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sabato 29 settembre 2007

Gay: Gentilini sarà interrogato dal PM.

Il procuratore Antonio Fojadelli ha annunciato ieri l’unificazione dei fascicoli aperti dopo l’arrivo delle denunce contro l’amministratore leghista.

(Sabrina Tomè - La Tribuna di Treviso) Giancarlo Gentilini verrà interrogato in Procura per le sue dichiarazioni sulla «pulizia etnica contro i gay». I magistrati sul cui tavolo sono arrivate le denunce per diffamazione e istigazione all’odio razziale contro il vicesindaco, intendo sentirlo a breve per valutare la fondatezza delle accuse contenute nelle querele giunte da tutt’Italia. Intanto il procuratore Antonio Fojadelli ha annunciato ieri mattina l’intenzione di riunire i diversi fascicoli aperti contro lo Sceriffo, quattro fino a questo momento, in un unico procedimento, che verrà seguito da un solo sostituto.

Dopo l’arrivo delle denunce, alcune per diffamazione e altre per istigazione all’odio razziale, la Procura ha iscritto il vicesindaco Giancarlo Gentilini nel registro degli indagati. E’ la seconda volta che l’esponente leghista finisce sotto inchiesta per razzismo: era già successo nel 2000 quando lo Sceriffo disse che gli extracomunitari dovevano essere vestiti da leprotti per far esercitare i cacciatori. All’epoca Gentilini giustificò la sua dichiarazione come una «battuta» fatta in privato: il tribunale gli diede ragione e venne assolto. Stavolta, però, la dichiarazione è stata resa all’emittente televisiva Rete Veneta e quindi pubblicamente. La Procura ha già acquisito le registrazioni video, mentre nelle prossime ore sentirà il vicesindaco per avere chiarimenti diretti sull’accaduto.

Intanto Gentilini ha commentato con durezza le denunce e l’apertura di un’inchiesta a suo carico da parte della magistratura.

«E’ una decisione assurda - ha dichiarato il vicesindaco - E’ vergognoso e tendenziale il parogone tra Gentilini e Hitler fatto dalle associazioni gay». Paragone che in effetti compare anche in un sito su Internet, gestito da un’associazione omosessuale di Roma.

«Gay e lesbiche sono sempre esistite - ha osservato ancora lo Sceriffo - ma io non voglio che facciano le loro effusioni sul territorio di Treviso, sono contrario al terrorismo amoroso. Terrorismo che fanno con gli ammiccamenti e gli avvicinamenti strategici».

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