
La registrazione avviene con iscrizione al registro dello stato civile presso l'ufficio dell'anagrafe, ma non ha valore di un matrimonio, perché non viene riconosciuto il diritto all'adozione, neanche dei figli del convivente. Per quanto riguarda le questioni di patrimonio e di eredità, i conviventi registrati hanno invece gli stessi diritti dei coniugati.
Per sciogliere la convivenza basta una dichiarazione congiunta davanti al notaio e per il patrimonio comune valgono le stesse regole applicate in caso di divorzio.
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