
Di qui il via all’inchiesta che ha portato alla fissazione dell’udienza dal Giudice di Pace che contesta al protagonista degli «schiaffoni in spiaggia» le accuse di minaccia, lesioni personali e ingiurie. Il capo d’imputazione, impietoso, riporta nei dettagli le fasi dell’aggressione verbale. Prima all’amica dell’ex moglie, una quarantenne professionista milanese: «Ti mando a prendere da chi so io, ti rovino, mi arrendo solo quando vi metto sotto terra a tutte e due». E ancora: «Voi donne siete tutte p... , lesbica di m...». Poi all’ex moglie, 46 anni, anche lei di residenza lombarda: «Anche se mi mandi in galera ti faccio venire a prendere, non te la farò vincere, ti mando sul lastrico». E infine altri apprezzamenti tutt’altro che gentili sulla donna e sul suo orientamento sessuale. Il processo fissato per questa mattina, con l’imputato assistito dall’avvocato Fabrizio Spigarelli, sembra destinato però ad un rinvio a fronte dell’astensione settimanale che è stata proclamata dall’Ordine degli avvocati a fronte della carenza di magistrati presso il tribunale di Sanremo.
Se non interverranno remissioni di querele a sfilare davanti al Giudice di pace saranno diversi testimoni, bordigotti e non, chiamati a ricostruire la dinamica dei fatti (questo processo non ha chiaramente nulla a che vedere con la separazione della coppia e la doverosa tutela dell’onorabilità e del decoro delle parti offese).
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