate da Bossi sono nella sostanza un insulto non solo agli omosessuali ma anche alla libertà, valore quanto mai bistrattato e fuori nel Partito della Libertà". Ed ancora "Come possono coesistere persone quali Sandro Bondi, Benedetto Della Vedova o Luca Barbareschi con Bossi ed altri leghisti della stessa pasta? Riusciremo mai a capirlo?".

Francesco Casella, Movimento gay liberali di Milano.
info@gayliberali.com

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