
Rispetto alla versione di due anni fa, ''ci sono cambiamenti al significato della regia -spiega Gelmetti- dovuti al fatto che sono cambiati molti interpreti. Avremo quindi, per esempio, un Don Alfonso piu' asciutto''. In questo allestimento, l'opera e' ambientata a Pompei invece che a Napoli: ''Un ambiente fantastico -afferma il regista- e per certi versi simile al mondo in cui si trovo' a vivere Mozart''.
Del grande compositore austriaco, Gelmetti rileva ''l'ambiguita''' che consiste nella sua ''inafferrabilita'. E' Mozart un musicista che non accetta violenza e che cambia in ogni momento. Per questo abbiamo utilizzato una mano lieve in tutto lo spettacolo, per lascare emergere -conclude- la dimensione onirica e di fantasia''.
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