
Ma facciamo un passo indietro. Tutto inizia la scorsa estate quando il Comune di Roma autorizza dei professionisti graffitari a colorare i muri di via dei Prati Fiscali. Loro si mettono in azione e realizzano tantissime scritte: messaggi che denunciano l’abbandono e il degrado delle periferie. Ma tra i graffiti c’è n’è uno che all’amministrazione comunale non va proprio giù. Si tratta di una iscrizione che ironizza sul fenomeno della prostituzione sulla stessa strada: “Puttan Valley”, come i giovani writers hanno rinominato via dei Prati Fiscali. L’amministrazione però non gradisce e poco dopo fa imbiancare il muro dall’Ama.
A denunciare la vicenda il consigliere di An del IV Municipio, Francesco Filini che ha detto
Veltroni censura i writers. Il fenomeno dei graffitari, infatti, nasce e si sviluppa nei quartieri periferici per denunciare grigiore, degrado e abbandono: è inammissibile dargli spazio quando fa comodo e censurare i loro messaggi quando sono meno comodi.
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