
Sono stati tutti denunciati per atti contrari alla pubblica decenza. Per le tre donne, inoltre, e' stato richiesto alla questura di Firenze il foglio di via obbligatorio.
Dopo le dichiarazioni del nuovo sindaco di Roma, i due conduttori, solidali con gli omosessuali, hanno esortato Gianni Alemanno a scendere in piazza per partecipare alla manifestazione. E per farlo hanno cantato sulla musica della canzone-simbolo 'Ymca' dei Village People: ''Gonne tacchi a spillo e lame'/ Piume reggiseno e gilet/ Metto tutto insieme perche'/ Vado al gay pride gay pride gay pride. Scendo/ giù per strada con te/ Mano nella mano perche'/ Sento tanto amore per te/ Che ti chiami Gianni Gianni''.
E il ritornello: ''Alemanno tu dimmi perché/ Non possiamo sfilare io te/ Forza dai scendi giù/ Con la giacca e il tutù/ Ed il tricolore. Non lo vedi che maschio che sei/ Tu non sai quanto piaci a noi gay/ Se festeggi con noi/ Stai sicuro che poi/ Dopo ti rifai le tette''. E ancora: ''Gianni dai non dire di no/ Certo hai paura però/ Guarda se tu sfili al gay pride/ Che consensi prenderai/ Bossi sì ti spara lo so/ Silvio ti s'infuria lo so/ Fini ti direbbe di no/ Calderoli invece sviene...''.
In chiusura di puntata scambio di battute con Pippo Baudo al telefono. Invitato anche lui al Gay pride, il presentatore si è defilato ricordando che il 7 giugno è anche il suo compleanno. Poi Fiorello lo ha stuzzicato sul Festival di Sanremo: ''Pippo, non dirmi che il prossimo anno non ti vedremo in tv... Sanremo no, vero?''. E Pippo: ''Lo presenterà uno che inizia con la 'B' ma non è Berlusconi nè Bertinotti...''.
La bionda ragazza pare averci preso gusto a mostrarsi come mamma l’ha fatta, infatti già nell’ultimo film di Paolo Virzì Tutta la Vita davanti appariva nuda e cruda (qui potete vedere la scena incriminata).
Grazie proprio a queste performance Micaela sta passando dall’essere una perfetta sconosciuta all’essere un futuro sex symbol.
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“Credo di avere fatto coming out al momento giusto, ero pronto, avevo le risorse per affrontare le conseguenze. Dopo credo di essere diventato più simpatico, meno teso, leggero. Oggi ho più amici. La gente si fida, molti eterosessuali mi hanno avvicinato per dirmi che ero stato coraggioso
Cerco l’amore con convinzione, ma dedico troppo poco tempo alla vita privata. Potrei innamorarmi di una donna, perché no? Ma in questo momento sento l’esigenza di un uomo accanto a me. Voglio una storia seria e lunga, ma al sempre non credo”.
Allora Paone, sei gay o bisex? I miei amici gay non dicono che potrebbero innamorarsi di una donna. Chissà cosa gli passa nella testa al Paone. Quando il mio migliore amico (gay) l’ha visto in disco poteva chiederglielo. Avrei potuto dirvi qualcosa in più. Peccato.
A questo punto, per il comico siciliano, si avvicinano sempre più il rinvio a giudizio e il conseguente processo. Cacioppo era finito da circa un anno nel mirino della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno a seguito di un’indagine su un vasto traffico di droga e di festini a base di sesso e cocaina, che si consumavano a casa di alcuni insospettabili fermani. Il nome di Cacioppo era spuntato nel corso delle intercettazioni telefoniche effettuate dagli uomini delle Fiamme Gialle.
Gli investigatori, da una telefonata in particolare, avevano individuato alcune delle persone presenti a un festino consumatosi in un appartamento di Fermo. Tra queste anche una ragazza minorenne che, interrogata dagli investigatori, avrebbe raccontato di avere ricevuto cocaina proprio da Cacioppo. In mano agli inquirenti ci sarebbero anche altre testimonianze che inchioderebbero il cabarettista.
L’indagine, nella quale è rimasto invischiato il noto personaggio dello spettacolo, vede coinvolto un giro di insospettabili, del quale farebbero parte un centinaio di persone tra fermani, sangiorgesi e altri volti noti provenienti anche dalle province limitrofe. Alcuni di loro, come Cacioppo, sarebbero accusati di istigazione alla prostituzione e spaccio di stupefacenti con l’aggravante della richiesta di prestazioni sessuali.
L’inchiesta era nata da una costola di un’importante operazione antidroga messa a segno dalla Guardia di Finanza nel settembre del 2006, che aveva fatto emergere un giro di prostituzione anomala, in cui erano state coinvolte decine di ragazze, che offrivano prestazioni sessuali solo ed esclusivamente in cambio di cocaina. A tirare i fili di questo raccapricciante teatrino, secondo gli inquirenti, sarebbero professionisti e noti imprenditori.
Gli elementi raccolti fino ad oggi nel corso delle indagini sarebbero supportati da un fiume di intercettazioni telefoniche, che non lascerebbero dubbi su quanto accadeva in determinati ambienti esclusivi dove, oltre alle storie di sesso, si consumavano anche quelle legate a importanti quantitativi di cocaina che venivano ceduti in occasione dei festini.
Nome in codice per una ragazza, una donna come tante altre. Prima la maturità classica, poi un figlio. Tanto normale che si è inventata un mestiere che - nell'ultimo periodo - sta letteralmente facendo furore nel capoluogo milanese. Si tratta del bondage, ultima passione della Milano da bere e da frustare. Un po' underground, ma neanche troppo, visto che stiamo parlando di alcuni dei locali più "di tendenza" della città. Ma chi sono i "sottomessi da happy hour"? Ne parla con Affari la stessa Miky, che traccia l'identikit del "maschio frustato" e svela i segreti della passione per il bondage che impazza nella "Milano bene"...
I manager vengono per farsi frustare da te. Come funziona?Calciatori?
"Anche".
Ma perchè qualcuno dovrebbe venire a farsi frustare?
"Perché è un bel gioco. Mi sono accorta che questa voglia di ritornare al primordiale tirava quando conducevo un programma dedicato all'erotismo su una tv privata. Poi ho indagato e ne ho fatto un lavoro. Le ragazze vengono per farsi legare da persone che lo sanno fare, con dei nodi in punti tattici che sono molto, molto stimolanti".
E gli uomini?
"Vengono e si fanno schiaffeggiare e frustare sul sedere. Inizio io, poi ci pensano le loro compagne. E alla fine della serata si portano a casa i frustini".
Quindi fruste e corde ormai sono una moda imperante.
"Basta guardare la pubblicità: si vestono tutti in latex. Anche Anna Falchi in tv. Non si può ignorare questo fenomeno. A Milano - e in tutta Italia - piace farsi frustare".