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sabato 17 novembre 2007

Marrazzo e Gay tv, diciamo le cose come stanno: Figura di merda.

(Tutta la Redazione) No, nessun commento alle figuracce di Fabrizio Marrazzo dell'Arcigay di Roma, dell'Arcigay Nazionale e di Gay.tv, quello che pensiamo sta scritto nel titolo.
Eppure a gay.tv in un articolo di scuse, invece di incassare il colpo con filosofia, rincarano la dose arrampicandosi sugli specchi e tirano in ballo la "famiglia", ovviamente più in generale e non quella di Claudio il ragazzo che si è suicidato.
Un tempo questo modo di fare si chiamava dilettantismo, un modo "amatoriale" di fare giornalismo, per quel che ci riguarda crediamo sia anche un cattivo modo di fare gli interessi dei gay italiani.
Non basta avere in tasca il tesserino di giornalista o avere un incarico di prestigio (anche se solo di forma) per essere bravi cronisti.

Non commentiamo neppure l'articolo di Gay.tv, ci pensa già da solo a commentarsi e ci pensano nel forum i suoi lettori che dimostrano di avere più sale in zucca di chi ha scritto il pezzo e di chi chiede scusa.
Che caduta di stile e che superficialità hanno dimostrato tutti quanti, eppure noi avevamo dubitato delle ragioni che avevano spinto Claudio al suicidio, avevamo poi criticato Marrazzo per la sua propaganda e messo in guardia dal scivolare su una buccia di banana come dimostrava di essere questa. In un paese che non sia l'Italia fatti come questi ed il cattivo giornalismo portano a delle dimissioni. Altro che scuse.

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Una marcia indietro che però non è bastata alla battagliera Imma Battaglia, dell’associazione “concorrente”, DìgayProject. “Sparare a zero sulla presunta omosessualità di qualcuno è un atto che non condividiamo, perché lede la dignità e la privacy dell’individuo, specialmente di un ragazzo che ha compiuto un gesto estremo“, ha affermato. E ancora: “ E’ doveroso un atteggiamento meno spregiudicato e disinvolto e di un maggior senso di responsabilità che un rappresentante come Fabrizio Marrazzo dovrebbe avere“.

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