
Nessun cambio di marcia; semplicemente lo scontro elettorale non si basa sui diritti civili, entrati prepotentemente nell'agenda politica soltanto dopo la manifestazione dei cattolici a Madrid il 30 dicembre. Pur essendo cattolico praticante e a favore delle politiche per la famiglia - tanto da aver promesso un ministero della Famiglia e importanti concessioni economiche ai nuclei famigliali - Rajoy decise di non partecipare alla mobilitazione. Invano, per il momento, la piattaforma ultracattolicaiteìeoir, attivissima nel web, spedisce migliaia di e.mail al candidato del Pp chiedendo l'abrogazione del matrimonio omosessuale in cambio del voto. Nel sito del Partido Popular, colorato di un blu puffo e ricco di pulsanti fosforescenti come un cartone animato, le promesse della campagna elettorale sono ben altre: alzare le pensioni, abbassare le tasse e modificare la legge sull'immigrazione per impedire l'arrivo dei clandestini. Di aborto o di divorzio nemmeno l'ombra.
I conservatori hanno capito che a nulla vale combattere Zapatero sul terreno dei diritti civili, con il rischio di un clamoroso autogol. Molto più efficace, invece, colpire il premier socialista sul vero, grande fallimento dell'intera legislazione: la fine del dialogo con l'Età e la ripresa della violenza basca. Oppure sulla concessione delle ampie autonomie al governo regionale della Catalùnya, vero grattacapo per i nazionalisti che vogliono una Spagna unita sotto la monarchia, E dopo Zapatero, tocca allabattagliera vicepresidenta Maria Teresa Fernàndez de la Vega rimandare al mittente le accuse dei vescovi: questa società, ha dichiarato ieri al Congreso durante una audizione, «non ha bisogno di tutele morali, e nemmeno ne ha bisogno il suo governo». Non è tollerabile per De laVega che le gerarchle ecclesiastiche «manchino di rispetto al governo e al parlamento». Prima che scoppiasse la diatriba con il Vaticano, i socialisti avevano espunto dal programma elettorale l'ampliamento della legge sull'aborto e il diritto all'eutanasia. Una mossa per riconquistare parte dell'elettorato cattolico e i moderati, nonostante la legge spagnola sulle interruzioni di gravidanza sia tra le più arretrate d'Europa in quanto prevede una lunga procedura burocratica e gravi motivazioni. Le donne spagnole abortiscono principalmente nelle cliniche private poiché nelle strutture pubbliche l'obiezione di coscienza raggiunge percentuali bulgare. E sono state proprio le cllniche private a scioperare nei giorni scorsi, con la richiesta di adeguare la legislazione al resto dell'Unione Europea Nei mesi scorsi numerosi medici sono riniti tra le maglie della giustizia con il sospetto di aver permesso aborti facili.
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