
Il peggio deve ancora venire: scopriamo che il ragazzo è amareggiato, che il suo cuore batte forte per “dare vita a quella morte dentro se”, che cerca un fidanzato perché l’altro già da un pezzo l’ha lasciato e che racconta cose che nemmeno lui sa ma nel frattempo spera sempre in quell’amore che non ha. Ma niente paura, c’è Anna che ti rincuora e ti dice che non c’è nessun male ad amare un altro come te, anche se nel tuo cammino dell’amore avrai sempre quel dolore dentro te, che l’amore non ha sesso e che non devi curarti di chi ti dice che non sei normale perchè tu sei normale come noi e sei anche tu figlio di Dio!
Lungi dal non riconoscere che il tentativo di sdoganare l’argomento dell’omosessualità e della discriminazione è stato fatto, riteniamo però anche doveroso notare che la figura che ne emerge ci è lontana. Non vediamo in quale modo questo mellifluo tentativo possa avvicinare la società al mondo gay in maniera sana e scevra da quel vittimismo che ci sembra pervada tutto il testo e nel quale non ci riconosciamo.
A questa melodica tiritera sulla sfiga di essere gay preferiamo di gran lunga “Sulla porta” di Federico Salvatore, presentata a Sanremo nel 1996 oppure la divertentissima “Luca” della mitica Raffaella Carrà del lontano 1978.
Andrea Berardicurti
Segreteria politica Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
La TETTANGELO con la classica canzonetta nazionalpopolare con un testo ridicolo. Ma chi l'ha data favorita alla vittoria. Ha solo ridicolizzato un uomo molto frustrato (e menomale che è suo amico!!!)
RispondiEliminahttp://identitycrash.blogspot.com/2008/02/il-nostro-tatangelo-custode.html
RispondiEliminaquello che penso l'ho scritto qui
anche chi scrive TETTAngelo non lascia dubbi su i pregiudizi.
RispondiEliminaMenomale che almeno per i gay su una canzone discutibile scoppia un caso.
Sarà perché son maschi?
Ieri mi è arrivata una pubblicità dalla UPIM per l'8 marzo (e non se ne può proprio più dell'(marzo!!!)con scritto LA VIOLENZA SULLE DONNE SI FERMA ALLE CASSE
Per una buona iniziativa, ma con uno slogan pessimo.
C'è qualcuno/a che si scandalizza?
No è normale.
Le lesbiche non hanno tanta "visibilità" quando si parla di omosessualità il termine comunemente usato è gay.
tanto per smuovere un po' il liquido cerebrale ;))
cristina aicardi