
Per Angius, "siamo in presenza di una nuova offensiva 'politica' della Chiesa di Roma che sempre più pretende di agire come Partito-Stato attraverso suoi rappresentatati in tutte le istituzioni al fine di imporre un modello di società secondo le sue ispirazioni e la sua dottrina. Le gerarchie ecclesiastiche - prosegue l'esponente socialista - vanno costantemente alimentando uno scontro di religione sui temi etici rifiutando di misurarsi con la complessità delle trasformazioni delle società contemporanee e con i grandi enigmi e dilemmi del multiculturalismo e all'opposto preferisce chiudersi in sé stessa".
"Impedire una legislazione avanzata sulla fecondazione assistita, ostacolare in ogni modo di avere una legge moderna ed europea sulle unioni civili, negare i diritti delle persone omosessuali e ora mettere in discussione la legge sull'aborto - fa notare Angius - significa colpire i diritti civili, ottundere le libertà personali, far regredire la società italiana in un oscurantismo medievale che pensavamo superato. In verità - aggiunge ancora - in Italia è oramai apertamente messo in discussione quel principio di laicità proprio di ogni libera democrazia. E' inquietante il conformismo di molte forze politiche del centro destra e del centro sinistra che pensano di trarre consenso da un silente atteggiamento verso chi così apertamente pretende d'imporre la propria concezione di fede sulla famiglia, sulla società, sullo Stato".
"Non sorprende che forze di destra abbiano subito avallato, come in altre circostanze, questa offensiva. E' mortificante, invece - osserva - che il Pd, principale partito del centro sinistra, sia incapace di esprimere una posizione chiara su valori di libertà della persona e di laicità delle istituzioni. Più in generale - conclude Angius - è debole quella democrazia incapace di reagire a chi sostanzialmente ne nega il fondamento".
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