
Ora arriva il tradimento di Angelina, accolto con un vero e proprio, accorato, 'Requiem' dal sito AfterEllen.com (e seguito da appassionati commenti): un voltafaccia insensibile, reiterato, consumato sulle pagine dei giornali. "Mi considero una persona sensuale. Che ama chi la ama. A prescidendere dal suo sesso", era stato, per anni, il manifesto dell'attrice, immediatamente eletta icona di bisessualità: "Non ho mai nascosto di amare sia gli uomini che le donne. Ma questo valeva fino a quando non ho incontrato Brad", precisa ora l'attrice.
Neppure un filo di comprensione da parte delle tradite. Che anzi riconoscono come un lesbismo troppo ostentato sia spesso solo un modo per farsi pubblicità. Prima dei 30 anni. O del presunto principe azzurro.
È già successo con Drew Barrymore, che dieci anni fa aveva atteggiamenti ambigui, nei film e nella vita. E che oggi dichiara: "Da giovane ho avuto un sacco di donne. Oggi non mi bastano più". In fondo, non aveva fatto così anche Natalie Portman? Teorizzava che al mondo c'era un mucchio di gente da amare: che miseria limitarsi al 50 per cento. Oggi si difende dicendo: "Quando l'ho detto, avevo solo 20 anni". E confessavano sesso con le ragazze Alanis Morissette, Chloe Sevigny e Christine Aguilera: ma erano incertezze giovanilistiche, solo per il gusto di sperimentare. Niente di neppure lontanamente paragonabile alla bisessualità indossata e reinterpretata, nella più scenografica delle maniere, dall'inarrivabile Madonna. S. M.
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