
La Regione, infatti, ha approvato pochi gioni fa un articolo del piano del welfare lombardo, definito nel documento “Governo della rete dei servizi alla persona in ambito socio-sanitario”.
In questo documento si legge: «Le prestazioni sanitarie e sociali sono finalizzate a sostenere la persona e la famiglia, con particolare riferimento allo sviluppo di una sana e responsabile sessualità».
I promotori di questa legge si difendono affermando che questa stessa frase è presente nel codice civile già da molti anni e nessuno l’ha mai messa in discussione. Il punto, però, è che loro l’hanno rinvigorita invece di lasciarla morire.
E’ più che ovvio che questa legge non sia stata fatta esplicitamente contro i gay e le lesbiche, tantomeno contro quelli che vanno a puttane.
Tuttavia, considerato il clima ciecamente bigotto della nostra società, che non considerà famiglia le famiglie omosessuali, gay e lesbiche sono lasciate alla mercè e alla discrezione dei singoli operatori.
In Polonia gli omoseussuali, a volte, vengono invitati a curarsi dai veterinari.
In Italia per un omosessuale potrebbe essere necessario dover chiamare i Carabinieri. Dopo essere stati umiliati da persone impunite e anzi protette dalla legge.
Non esiste un vero pericolo, a mio avviso, che non si possa venire curati. Ma piuttosto, c’è il timore certo, e lo stress, di poter ricevere una pesante, immotivata umiliazione. Una legge proto-nazista. Altro che bigotta o oscurantista, come dicono i nostri timidi politici. Proto-Nazista.
Unica chance di serenità: riuscire a provare di aver una sana e responsabile sessualità.
E allora ecco la soluzione: andare dal medico di famiglia, farsi fare un certificato che attesti la propria sana sesusalità.
Il medico, probabilmente, di primo acchitto, si rifiuterà, dicendo che è assurdo. Ma allora voi gli tirate fuori questa notizia e gli spiegate che avete paura di andare a Milano, fosse anche solo per una gita, o per andare a ballare in discoteca.
Al prossimo convegno dei medici, state sicuri, ne parleranno, di questo articolo del welfare. E non certo in un bel modo.
Spiegate bene, al vostro medico, che, se vi presentate al pronto soccorso con il fidanzato e dall’altra parte c’è un medico fondamentalista - amico di Formigoni & C. - temete per la vostra salute! un medico creanzato vi fornirà certamente il certificato.
QUi di seguito le dichiarazioni - apparentemente concilianti e rassicuranti - dei politici di centrodestra che hanno promosso e votato questo articolo. Margherita Peroni di Fi, relatrice del progetto: «La frase tanto discussa è contenuta nella legge 44 del ‘76, quella che istituisce i consultori. È lì da più di 30 anni e nessuno l´ha mai contestata. E poi quando si parla di sana e responsabile sessualità, ci si riferisce non alla pura genitalità, ma a quella dimensione più ampia che comprende l´affettività e la capacità di relazione. Questo è il senso delle parole che abbiamo scelto».
Stefano Galli, il capogruppo della Lega: «Quella della sinistra è una polemica con autogol - replica Giancarlo Abelli, l´assessore all´Assistenza - da quando esiste la legge sui consultori non è mai stato discriminato nessuno. Tutti i nostri interventi sono a tutela della maternità, del concepimento, della famiglia e dell´umanità che c´è in ogni uomo, al di là di qualsiasi distinzione di sesso o altro».
Carlo Saffioti, consigliere di Fi bha detto «Quella frase sulla sana sessualità andava evitata perché si presta a equivoci. Io l´avrei tolta».
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