
«Cosa vuol dire innovazione? Utilizzare le scoperte scientifiche per fare soldi, mentre ricerca è investire soldi per scoprire qualcosa di nuovo». A rispondere è Luigi Rossi Bernardi, assessore a Ricerca, Innovazione e Capitale Umano di palazzo Marino. Un assessorato nuovo quello di Rossi Bernardi, il «prof» per i suoi collaboratori, isitituito dalla Moratti e dotato di un «portafoglio» tra i più cospicui d’Italia: Milano, infatti, è l’unica a investire l’1% del bilancio comunale nell’innovazione. Certo, Milano parte avvantaggiata: sono state infatti cablate il 70% delle vie, il 60% degli edifici, l’80% delle proprietà immobiliari. Ma i primati non finiscono qui: Milano è la prima provincia italiana per imprese high tech (sono 15.200), di queste il 66% è attivo nel settore dell’informatica, ospita il 40% dell’ICT, cioè delle imprese delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Ancora il 37% dei brevetti nazionali è stato ideato nel capoluogo lombardo.
L’assessore «silenzioso», che non ama i giornalisti né comparire sui giornali o in tv - al contrario di tanti suoi colleghi - lavora nell’ombra per prepare una vera e propria rivoluzione tecnologica in città: la creazione, entro il 2009, di 4mila punti di accesso wireless in luoghi pubblici. Questo in vista di un obiettivo grandioso: arrivare nel 2015, data dell’Expo, a 17mila access point.
Vantaggi immediati ne avrebbe anche la sicurezza pubblica: la rete Wi Fi, infatti, permetterebbe notevoli risparmi nella videosorveglianza e nelle comunicazioni con le forze dell’ordine. Ne sono consapevoli anche le donne taxiste: una web cam nell’auto, collegata alle centrali, permetterebbe loro di lavorare in tranquillità. Per non parlare dei servizi ai cittadini, uno dei requisiti principali per vincere la candidatura all’Expo: il monitoraggio del traffico. Il resto è tutto da scoprire.
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