
Il turismo anche in territorio italiano è ormai spesso gay-friendly, ma spesso quegli alberghi e quelle strutture che si elevano con tale titolo, diventano molto meno friendly quando può aleggiare la possibilità che certe stanze non siano ospitate solo da due ragazzi “simpatici e carini e ben vestiti”, ma anche da persone che possono (e vogliono) divertirsi e amarsi in serenità.
A qualcuno questo aspetto più che lecito proprio non va giù, come è accaduto recentemente in un albergo olandese, a Vredenburg, città che si fregia del famoso titolo di cui sopra, dove in sostanza un ragazzo, Morne Stickling, chiede a questo albergo di lusso dal nome molto italico, “Villa Vita Nouva “, una stanza doppia con letto king-size. Il letto che nasce per essere un comodo nido d’amore.
In coda all’e-mail dopo aver dato le generalità, giusto per cortesia finale, il potenziale cliente sottolinea e spera che l’albergo sia ospitale verso i gay. Non l’avesse mai fatto. Ecco la risposta del padrone infuriato:
“Noi non siamo certamente gay-friendly, e siamo cristiani. Non abbiamo mai avuto nessuna coppia gay ospite dell’albergo e preferiamo che ne stiano fuori. Questo significa che cancellerò la sua prenotazione esercitando il nostro diritto di ammissione alla struttura.”
Manco fossero due criminali. Il problema vero non è il rifiuto, ma rimarcare la propria cristianità proprio solo ad uso e consumo e solo quando il cliente ha chiarificato molto serenamente di far parte di una coppia omosessuale e di voler essere ospiti in una stanza da sogno normalmente utilizzata da coppie etero in cerca di romantico accoppiamento.
Come dire: dall’alto l’Assessore al Turismo Andre Kruger fa il moderno declamando di ospitare chiunque senza problemi. Poi l’albergo non resiste psicologicamente alla possibilità che i due ragazzi possano condividere lo stesso letto d’amore per una notte.
Perchè alla fine il pregiudizio è davvero solo di matrice “schizzinosa”, come se le coppie etero certe notti vacanziere si guardassero solo negli occhi giocando a Dama. La coppia si è così ritrovata a dover cambiare destinazione. Proprio come Giuseppe e Maria prima di trovare la grotta, che strana coincidenza.
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