
L’Istruzione del 2005 – ricordiamo – affermava che a causa della sua configurazione a Cristo “tutta la vita del ministro sacro deve essere animata dal dono di tutta la sua persona alla Chiesa e da un'autentica carità pastorale”: per questo motivo “il candidato al ministero ordinato … deve raggiungere la maturità affettiva. Tale maturità lo renderà capace di porsi in una corretta relazione con uomini e donne, sviluppando in lui un vero senso della paternità spirituale nei confronti della comunità ecclesiale che gli sarà affidata”.
Per quanto riguarda coloro che presentano tendenze omosessuali profondamente radicate, l’Istruzione, pur affermando la necessità di evitare “ogni marchio di ingiusta discriminazione”, rileva che tali persone si trovano “in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne” per cui “non sono affatto da trascurare le conseguenze negative” che possono derivare dalla loro Ordinazione. “Qualora, invece, si trattasse di tendenze omosessuali che fossero solo l'espressione di un problema transitorio – aggiunge l’Istruzione - come, ad esempio, quello di un'adolescenza non ancora compiuta, esse devono comunque essere chiaramente superate almeno tre anni prima dell'Ordinazione diaconale”.
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