
Poi la senatrice avverte che se il "Pd non sarà capace di fare una sintesi in cui i valori cattolici siano espressi con pari dignità rispetto agli altri", "per me non sarà più possibile starci".
In merito alla richiesta di Andrea Benedino di "cacciarla dal partito", la Binetti afferma che "la sua reazione dimostra tutta la pericolosità di questa norma. Sono io la vittima del sistema, sono gli omosessuali a discriminare me".
Dichiarando di non aver ancora sentito Romano Prodi, la senatrice "teodem" afferma che spera che il leader "si renda conto che ci sono in atto delle procedure che non sono sempre quelle con cui uno si sente a proprio agio".
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"Certo che questi teodem hanno una bella faccia tosta: tengono sotto ricatto governo e parlamento e senza alcun pudore si atteggiano a vittime." Lo dichiara Andrea Benedino, già portavoce dei gay DS e componente della Commissione sul Manifesto dei Valori del PD.
"La sen. Binetti - continua Benedino - un giorno vota contro la fiducia al suo Governo su una norma che anche la capogruppo Finocchiaro ha dichiarato essere tutto fuorchè una questione eticamente sensibile. Il giorno dopo si presenta, come se nulla fosse e senza che nessuno o quasi abbia nulla da eccepire, a scrivere la Carta dei Valori del PD. E infine si dichiara vittima del sistema e delle discriminazioni degli omosessuali."
"Il problema è un altro: è che la sintesi sui valori che la sen. Binetti ci vorrebbe imporre è quella che porta dritti a un Partito Teocratico e quindi non sarà mai fatta propria da un Partito che si dice invece Democratico. Binetti se ne faccia quindi una ragione - conclude Benedino - e se non si trova a suo agio, si accomodi pure all'uscita, dove troverà ampi spazi politici più confacenti al suo clericalismo."
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