banda http://blografando.splinder.com

venerdì 12 ottobre 2007

Caldarola lancia l'amo, ma i "pesci" non abboccano.

L'ex direttore de L'Unita ha esortato dal suo blog Di Salvo, Leoni, Nerozzi e Grillini a salire sulla nave democratica, lasciando la sinistra "radicale" al suo destino. L'invito però è stato educatamente declinato dagli interessati.

Tornate a casa, questa neonata famiglia aspetta anche voi. Si può riassumere così l'invito che oggi Peppino Caldarola ha rivolto a diversi ex compagni di partito che non sono saltati sull'imbarcazione democratica per esortarli a invertire la rotta. Con una e-mail spedita a ridosso del prossimo appuntamento di domenica, quando si svolgeranno le primarie del Pd, l'ex direttore de L'Unità ha infatti contattato Titti Di Salvo, capogruppo della Sinistra Democratica alla Camera, il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi e Franco Grillini, ex Sd ma ora nella costituente socialista.

Scrive Caldarola: "Penso che una persona come Titti Di Salvo, capogruppo di Sinistra democratica, starebbe bene là dove c'è il maggiore coagulo di riformisti. Rispetto la Cosa Rossa, ma mi chiedo se Di Salvo e Nerozzi non esprimano una cultura che possa convivere con minore patimenti là dove vi sono i riformisti piuttosto che là dove sono gli avversari pregiudiziali del riformismo sindacale. Tornate- conclude-... e portatevi anche Carlo Leoni".
E nell'appello telematico rivolto direttamente al segretario confederale, Caldarola rincara la dose: "Tifo perché la sinistra radicale si unisca. Tifo perché Sansonetti abbia finalmente un partito tutto suo così smette di rompere le scatole ai partiti degli altri. Ma vorrei che in quel partito non ci fosse Paolo Nerozzi". E il motivo che dovrebbe spingere i due sindacalisti vicini a Mussi a ritornare nell'agone democratico, è per Caldarola evidente: "la sinistra radicale farà un partito ma non rappresenterà i lavoratori: solo una minoranza, importante, ma una minoranza...sarebbe buffo se (Nerozzi, ndr) stesse in un partito diretto da sindacalisti che loro hanno sconfitto e da personaggi come Diliberto e Rizzo che hanno diffamato il sindacato". "Quindi - conclude- il mal di pancia sul Pd va bene, lo dico io che ho avuto una colica, ma è meglio stare dove si vota, dove si rispetta il voto, dove c'è la gran parte della sinistra e del centro sinistra. A fare i ‘fenomeni' che pontificano su questo e su quello bastano i sempre noti. Allora Nerozzi, raccogli le carte e torna. Ti aspetto".
Anche verso Grillini il deputato pugliese si sbilancia, avvertendolo però che se un suo ingresso sarebbe ben accolto, diversamente accadrebbe per Spini e Angius: "Domenica- scrive Caldarola al presidente onorario dell'ArciGay- sarà uno spettacolo l'afflusso al voto. E cambierà la politica italiana. Cambierà in allegria. Diritti e allegria, la cifra giusta per Franco Grillini. Non capisco cosa ci faccia lui con i musi lunghi della cosa di lotta e di collegio. Il tuo posto, caro Franco, è dove c'è la gran parte della nostra gente. Ti aspetto, ma non portare Angius e Spini".

I destinatari del messaggio gli hanno risposto, alcuni pubblicamente altri in privato. Di Salvo, raggiunta telefonicamente, ci ha raccontato come ha reagito alla lettura dell'e-mail: "Ho telefonato a Peppino - ci spiega- e ne abbiamo discusso privatamente, perché considero questo suo appello come una battuta affettuosa senza però alcuna rilevanza politica visto che mi trovo benissimo dove sto". Anche Grillini ha gentilmente declinato l'invito, non dimenticandosi però di difendere i suoi attuali compagni di viaggio politico. "Io, Valdo e Gavino - scrive in una nota il presidente dell'ArciGay- ormai siamo un trio di fatto e condividiamo da qualche settimana una nuova militanza nel costituendo Partito Socialista. Per la verità a me sembra di essere stato fermo: liberal socialista ero e liberal socialista rimango". Sul Pd, Grillini è polemico e spiega così l'impossibilità di dare seguito all'appello di Caldarola: "ci troviamo in Pd sommatoria di due classi dirigenti diessine e margheritine con spruzzata Teodem e con la laicità che si è persa per strada...Con l'amico Boselli e gli altri compagni socialisti sto benissimo". Comprensibilmente più piccata la risposta di Valdo Spini, ufficialmente non invitato a ritornare: "Il destino di Peppino Caldarola - ha dichiarato il socialista - è purtroppo quello di non essere ascoltato, sia quando ha ragione che quando ha torto...Andò alla costituente socialista dichiarando di sentirsi a casa propria, ma poi è stato folgorato da Veltroni sulla via di Damasco".

Insomma, l'invito non sortirà effetto perché sembra di capire che ciascuno stia dove desidera stare, ma comunque la provocazione è stata lanciata. Ancora una volta da lui, Peppino Caldarola da Bari.

Sphere: Related Content

Nessun commento: