
Il boicottaggio è stato ben studiato, ed è stato accompagnato da slogan come: “Niente UMP al Pride!” o “Sarko, Boutin (esponente ultracattolica dell’UMP, oggi ministro, Vanneste, (esponente dell’UMP condannato più volte per omofobia), vi detestiamo!”. Il carro la cui parola d'ordine era comicamente «Le changement, c'est Nous!»... è così giunto alla Bastiglia, luogo d'arrivo della parata, alle 19, con un'ora di ritardo.
Risulta anche in questa occasione emblematica la posizione di Emmanuel Blanc: fondatore di Gaylib in Francia, strenuo sostenitore di Sarkozy e, nello stesso tempo, incapace di rendersi conto che il suo appoggio viene totalmente ignorato come nel caso si altri sedicenti gruppuscoli europei di sedicenti gay liberali o di destra.
Autocritica è stata fatta da Jean-Luc Romero, esponente indipendente del partito di Nicolas Sarkozy (UMP) che ha ammesso: “sotto i governi di destra le questioni sociali non fanno mai molti progressi. È da un anno che le personalità più aperte della maggioranza non si fanno sentire”.
Fonte| Libération
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I tg francesi sul pride parigino.
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