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lunedì 17 dicembre 2007

Sex, sport & love. Luca e Laure, com'è finito male.

(Paolo Rossi - La Repubblica) E´ finita a piatti in faccia. Anzi, ad anelli in faccia. Esattamente quello di fidanzamento, lanciato a mezz´aria - nel bordo piscina di Debrecen - da Laure Manaudou all´indirizzo dell´ex Luca Marin. La campionessa francese davvero non ha mezze misure, peccato che sulla mira non sia precisa così come è veloce nell´acqua. «Ha colpito me» ha detto a ‘Radio Capital´un sorpreso ed imbarazzato Filippo Magnini, colpevole soltanto di trovarsi in mezzo ai due litiganti.

Non solo finisce senza gentleman agreement la separazione tra i due nuotatori, la cui storia d´amore aveva fatto il giro del mondo, ma anche a carte bollate. Pensare che era cominciata con lanci di baci. Ed è di nuovo Francia contro Italia. Perché la Federnuoto transalpina ha deciso di fare un esposto contro la successiva reazione di Marin. Cosa ha fatto? Dopo il lancio dell´anello (lui le aveva chiesto nei giorni precedenti la restituzione, come si usa in Sicilia), s´è infilato nella camera di chiamata, la stanza dove gli atleti attendono prima di gareggiare, e ha detto due parole non amichevoli all´ex fidanzata: in francese.

I testimoni che hanno assistito alla scena (tutti francesi) descrivono Marin incappucciato e nascosto da un asciugamano, manco fosse un rapinatore di banca. E cosa avrebbe combinato? «Le ho solo detto che tirarmi l´anello in faccia, davanti a tutti i miei compagni di nazionale, era stato un gesto di cattivo gusto» fa sapere Marin, e racconta anche la sua versione dei fatti. «Sono passato in camera di chiamata per salutare e fare in bocca al lupo a Pippo Magnini prima della sua gara. Nella stessa stanza c´era anche lei. Così, di passaggio, le ho semplicemente detto che il suo era stato un gesto di cattivo gusto».

Parole che hanno turbato la francese. Non lì per lì (l´intrusione è avvenuta durante le batterie), perché ci ha anche scherzato su e si è tranquillamente qualificata per la finale, ma nel pomeriggio, dopo aver perso i 200 sl: solo seconda dietro la Lillehage. «Avevo altre cose per la testa, ero tormentata ma non vi dirò perché», facendo intuire che Marin aveva avuto un ruolo nel suo perturbamento psicologico. Per questo è intervenuta l´allenatrice della squadra femminile francese, Patricia Quint: «Marin l´ha aggredita verbalmente. Ha molestato Laure». Apriti cielo: ecco allora Nicolas, il fratello (ed allenatore) recarsi all´ufficio reclami della Len (la federazione europea) per chiedere una sanzione «per comportamento antisportivo».

Tempo pochi minuti e risponde la Federnuoto italiana: «è stata Laure Manaudou a disturbare l´area italiana e a provocare la reazione di Marin». Un botta e risposta che rischia di far scivolare un caso assolutamente privato in un incidente internazionale, con un pizzico di comicità involontaria, tanto è vero che qualcuno si meraviglia come ragazzate del genere possano suscitare tanto clamore. Ma ancora in serata l´esposto era nell´aria, e di giudici della Len stanno valutando come comportarsi. Un caso come questo non s´era mai visto in Europa: è sempre più un nuoto da record, in tutti i sensi. Il video.

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