
Vengono portati ad esempio diversi tratti che accomunerebbero gay e lesbiche, differenziandoli dagli eterosessuali. Sembra infatti che una percentuale maggiore di omosessuali abbia la rosa dei capelli in senso antiorario. Altro fattore, la densità delle linee nelle impronte digitali del pollice e del mignolo sinistro: le avrebbero più fitte gay e donne eterosessuali.
Continuando con le mani, c’è il 50% in più di possibilità che gay e lesbiche siano mancini rispetto a uomini e donne eterosessuali. E ancora, la lunghezza dell’indice (sempre della mano sinistra) rispetto all’anulare. Gli uomini eterosessuali hanno tendenzialmente l’indice più lungo; per le donne etero le misure invece sarebbero più o meno identiche; per gay e lesbiche è l’anulare ad essere più lungo dell’indice. Con una variante: le lesbiche butch, pare abbiano le stesse caratteristiche degli uomini etero.
Infine la voce: in un test nel quale a persone di diverso sesso ed orientamento sessuale sono stati fatti ascoltare nastri con delle voci, il 75% dei soggetti ha riconosciuto le voci appartenenti ad individui omosessuali dal tono della voce.
La ricerca è seria, anche se è evidente che alcuni risultati sono soltanto coincidenze. A questo punto però, come scrive David France, autore dell’articolo, ci potrebbe essere il rischio di studiare tali caratteristiche direttamente a livello fetale e quindi, potenzialmente, prevenire l’omosessualità.
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