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sabato 5 luglio 2008

Catania. Diecimila, no, tremila, anzi cinquemila, al solito i numeri corrono nei gaypride.

GAY PRIDE: MANIFESTAZIONE A CATANIA CON GRILLINI E LUXURIA.
Ad aprire il corteo e' un'auto decappottata con persone vestite come Crudelia De Mon.
(Ansa) Colorato e rumoroso ha preso il via a Catania il corteo del Gay pride che attraversera' la citta' per raggiungere la centrale piazza Universita' dove si terranno incontri e spettacoli fino a notte fonda. Come ogni anno accade la citta' osserva incuriosita, anche con sfotto' e sorrisi, ma con la massima tolleranza. Ad aprire il corteo e' un'auto decappottata con persone vestite come Crudelia De Mon, del cartone animato 'La carica dei 101', che espone un cartello con la scritta 'Crudelia Carfagna'. All'iniziativa partecipano, tra gli altri, il presidente onorario di Arcigay, Franco Grillini, l'ex parlamentare Wladimir Luxuria e il deputato del Pd ed ex segretaria dei Radicali Rita Bernardini. ''Da Catania - ha detto poco prima che il corteo si muovesse Luxuria - dovrebbe partire un movimento di liberta' che investa tutto il Paese''. L'ex parlamentare ha auspicato ''un cambio deciso nella mentalita' degli italiani''.
Diecimila i partecipanti per l'ex on.le Grillini, tra i tre ed i cinquemila, secondo la Questura etnea.
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Con Catania finiscono i pride ma i rapporti restano avvelenati.
(Redazione) Diecimila per gli organizzatori tra i tre ed i cinquemila per la questura. Queste le prime cifre relative all'affluenza del gaypride catanese. Con Catania si chiude la stagione dei pride e si apre quella della resa dei conti all'interno delle organizzazioni glbt stesse ed i rapporti politici tra le stesse.

Il pride bolognose con i suoi maldestri incidenti, sintomo più che altro di mala organizzazione e mancanza di chiarezza, ha avvelenato, e molto, i rapporti tra le varie organizzazioni, associazioni e gruppuscoli che si richiamano all'universo glbt del nostro paese. Oggi, da sinistra a destra, i gay sono tutti contro tutti, sono snobbati e scaricati dalla politica del potere i gay sono soli più che mai con organizzazioni ormai nemiche tra loro e mal gestite oltre che mal governate.

Forse saranno necessari dei congressi straordinari, (ma veri congressi e se c'è da andare a casa, si va a casa...) è la situazione politica stessa a richiederli dopo che le ultime elezioni hanno messo al di fuori dal parlamento quei partiti di sinistra che erano i punti di riferimento di una grande maggioranza dei gay italiani.

Oggi in parlamento i gay non sono affatto rappresentati (ci scusi 'onorevole Concia ma da sola se non qualche comunicato che puo' fare?), di lobby gay non parliamone, è un fatto concreto che quella che c'è pensa soprattutto ai vari interessi personali o di parte che all'interezza omosessuale.

Ricominciare, ripartire, rialzarsi, rifare e resistere una stagione di 5 erre per ridare dignità, speranza, forza e coraggio al nostro mondo e ritornare sulla ribaltà dei diritti negati.

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