
Pare che il Papa abbia guardato direttamente verso una dozzina di membri dell'associazione che stavano dietro uno striscione di oltre tre metri che diceva “Dignity Washington — Gay, Lesbian, Bisexual and Transgender Catholics, Our Families and Friends — A community of Faith in Action.”
"Ci ha chiaramente visti e salutati", dice Bob Miailovich, uno dei membri dell'associazione, "se ha letto o meno il nostro messaggio non lo sapremo mai. E' stato bello averlo visto e ci ha fatto piacere il suo saluto". (fonte >>)
(Velies) Una cosa del genere, e cioè che il Papa faccia gesti benedicenti all'indirizzo della folla accorsa a salutarlo, fa evidentemente scalpore (specie considerando chi sono i destinatari del gesto). Trovo che ci sia qualcosa di ridicolo e, contemporaneamente, di deprimente nella notizia: voglio dire, che si aspettavano, che si voltasse di spalle o che facesse loro un gestaccio? E' vero peraltro che la Chiesa ci ha abituato ad espressioni ben poco fraterne (ricordiamoci che si parla di omosessualità come di disordine morale - alla faccia della mansuetudine) quindi una manifestazione di segno contrario è destinata a sembrare, purtroppo, del tutto stupefacente. Come a dire, qualcosa è meglio di niente, perchè si sa, al peggio non c'è mai fine.
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