
Per quanto, infatti, sostengono gli studenti, "numericamente il consenso a queste liste sia molto limitato, si tratta, per quanto riguarda, ad esempio, la Consulta Provinciale di una percentuale inferiore al 4%, è inaccettabile che simili gruppuscoli impongano con la violenza la loro indecorosa e pericoloso propaganda". In particolare, il dossier documenta la natura "neofascista, xenofoba ed antisemita delle liste collegate a Blocco Studentesco e a Lotta Studentesca". Il dossier si compone di una prima parte che raccoglie i materiali di propaganda e di presentazione di queste liste. Ad esempio il primo volantino diffuso dal Blocco studentesco su cui si legge "Sveglia, bastardi. I fascisti sono tornati". Ma anche i programmi delle liste come quello di lotta Lotta Studentesca. Uno dei punti recita "contro la faziosità antifascista portata avanti sia dalla maggior parte dei docenti che dai libri di testo obbligatori, che ripropongono fino alla nausea la loro fede multietnica e i "drammi" dell'olocausto".
Segue, poi, una vasta rassegna stampa, a partire dall'anno scorso, in particolare sulle diverse aggressioni ai danni di studenti. In diversi casi, persino "rivendicate" da comunicati pubblici, come accaduto per gli eventi avvenuti fuori dal Liceo Newton. Seguono esempi degli episodi di violenza: l'aggressione al liceo Mameli (un naso rotto), le scritte omofobe e celtiche al liceo Aristofane, l'aggressione alla Consulta provinciale (una ragazza ferita), un'aggressione al Tasso occupato con chiavi inglese (cinque punti in testa per un ragazzo), un volantinaggio al Newton con un colpo di catena ad un ragazzo che aveva rifiutato il volantino. La terza parte del dossier si compone, infine, di una raccolta di alcuni interventi dai forum (moderati) di queste organizzazioni: si va dagli insulti agli omosessuali alle peggiori battute sugli ebrei, raccontano i curatori del documento, per finire con qualsiasi epiteto contro i partigiani sempre definiti "infami". E fioccano persino slogan come "Istria, Fiume, Dalmazia: né Slovenia né Croazia".
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