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martedì 12 agosto 2008

Argentina: abolite leggi militari che violavano i diritti.

(Rico Guillermo* - Ossevatorio sulla legalità) Importanti progressi sui diritti umani sono stati compiuti in Argentina la scorsa settimana. Il Congresso argentino ha infatti eliminato il codice militare di giustizia, una speciale giurisdizione risalente al 19° secolo che non prevedeva l'avvocato difensore per i militari processati dalle Corti marziali e conteneva l'ultimo residuo della pena di morte ed inoltre ha posto termine alle punizioni per l'omosessualita'.

Il Senato ha votato all'unanimita' la revoca del codice, originariamente approvato nel 1895 e successivamente convertito in legge nel 1951, che di fatto confliggeva con l'attuale Costituzione. I reati militari sono stati introdotti nel codice penale standard, creando una procedura penale militare per i tempi di guerra. In aggiunta, un nuovo codice disciplinare esclude la punizione per l'omosessualita', e anzi prevede sanzioni in caso di discriminazione e molestie sessuali.

Per quanto riguarda la pena di morte, essa non era prevista nella giuridizione civile, ma il codice penale la prevedeva per i crimini piu' gravi - tradimento, spionaggio, ribellione e ammutinamento. Nonostante la severita' del codice, tuttavia, i membri della dittatura della giunta militare condannati da tribunali civili poco tempo dopo sono stati graziati e decine di procedimenti giudiziari sono stati cestinati grazie alle leggi di amnistia approvate a meta' degli anni '80 anche se i militari hanno continuato a rivendicare la competenza di tribunali militari, ma senza successo.

L'abrogazione del codice di giustizia militare e l'estensione dei diritti costituzionali alla sfera militare risponde ad un impegno assunto dal governo argentino con la Commissione interamericana per i diritti umani grazie alla petizione di un avvocato che era stato un militare punito dalla Corte mrziale per aver testimoniato contro ufficiali superiori complici di un omicidio.

All'Autorita' IACHR, parte del sistema di giustizia dell'Organizzazione degli Stati americani, Correa ha sostenuto che la sua sentenza di condanna era stata incostituzionale perche' gli era stato negato un giusto processo. L'Argentina si e' scusata per Correa e ha promesso di riformare il Codice militare di giustizia, come e' appena avvenuto.

La legge approvata mercoledi' scorso prevede che, anche in tempo di guerra, occorre compiere ogni sforzo per utilizzare il sistema di giustizia ordinaria per i casi che coinvolgono personale militare. Se ciò non fosse possibile, i giudici militari nel caso devono rispettare il Codice penale, e il verdetto non sarà considerato come definitivo fino a quando non sara' stato ratificato da un tribunale civile in tempo di pace.

* si ringrazia Claudio Giusti

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