
Spesso non si tratta né di giovanissimi (uno su sei supera i 40 anni), né di tossicodipendenti ed è aumenta anchela via di trasmissione eterosessuale.
Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, afferma che ben «tredici persone si infettano con l'Hiv ogni giorno in Italia, episodi prevenibili nel 99% dei casi».
Si stima che in totale In Italia le persone affette da Hiv siano 75-80mila, di cui la metà non sa di esserlo. Il problema è che oggi non si percepisce il pericolo, e questo comporta che la scoperta della malattia avvenga in ritardo: secondo
Antonella D'Arminio Monforte, ordinario malattie infettive Università di Milano: «Arrivare alla diagnosi quando la malattia è già in fase avanzata è sinonimo di ritardo nelle cure, cure che grazie ai farmaci antiretrovirali via via resi disponibili, hanno ridotto la mortalità per Aids dal 100% all'8-9% ».
Gli esperti pensano dunque a nuove strategie, come la possibilità di offrire il test alle donne in gravidanza, a quante vogliono avere un figlio, ma anche ai loro partner.
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