Naturale che il bilancio, in buona parte a carico dell’amministrazione comunale, sia assai più gravoso di qualsiasi rassegna artistica: 60 milioni di euro l’anno, tra straordinari di vigili e pubblica sicurezza, trasporti e pulizie aggiuntive. “In particolare per i cortei” dice Carlo Buttarelli, comandante del I gruppo della polizia municipale, “utilizziamo almeno 150 uomini, che distacchiamo dalle mansioni ordinarie”.
Ma oltre alle manifestazioni autorizzate, ci sono anche quelle non previste, che provocano disagi a turisti e cittadini. “Non se ne può più”, sbotta esausto il presidente del I municipio, Giuseppe Lobefaro: “il disagio è divenuto permanente. È mai possibile che non si riesca a risolvere il problema rispettando il sacrosanto diritto di manifestare, ma anche quello di un´intera comunità a non subire continui disservizi?”.E a ottobre il trend è stato in netto aumento, anche a causa del governo: tra sicurezza, legalità e riforma del welfare, negli ultimi tempi le manifestazioni si sono quasi triplicate. Con buona pace della libertà, ma anche delle tasche dei cittadini capitolini.
mercoledì 31 ottobre 2007
Roma capitale di feste e proteste. Che fanno male al bilancio.
(Panorama) Per dieci giorni, è stata la capitale del Festival del cinema, per un anno intero è quella della contestazione (ultimo episodio: la fontana di Trevi colorata di rosso). Oltre ad essere stata meta di attori e starlette di celluloide (qui le foto), Roma può contare su un altro, poco lodevole, primato. È infatti la città dove quest’anno si sono svolte più manifestazioni di protesta. Con una cadenza inesorabile: negli ultimi dodici mesi, più di cinque cortei al giorno, quasi sempre nel centro storico.
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