
“Tutti hanno il loro ruolo da giocare” per offrire una “formazione morale ai giovani come agli adulti”, ha detto: “non solamente i genitori, gli esponenti religiosi, gli insegnanti e i catechisti, ma anche i media e l’industria dello svago”.
Il grande scandalo degli abusi sessuali su minori, progressivamente emersi nella Chiesa americana a partire dal 2002 ha coinvolto più di 4.000 sacerdoti (su 45.000), citati in giudizio dalle vittime che hanno anche accusato i vescovi di aver chiuo gli occhi e persino di proteggere i colpevoli. La Chiesa americana ha dovuto versare più di tre miliardi di dollari alle vittime, ma molte tra loro ritengono che il mea culpa della gerarchia sia insufficiente. Mercoledì, il papa ha d’altra parte criticato il carattere a volte superficiale della religiosità americana.
“L’America è una terra di grande fede”, rimarchevole per il “fervore religioso” del suo popolo, ha detto. Ma “è coerente professare la nostra credenza in chiesa la domenica (…) e ignorare o sfruttare i poveri e gli emarginati, di promuovere comportamenti sessuali contrari all’insegnamento della Chiesa o adottare delle posizioni che contraddicono il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale?”, ha detto. Ha denunciato “lo scandalo offerto dai cattolici che promuovono il cosiddetto diritto all’aborto”.
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