
I presentatori hanno parlato di un atto di civiltà. Per noi si tratta di un'iniziativa ipocrita, un atto puramente simbolico dal punto di vista politico ed ideologico. Ipocrita, in senso laico, perché con il falso pretesto di tutelare le coppie eterosessuali che liberamente scelgono la convivenza senza vincoli matrimoniali, si tenta di introdurre l'accreditamento culturale, giuridico e sociale di un surrogato di famiglia per le coppie omosessuali.
Il dibattito intervenuto ha ben chiarito quanta confusione ci sia tra pacs, dico, cus, famiglie anagrafiche, ecc. Ma ha evidenziato anche che spesso per motivi meramente strumentali si nega che l'attuale legislazione e la giurisprudenza già prevedono molte tutele per le coppie di fatto. Se poi, giustamente, si volessero ampliare queste tutele, lo si potrebbe fare attraverso puntuali modifiche del codice civile e penale. La battaglia per il riconoscimento anagrafico delle unioni fondate su vincoli affettivi è quindi pretestuosa e rischia perfino, come hanno scritto alcuni docenti in un documento, di portare a "nuclei estranei o addirittura antitetici a quelli che richiedono una positiva considerazione sociale", vedi nuclei poligamici, sette, ecc. Bisogna quindi sgombrare il campo dalle mistificazioni.
Qui nessuno contesta la libera scelta delle coppie eterosessuali di convivere con o senza matrimonio o di ottenere maggiori tutele. Non si affermi però che la strada per ottenerle passa dall'istituzionalizzazione di altri vincoli che, a questo punto, potrebbero a ragione essere chiamati di serie B. Ma quello che appare più grave è che questa ‘crociata ideologica' rischia di minare ancora di più la famiglia come è tradizionalmente intesa anche nella nostra Costituzione. Da un lato ci si lamenta per l'indebolimento della coesione sociale e per il deterioramento della vita civica e dei valori, dall'altro si fa di tutto per scardinare la cellula fondamentale della nostra organizzazione sociale che è la famiglia. La sua sopravvivenza ed il suo rafforzamento devono invece interessare tutti, laici, cattolici, atei, perché passa di lì qualsiasi strada per affrontare la pericolosa crisi che sta investendo la nostra società".
Antonella Celletti
Consigliere comunale Gdl-Pdl Cesena
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