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venerdì 2 novembre 2007

La destra italiana non cambia: Cossiga e il veltronismo gay.

(Ladestranews.it) Finalmente è stato svelato l’arcano. Magari qualcuno c’era già arrivato, ma non riusciva a dare senso compiuto alla sua intuizione. Magari la frase giusta era lì, sulla punta della lingua, ma non veniva fuori. Ci ha pensato Cossiga, Presidente emerito, Picconatore emerito, citando il duca di La Rochefoucauld, per spiegare il Veltroni-pensiero sul governo Prodi: “fa il frocio col culo degli altri”.

Adesso tutto ci è chiaro. Nell’esegesi cossighiana tutto riprende una dimensione umana, più terra terra se vogliamo, ma sicuramente più vicina alla verità, al nocciolo del problema.

Nessuno scandalo per il termine “frocio”, nessuna offesa. Da quelle parti, si sa, gay fa chic, è politicamente corretto e l’omofobia è reato. Il culo, poi, è uno strumento di piacere e di congiunzione affettiva.

Ciò che rileva, per noi, è la metafora, l’allusione ad una pratica inveterata, ad una abitudine consolidata, ad una autentica vocazione del mondo del politicamente corretto: fare in modo che siano sempre gli altri a prenderlo in quel posto.

Gli eredi della Dc che guardava a sinistra e gli eredi del Pci che guardava al centro si sono finalmente accoppiati. Il compromesso storico fu l’antesignano di una attrazione fatale destinata all’amplesso, alla gravidanza, al lieto evento. E’ nato, finalmente, dopo lunghe doglie, il Partito democratico che ha già incoronato Re Veltroni primo, Monarca-Segretario per grazia di Dio e per volontà del popolo.

E tutti a discutere del partito nuovo di zecca, a fusione fredda, calda o tiepida a seconda dei punti di vista. Tutti a discutere delle sue qualità. Democratico, sai che novità. Cristiano, qua e là. Socialista, sì e no. Comunista, sotto sotto. Liberale, ma non troppo. Riformista, quanto basta. Atlantico, ma multilaterale. Nemico del terrorismo, ma a braccetto dei terroristi. Il diavolo e l’acqua santa. Opportunista… Ci siamo. Rifarsi una verginità, ecco il punto. Per essere tutto ed il contrario di tutto. Rifarsi una “verginità” rispetto al passato, impresentabile, e rispetto al presente prodiano, improponibile. Cambiare - gattopardescamente - per restare in sella, per non essere travolti dall’onda d’urto dell’impopolarità dilagante.

Ormai si è capito: qualcuno ci rimetterà il culo, ma non Veltroni. Prodi e compagni sono avvertiti.

Nuccio Carrara, membro Esecutivo politico nazionale

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