
Sulla politica estera e di sicurezza nazionale, la Platform ribadisce la contrarietà alla guerra in Iraq e il piano di ritiro “responsabile” in 16 mesi. Obama insiste sulla cautela delle operazioni di rientro e annuncia che, in ogni caso, in Iraq resterà “una forza residua impegnata in missioni specifiche: colpire i terroristi, proteggere la nostra ambasciata e il personale civile, consigliare e sostenere le Forze di sicurezza irachene e fare in modo che gli iracheni compiano progressi politici”. La differenza con John McCain non è grande, salvo che il repubblicano pensa di legare il rientro delle truppe alla situazione sul campo, non al calendario. Obama parla di “porre fine alla guerra in Iraq”, evitando il verbo “vincere” che, invece, usa a proposito della guerra in Afghanistan, definita “giusta”. Agli alleati e alla Nato, Obama chiederà l’invio di altre truppe, mentre sul fronte interno aumenterà la dimensione di esercito e marine di 92 mila unità. L’America di Obama si impegnerà nella diffusione della democrazia (ma non con la forza) e per fermare la proliferazione di armi di distruzione di massa. Sull’Iran, il programma dice che “il mondo deve evitare che l’Iran acquisisca armi nucleari”. Obama comincerà con la diplomazia, ma “mantenendo tutte le opzioni sul tavolo”.
Un capitoletto è dedicato alle “armi da fuoco”. Obama “riconosce che il diritto a portare armi è una parte importante della tradizione americana”, ma pensa a “ragionevoli regolamentazioni” diverse tra stato e stato. “Onoriamo il posto centrale che la fede ha nelle nostre vite”, si legge a pagina 43 assieme ad altre considerazioni sull’importanza della religione e delle associazioni caritatevoli. Il paragrafo sull’aborto è intitolato “choice”, “scelta”. Per la prima volta dal 1992 scompare la parola “raro” dalla nota formula clintoniana dell’aborto “legale, sicuro e… raro”. Salvo correzioni in corso d’opera, il programma di Obama sostiene il pieno “diritto della donna a scegliere di abortire” e si oppone “a qualsiasi tentativo di indebolire o mettere a repentaglio tale diritto”.
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