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mercoledì 12 dicembre 2007

Votare per il decreto sulla sicurezza per ottenere una norma antiomofobia...

(Femminismo a sud) Qualche giorno fa a Bologna si è fatta una fiaccolata e in generale si stanno moltiplicando e ripetendo iniziative e interventi che sostengono la norma antiomofobia duramente osteggiata dalla Binetti, da Mastella e altri deputati simili. Vale la pena però spiegare ancora che questa norma in realtà è un passaggio di un maxi emendamento sulla sicurezza che contiene ampi riferimenti alle espulsioni di comunitari e extracomunitari considerati "dannosi" o che non hanno un reddito sufficiente a giustificare la loro presenza in Italia. Si tratta cioè di un provvedimento sulla sicurezza che è stato votato da tutta la sinistra (a parte Turigliatto) senza nessun imbarazzo.

Come ho già scritto si tratta dunque di un baratto. Carne straniera in svendita in cambio di un po' di diritti per gay, lesbiche e trans. E la mistificazione è davvero enorme perchè si omette appunto di dire che la norma antiomofobia è contenuta nel decreto sicurezza che parla di esclusioni e deportazioni. Per votare la prima bisogna votare anche tutto il resto. Così è, in termini puramente tecnici.

Ed è indicativo vedere che invece che una fiaccolata contro il decreto sicurezza si sia fatta una fiaccolata per farlo votare. Devo arguire che tra le persone di arcigay e arcilesbica ci siano soprattutto quell* che amano le espulsioni e le derive giustizialiste e securitarie e che come unica lamentela pongano il fatto che non sia possibile arrestare qualcuno anche per le violenze che vengono commesse spinte dall'omofobia. Non c'e' di fatto nessun comunicato che faccia cenno ad una disapprovazione del contenuto xenofobo del provvedimento e dunque, pur rendendomi conto di quanto sia esagerato e paradossale questo paragone, sono autorizzata a pensare questo.

Un provvedimento contro l'omofobia (anche quello secondo me dovrebbe puntare più su cambiamenti di tipo culturale che non su soluzioni securitarie) è sacrosanto ed è giusto che se ne parli, ma non capisco davvero perchè non si possa insistere perchè il percorso, con dignità e legittimità, possa proseguire in maniera indipendente. Attualmente invece chi lotta perchè sia riconosciuta una qualche soluzione contro l'omofobia si ritrova a votare, marciare, fiaccolare anche in favore del decreto sicurezza.

Mi chiedo dunque come possono le stesse associazioni (arcigay e arcilesbica) che per il 24 novembre (manifestazione nazionale contro la violenza alle donne) hanno dato adesione proprio per contestare il pacchetto sicurezza e i provvedimenti che riguardavano le donne contenuti nello stesso, agire ora in maniera totalmente opposta?

Se conoscete la risposta dite per favore...

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