
Poi oggi i quotidiani hanno ristabilito al giusto posto il mio sdilinquimento: Agostinelli non ci andrà all'Arcigay. Sarebbe una forma di riconoscimento, come per lo stato trattare con le Brigate Rosse (è il post degli accostamenti arditi, ma succede così quando non me li cucino per mesi).
La Chiesa può incontrarci solo singolarmente come peccatori, non cittadini che si associano a difesa dei propri diritti ma nuda vita senza qualificazioni, "vita insacrificabile e uccidibile" come l'homo sacer, la figura del diritto romano nella quale il filosofo Giorgio Agamben ha esemplificato la relazione originale che ogni forma di sovranità cerca di stabilire con gli uomini per sottometterli.
Stangl, il boia di Treblinka, che poteva passare la giornata a sorvegliare le file verso i forni, non sopportava invece di assistere al momento in cui si denudavano. L'implicita richiesta della Chiesa di poterci incontrare solo se rinunciamo a ciò che invece ci definisce come cittadini, mi ricorda questa sera, sulle ceneri ancora calde delle speranze che nemmeno credevo di avere, la spoliazione di ogni residuo di umanità prima dello sterminio nei campi. Esagero di sicuro, sono sempre un po' troppo sentimentale alla sera.
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