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Eminenza,
ho letto sui quotidiani, quest'oggi stralci di un Suo intervento ad un incontro con gli amministratori locali
Nella lettura mi ha colpito molto il Suo richiamo all'accoglienza dei bisogni della societa', soprattutto degli ultimi, del riconoscere a tutti stessi diritti e dignita' e dare maggior importanza alla coscienza e valore civile alle interiorita'.
Cosi' come non mi e' sfuggito che questi valori devono valere non solo per i cattolici ma anche per chi e' laico.
Mi avrebbe fatto molto piacere partecipare a questo incontro per chiederle chi ritiene che siano gli ultimi di questa citta' e di questa nazione, chi le persone che devono essere tutelate con stessi diritti e con pari dignita', ma soprattutto quando un amministratore pubblico deve smettere i panni di una parte, cattolica o politica che si voglia, e diventare davvero rappresentante di tutte le istanze della popolazione.

Quindi la mia domanda a questo punto e' diretta e precisa; e' nel giusto quell'amministratore pubblico che riconosce come coppia, e non come entita' di due individui, due persone che convivono senza essere uniti dal vincolo del matrimonio, ma dal legame, secondo me piu' forte dell'Amore, indipendentemente da quale sia il loro sesso ?
" Non so se la nostra fede sia piu' ossequiata andando a messa o cercando di vivere secondo queste istanze che possono essere condivise da tutti perche' nascono da una sorgente di razionalita' cioe' di laicita'. " , questo Lei ha affermato in un momento dell'incontro.
Spero di leggere a breve una Sua risposta.
Con stima.
Distinti saluti
Luca Maggioni
Gaylib Lombardia
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